"Non in commotione Dominus". L’onnipotenza divina tra epistemologia e metafisica dalle origini al Trecento.

Starting from the reflection of Pier Damiani, Western metaphysics has been dealing with the formulation of one of the most fascinating and frequently discussed topics in the history of thought. Can God change the past? And, by extension, if God is omnipotent, are there things that God cannot do? The purpose of this work is to reconstruct the debate that leads to the formulation of the distinction between "potentia Dei absoluta" and "potentia Dei ordinata," highlighting the key role that this pair of concepts plays in the history of Western metaphysics and science.

A partire dalla riflessione di Pier Damiani, la metafisica occidentale deve fare i conti con la formulazione di una delle questioni più affascinanti e al contempo frequentate della storia del pensiero. Dio può cambiare il passato? E, per estensione, se Dio è onnipotente, ci sono cose che Dio non può fare? Scopo di questo lavoro è ricostruire il dibattito che, attestato già fin dalla primissima antichità, conduce alla formulazione della distinzione tra "potentia Dei absoluta" e "potentia Dei ordinata", mettendo in luce il carattere decisivo che questa coppia di concetti riveste nella storia della metafisica e della scienza occidentale.