L'alimentazione è una costante nella vita di ogni essere umano, che è riduttivo definire solo come pratica necessaria alla sopravvivenza. Sicuramente ogni essere vivente non può esimersi dal nutrirsi, eppure il genere umano ha saputo fare della sua dieta un aspetto tanto di comunione con il mondo naturale quanto di distinzione dal mondo animale e di identificazione culturale. Il dualismo natura-cultura è una diatriba che ha origine all'alba dei tempi e non trova tutt'ora una soluzione, lasciando pendere la bilancia a tratti da un braccio e a momenti dall'altro. L'essere umano non può negare il proprio aspetto naturale, né prescindere da quello culturale, ma può trovare nel cibo un punto d'incontro. Quello che l'uomo mangia, rappresenta ciò che è, ciò che sa, la cultura alla quale appartiene, lo identifica nella sua società, lo distingue dagli altri individui e gli permette di relazionarsi con essi. Questi fattori spiegano, da soli, come mai il consumo alimentare sia stato nei secoli oggetto di studio di varie scienze, soprattutto di quelle economiche, sociologiche e sociali. Il percorso intrapreso da questo studio, che non ha la pretesa di essere esaustivo su tutti gli argomenti, parte dall'interesse dell'economia verso quella parte dei consumi che riguardano l'alimentazione, prosegue con le principali teorie sociologiche e termina con la delineazione della figura del consumatore alimentare moderno. L'approccio sociologico al consumo alimentare si avvale, tra altre, delle teorie proposte da Engel, del concetto di fatto alimentare introdotto da Halbwachs e degli aspetti sociali del consumo, emersi dal contributo dato da Veblen e Duesenberry. La sociologia del gusto di Bourdieu, con l'introduzione del concetto di habitus, fa da spartiacque tra le teorie sul consumo e gli studi sul consumatore alimentare. Questo approccio novecentesco al mangeur integra in un sistema «bio-psico-socio-culturale» il biologico, il culturale e lo spirituale e vede tra i suoi maggiori esponenti Morin e Fischler. In ultima istanza propone un'analisi di alcune immagini che il cinema ci restituisce, in quanto rappresentazione filmica dell'attuale sistema alimentare occidentale.

Il consumo e il consumatore alimentare tra fatto sociale e rappresentazione filmica

BARISONE, MASSIMILIANO
2010/2011

Abstract

L'alimentazione è una costante nella vita di ogni essere umano, che è riduttivo definire solo come pratica necessaria alla sopravvivenza. Sicuramente ogni essere vivente non può esimersi dal nutrirsi, eppure il genere umano ha saputo fare della sua dieta un aspetto tanto di comunione con il mondo naturale quanto di distinzione dal mondo animale e di identificazione culturale. Il dualismo natura-cultura è una diatriba che ha origine all'alba dei tempi e non trova tutt'ora una soluzione, lasciando pendere la bilancia a tratti da un braccio e a momenti dall'altro. L'essere umano non può negare il proprio aspetto naturale, né prescindere da quello culturale, ma può trovare nel cibo un punto d'incontro. Quello che l'uomo mangia, rappresenta ciò che è, ciò che sa, la cultura alla quale appartiene, lo identifica nella sua società, lo distingue dagli altri individui e gli permette di relazionarsi con essi. Questi fattori spiegano, da soli, come mai il consumo alimentare sia stato nei secoli oggetto di studio di varie scienze, soprattutto di quelle economiche, sociologiche e sociali. Il percorso intrapreso da questo studio, che non ha la pretesa di essere esaustivo su tutti gli argomenti, parte dall'interesse dell'economia verso quella parte dei consumi che riguardano l'alimentazione, prosegue con le principali teorie sociologiche e termina con la delineazione della figura del consumatore alimentare moderno. L'approccio sociologico al consumo alimentare si avvale, tra altre, delle teorie proposte da Engel, del concetto di fatto alimentare introdotto da Halbwachs e degli aspetti sociali del consumo, emersi dal contributo dato da Veblen e Duesenberry. La sociologia del gusto di Bourdieu, con l'introduzione del concetto di habitus, fa da spartiacque tra le teorie sul consumo e gli studi sul consumatore alimentare. Questo approccio novecentesco al mangeur integra in un sistema «bio-psico-socio-culturale» il biologico, il culturale e lo spirituale e vede tra i suoi maggiori esponenti Morin e Fischler. In ultima istanza propone un'analisi di alcune immagini che il cinema ci restituisce, in quanto rappresentazione filmica dell'attuale sistema alimentare occidentale.
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