The paper aims to analyze the main economic and political events that involved Italy and its institutions during the years 1992–1993. In the first part, it reviews the major international events that substantially influenced the history of our country: the end of the Cold War, with the collapse of communist regimes in Eastern Europe and subsequently the Soviet Union, the reunification of Germany, the emergence of China’s role on the global stage, the conflicts in the former Yugoslavia, and the Gulf War—events that, after fifty years, shattered peace in the West—as well as the major processes of globalization that impacted the entire world, with particular attention to the complex path that led to the creation of the European Union and the Euro. Subsequently, the paper moves on to analyze the economic, political, and institutional landscape of our country, starting with the “Mani Pulite” (Clean Hands) investigation, which uncovered the corruption entrenched in Italy’s economic and political fabric; the resulting political-judicial crisis undoubtedly contributed to the financial storm that struck the lira and the country’s public debt in 1992, bringing Italy dangerously close to default. During a time of severe crisis for the country’s leadership, increasingly unable to respond to the need for institutional and economic reforms, the crucial role of two Presidents of the Republic, Francesco Cossiga and Oscar Luigi Scalfaro, comes into focus, and their key actions are recounted. In this challenging context, the mafia’s violent campaign cannot be overlooked, starting with the assassinations of judges Giovanni Falcone and Paolo Borsellino and then escalating into a full-fledged “strategy of tension” through multiple bombings targeting the State and the Church, which had openly taken a stand against the criminal organization. Finally, the paper focuses on the actions of two Prime Ministers, Giuliano Amato and Carlo Azeglio Ciampi, who, with a determined and perhaps too brief reform effort, set the country on the path to economic recovery and institutional reforms, including a strong response to the mafia’s violence.
L’elaborato mira ad analizzare i principali eventi economici e politici che hanno coinvolto l’Italia e le sue istituzioni nel biennio 1992 – 1993. Nella prima parte si passano in rassegna i principali eventi internazionali che hanno influito in maniera sostanziale sulla storia del nostro Paese: la fine della guerra fredda, con il crollo dei regimi comunisti dell’est Europa e successivamente dell’Unione Sovietica, la riunificazione della Germania, l’affermarsi del ruolo della Cina a livello planetario, i conflitti nella ex Jugoslavia e la prima guerra del Golfo - che dopo cinquant’anni hanno infranto la pace in occidente - ed i principali processi di globalizzazione che hanno coinvolto il mondo intero, con particolare attenzione al complesso percorso che ha portato alla nascita dell’Unione Europea e della moneta unica. Successivamente si passa all’analisi dello scenario economico, politico e istituzionale del nostro Paese, prendendo le mosse dall’inchiesta “Mani Pulite”, che ha portato alla luce il fenomeno corruttivo radicatosi nel tessuto economico-politico dell’Italia intera; la crisi politico-giudiziaria che ne è scaturita ha favorito senza dubbio la tempesta finanziaria abbattutasi sulla lira e sul debito pubblico del Paese nel 1992, portando l’Italia molto vicina al default. In un momento di forte crisi della classe dirigente del Paese, sempre più incapace di rispondere alle esigenze di riforma istituzionale ed economica, viene in rilievo il ruolo cruciale di due Presidenti della Repubblica, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro, di cui si ripercorrono le principali azioni. In questo difficile contesto non può essere tralasciata l’azione stragista della mafia, che dapprima ha colpito i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per poi mettere in campo una vera e propria “strategia della tensione” attraverso molteplici attentati dinamitardi contro lo Stato e contro la Chiesa, apertamente schierata contro l’organizzazione criminale. Infine, l’elaborato si sofferma sull’operato di due Presidenti del Consiglio, Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi, che, con una decisa e forse troppo breve azione di riforma, hanno portato il Paese sulla via del risanamento economico e delle riforme istituzionali, anche attraverso una ferma reazione allo stragismo mafioso.
L’Italia tra Prima e Seconda Repubblica: economia, politica ed istituzioni
DE SCALZI, FEDERICO-MARIA
2023/2024
Abstract
L’elaborato mira ad analizzare i principali eventi economici e politici che hanno coinvolto l’Italia e le sue istituzioni nel biennio 1992 – 1993. Nella prima parte si passano in rassegna i principali eventi internazionali che hanno influito in maniera sostanziale sulla storia del nostro Paese: la fine della guerra fredda, con il crollo dei regimi comunisti dell’est Europa e successivamente dell’Unione Sovietica, la riunificazione della Germania, l’affermarsi del ruolo della Cina a livello planetario, i conflitti nella ex Jugoslavia e la prima guerra del Golfo - che dopo cinquant’anni hanno infranto la pace in occidente - ed i principali processi di globalizzazione che hanno coinvolto il mondo intero, con particolare attenzione al complesso percorso che ha portato alla nascita dell’Unione Europea e della moneta unica. Successivamente si passa all’analisi dello scenario economico, politico e istituzionale del nostro Paese, prendendo le mosse dall’inchiesta “Mani Pulite”, che ha portato alla luce il fenomeno corruttivo radicatosi nel tessuto economico-politico dell’Italia intera; la crisi politico-giudiziaria che ne è scaturita ha favorito senza dubbio la tempesta finanziaria abbattutasi sulla lira e sul debito pubblico del Paese nel 1992, portando l’Italia molto vicina al default. In un momento di forte crisi della classe dirigente del Paese, sempre più incapace di rispondere alle esigenze di riforma istituzionale ed economica, viene in rilievo il ruolo cruciale di due Presidenti della Repubblica, Francesco Cossiga e Oscar Luigi Scalfaro, di cui si ripercorrono le principali azioni. In questo difficile contesto non può essere tralasciata l’azione stragista della mafia, che dapprima ha colpito i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per poi mettere in campo una vera e propria “strategia della tensione” attraverso molteplici attentati dinamitardi contro lo Stato e contro la Chiesa, apertamente schierata contro l’organizzazione criminale. Infine, l’elaborato si sofferma sull’operato di due Presidenti del Consiglio, Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi, che, con una decisa e forse troppo breve azione di riforma, hanno portato il Paese sulla via del risanamento economico e delle riforme istituzionali, anche attraverso una ferma reazione allo stragismo mafioso.File | Dimensione | Formato | |
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