L'elaborato affronta i nuovi movimenti religiosi, le sette ed i culti da un punto di vista interdisciplinare, integrando le teorie sociologiche con quelle derivanti dai concetti classici della psicologia sociale. La tesi che s'intende affrontare riguarda la possibilità di applicare un punto di vista psicosociale all'analisi delle realtà dei culti violenti, che permetterebbe una comprensione più profonda delle dinamiche di gruppo sottostanti a tale realtà, al contrario di quanto accade agli studi attuali, i quali si focalizzano su un'unica componente per comprendere gli atti devianti utilizzati dai culti distruttivi. Per poter affrontare tale ipotesi, si è scelto di partire da un'esplorazione del significato che le religiosità alternative rivestono nella società occidentale e dei bisogni individuali che tali gruppi riescono a soddisfare, contrapponendosi alle religioni istituzionalizzate. Da questi basi generali, si cercherà, nel secondo capitolo, di comprendere quali dinamiche di gruppo possano crearsi all'interno dei culti e delle sette e si evidenzieranno quali componenti possano portare ad un'evoluzione violenta da parte di questo tipo di movimenti religiosi. Le dinamiche indagate rientrano in tre categorie, utilizzate in quanto maggiormente influenti nella realtà dei culti e delle sette: saranno dunque esposte le teorie legate alla persuasione, alla leadership ed alla pressione sociale, identificando i rischi insiti in ognuno di questi fattori e come essi interagiscano tra loro e con fattori derivanti dalla società nel suo complesso per portare ad un'evoluzione deviante e criminogena. Infine, si applicheranno i concetti esposti in un caso reale, ovvero il caso del Tempio del Popolo, nuovo movimento religioso nato negli Anni Sessanta e tramutatosi nel tempo in culto distruttivo. Verrà esposta la sua storia e le dinamiche che hanno portato alla sua evoluzione deviante, fino all'atto conclusivo rappresentato da un suicidio di massa che coinvolse circa novecento persone. Con il supporto di questo caso, si dimostrerà che una lettura interdisciplinare, che si appoggia sulle teorie offerte dalla psicologia sociale, ha il vantaggio di offrire una comprensione più realistica e sfaccettata dell'universo rappresentato dai culti distruttivi e dei derivanti atti criminali utilizzati da tali gruppi.

Le dinamiche di gruppo nel Tempio del Popolo secondo una prospettiva psicosociale

TOMAINO, PAMELA
2014/2015

Abstract

L'elaborato affronta i nuovi movimenti religiosi, le sette ed i culti da un punto di vista interdisciplinare, integrando le teorie sociologiche con quelle derivanti dai concetti classici della psicologia sociale. La tesi che s'intende affrontare riguarda la possibilità di applicare un punto di vista psicosociale all'analisi delle realtà dei culti violenti, che permetterebbe una comprensione più profonda delle dinamiche di gruppo sottostanti a tale realtà, al contrario di quanto accade agli studi attuali, i quali si focalizzano su un'unica componente per comprendere gli atti devianti utilizzati dai culti distruttivi. Per poter affrontare tale ipotesi, si è scelto di partire da un'esplorazione del significato che le religiosità alternative rivestono nella società occidentale e dei bisogni individuali che tali gruppi riescono a soddisfare, contrapponendosi alle religioni istituzionalizzate. Da questi basi generali, si cercherà, nel secondo capitolo, di comprendere quali dinamiche di gruppo possano crearsi all'interno dei culti e delle sette e si evidenzieranno quali componenti possano portare ad un'evoluzione violenta da parte di questo tipo di movimenti religiosi. Le dinamiche indagate rientrano in tre categorie, utilizzate in quanto maggiormente influenti nella realtà dei culti e delle sette: saranno dunque esposte le teorie legate alla persuasione, alla leadership ed alla pressione sociale, identificando i rischi insiti in ognuno di questi fattori e come essi interagiscano tra loro e con fattori derivanti dalla società nel suo complesso per portare ad un'evoluzione deviante e criminogena. Infine, si applicheranno i concetti esposti in un caso reale, ovvero il caso del Tempio del Popolo, nuovo movimento religioso nato negli Anni Sessanta e tramutatosi nel tempo in culto distruttivo. Verrà esposta la sua storia e le dinamiche che hanno portato alla sua evoluzione deviante, fino all'atto conclusivo rappresentato da un suicidio di massa che coinvolse circa novecento persone. Con il supporto di questo caso, si dimostrerà che una lettura interdisciplinare, che si appoggia sulle teorie offerte dalla psicologia sociale, ha il vantaggio di offrire una comprensione più realistica e sfaccettata dell'universo rappresentato dai culti distruttivi e dei derivanti atti criminali utilizzati da tali gruppi.
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