The paper analyzed the site of Tenuta Quadrato - via Lucrezia Romana, located in the south-eastern suburb of the city of Rome behind the Colli Albani District, and the pottery found. For a more complete analysis, the other 15 sites of the Ortucchio facies of the Final Eneolithic (2600-2200 BC) with their respective ceramic materials were considered. After an initial analysis of the territory, from a geomorphological and climatic point of view, all the general characteristics of the facies were examined, such as the settlement strategies, funerary rituals and economy. The latter encompasses various activities carried out within or near the settlement, such as agriculture, livestock farming, spinning and weaving and, finally, pottery production. Moreover, this was also investigated through archaeometric analysis, which provided a picture of how Eneolithic communities exploited local raw materials and how there was a differentiated use in relation to the pottery to be obtained, funerary or domestic. Subsequently, all the material recovered from the sites, systematically excavated or found on survey during the 20th-21st centuries, was gathered and organized by G. Carboni (2020). Specifically, for the late Eneolithic, the same scholar identified a local development from the previous Late Eneolithic facies of Laterza and distinguished four phases within it, using radiometric datings, which, however, show various overlaps. Starting from this material, published by Anzidei and Carboni (2020) and partly unpublished by Iaia and Barbaro (2005), a distinction was made inspired by the intuitive methodology of R. Peroni (1998), but with modifications and adaptations, in classes and in types. These were identified based on of vessel morphology and decorative motifs rather than function, as is established practice. One of the goals of this paper is to compare the obtained classification with that presented by G. Carboni, to evaluate the real existence of the four identified phases and understand the development and the articulation of the facies during the second half of the 3rd millennium BC.
L’elaborato ha analizzato il sito di Tenuta Quadrato – via Lucrezia Romana, collocato nel suburbio sud-est della città di Roma alle spalle del Distretto dei Colli Albani, e il materiale ceramico rinvenuto. Per un’analisi più completa, sono stati considerati gli altri 15 siti della facies di Ortucchio dell’Eneolitico finale (2600-2200 a.C.) con i rispettivi materiali ceramici. Dopo una prima analisi del territorio, da un punto di vista geomorfologico e climatico, sono stati esaminati tutti i caratteri generali della facies, quali la modalità insediativa, la ritualità funeraria e l’economia. Quest’ultima comprende varie attività svolte all’interno o nelle vicinanze dell’insediamento, come l’agricoltura, l’allevamento, la filatura e la tessitura e, infine, la produzione ceramica. Inoltre, questa è stata indagata anche mediante analisi archeometriche e ha fornito un quadro di come le comunità eneolitiche sfruttassero materie prime locali e come ci fosse un uso differenziato in relazione ai prodotti ceramici da ottenere, funerario o domestico. In seguito, si è proceduto con il recupero di tutto il materiale rinvenuto dai siti, scavati sistematicamente o da survey nel corso del XX-XXI secolo, che è stato raggruppato e ordinato da G. Carboni (2020). In particolare, per l’Eneolitico finale il medesimo studioso ha riconosciuto uno sviluppo locale dalla facies precedente dell’Eneolitico recente di Laterza e al suo interno ne ha distinto quattro fasi, utilizzando le datazioni radiometriche, che, tuttavia, presentano varie sovrapposizioni. Partendo da questo materiale, edito da Anzidei e Carboni (2020) e in parte inedito da Iaia e Barbaro (2005), è stata operata una distinzione ispirata alla metodologia intuitiva di R. Peroni (1998), ma con modifiche e adattamenti, in classi e in tipi. Questi sono stati identificati in base alla morfologia vascolare e ai motivi decorativi e non alla funzione, come è da prassi consolidata. Uno degli obiettivi di questo elaborato è di confrontare la classificazione ottenuta con quella presentata da G. Carboni, per valutare la reale esistenza delle quattro fasi identificate e comprendere lo sviluppo e l’articolazione della facies nel corso della seconda metà dell’III millennio a.C.
Le ceramiche dell'Eneolitico finale nell'area di Roma. Analisi della variabilità tipologica
TRES, GIULIA
2023/2024
Abstract
L’elaborato ha analizzato il sito di Tenuta Quadrato – via Lucrezia Romana, collocato nel suburbio sud-est della città di Roma alle spalle del Distretto dei Colli Albani, e il materiale ceramico rinvenuto. Per un’analisi più completa, sono stati considerati gli altri 15 siti della facies di Ortucchio dell’Eneolitico finale (2600-2200 a.C.) con i rispettivi materiali ceramici. Dopo una prima analisi del territorio, da un punto di vista geomorfologico e climatico, sono stati esaminati tutti i caratteri generali della facies, quali la modalità insediativa, la ritualità funeraria e l’economia. Quest’ultima comprende varie attività svolte all’interno o nelle vicinanze dell’insediamento, come l’agricoltura, l’allevamento, la filatura e la tessitura e, infine, la produzione ceramica. Inoltre, questa è stata indagata anche mediante analisi archeometriche e ha fornito un quadro di come le comunità eneolitiche sfruttassero materie prime locali e come ci fosse un uso differenziato in relazione ai prodotti ceramici da ottenere, funerario o domestico. In seguito, si è proceduto con il recupero di tutto il materiale rinvenuto dai siti, scavati sistematicamente o da survey nel corso del XX-XXI secolo, che è stato raggruppato e ordinato da G. Carboni (2020). In particolare, per l’Eneolitico finale il medesimo studioso ha riconosciuto uno sviluppo locale dalla facies precedente dell’Eneolitico recente di Laterza e al suo interno ne ha distinto quattro fasi, utilizzando le datazioni radiometriche, che, tuttavia, presentano varie sovrapposizioni. Partendo da questo materiale, edito da Anzidei e Carboni (2020) e in parte inedito da Iaia e Barbaro (2005), è stata operata una distinzione ispirata alla metodologia intuitiva di R. Peroni (1998), ma con modifiche e adattamenti, in classi e in tipi. Questi sono stati identificati in base alla morfologia vascolare e ai motivi decorativi e non alla funzione, come è da prassi consolidata. Uno degli obiettivi di questo elaborato è di confrontare la classificazione ottenuta con quella presentata da G. Carboni, per valutare la reale esistenza delle quattro fasi identificate e comprendere lo sviluppo e l’articolazione della facies nel corso della seconda metà dell’III millennio a.C.File | Dimensione | Formato | |
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