Recognizing primarily the polysemous nature of the concept of care, the objective set in this discussion was to account for some of the ways through which the theme of care has been explored by some authors from multidisciplinary fields, and then present some examples of collective care practices implemented in the Turin area. Starting from reflections that highlight the configuration of care as an intertwining of theories and practices (Tronto et al.), other reflections on care go deeper in underlining its connection with the body and with space in the form of active and reflective participation, creatively inhabiting the conflict. The generative potential of this paradigm is therefore highlighted, deconstructing an exclusively maternalist, private and domestic vision of care, but rather insisting on its being profoundly political. If, therefore, the recognition of vulnerability and interdependence as constitutive traits of being human is central here, the practices introduced by those forces that rethink care in a collective sense give voice and body to requests that often remain unheard, thus becoming the driving force of change, creative re-elaboration and situated struggles. From here, the parallelism between body and territory, between care and city, underlines the procedural and dialectical character that informs these collective practices: from gender health to the reappropriation of urban spaces, to the defense of the environment and the right to housing.

Riconoscendo primariamente la natura polisemica del concetto di cura, l’obiettivo che ci si è posti nella presente trattazione è stato quello di rendere conto di alcuni dei modi attraverso cui il tema della cura è stato scandagliato da alcune autrici provenienti da ambiti multidisciplinari, per poi presentare alcuni esempi di pratiche di cura collettive agite nel territorio torinese. Partendo da riflessioni che mettono in evidenza la configurazione della cura quale intreccio di teorie e pratiche (Tronto et al.), altre riflessioni sulla cura vanno infatti più a fondo nel sottolinearne la connessione con il corpo e con lo spazio nella forma di una partecipazione attiva e riflessiva rispetto ai processi che plasmano l’ambiente, in un posizionamento critico, in grado di abitare creativamente il conflitto. Si evidenzia, dunque, la potenzialità generativa di tale paradigma, decostruendo una visione esclusivamente maternalista, privata e domestica della cura, ma anzi insistendo sul suo essere profondamente politica. Se, pertanto, centrale qui è il riconoscimento della vulnerabilità e dell’interdipendenza quali tratti costitutivi dell'essere umani, le pratiche introdotte da quelle forze che ripensano la cura in senso collettivo danno voce e corpo ad istanze che spesso rimangono inascoltate, diventando così motore di cambiamento, di rielaborazione creativa e di lotte situate. Da qui, il parallelismo tra corpo e territorio, tra cura e città, va a sottolineare il carattere processuale e dialettico che informa tali pratiche collettive: dalla salute di genere alla riappropriazione di spazi urbani, alla difesa dell’ambiente e del diritto alla casa.

Corpi nella città. Dalle teorie della Cura alle pratiche di attivismo urbano.

SALLEMI, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

Riconoscendo primariamente la natura polisemica del concetto di cura, l’obiettivo che ci si è posti nella presente trattazione è stato quello di rendere conto di alcuni dei modi attraverso cui il tema della cura è stato scandagliato da alcune autrici provenienti da ambiti multidisciplinari, per poi presentare alcuni esempi di pratiche di cura collettive agite nel territorio torinese. Partendo da riflessioni che mettono in evidenza la configurazione della cura quale intreccio di teorie e pratiche (Tronto et al.), altre riflessioni sulla cura vanno infatti più a fondo nel sottolinearne la connessione con il corpo e con lo spazio nella forma di una partecipazione attiva e riflessiva rispetto ai processi che plasmano l’ambiente, in un posizionamento critico, in grado di abitare creativamente il conflitto. Si evidenzia, dunque, la potenzialità generativa di tale paradigma, decostruendo una visione esclusivamente maternalista, privata e domestica della cura, ma anzi insistendo sul suo essere profondamente politica. Se, pertanto, centrale qui è il riconoscimento della vulnerabilità e dell’interdipendenza quali tratti costitutivi dell'essere umani, le pratiche introdotte da quelle forze che ripensano la cura in senso collettivo danno voce e corpo ad istanze che spesso rimangono inascoltate, diventando così motore di cambiamento, di rielaborazione creativa e di lotte situate. Da qui, il parallelismo tra corpo e territorio, tra cura e città, va a sottolineare il carattere processuale e dialettico che informa tali pratiche collettive: dalla salute di genere alla riappropriazione di spazi urbani, alla difesa dell’ambiente e del diritto alla casa.
ITA
Recognizing primarily the polysemous nature of the concept of care, the objective set in this discussion was to account for some of the ways through which the theme of care has been explored by some authors from multidisciplinary fields, and then present some examples of collective care practices implemented in the Turin area. Starting from reflections that highlight the configuration of care as an intertwining of theories and practices (Tronto et al.), other reflections on care go deeper in underlining its connection with the body and with space in the form of active and reflective participation, creatively inhabiting the conflict. The generative potential of this paradigm is therefore highlighted, deconstructing an exclusively maternalist, private and domestic vision of care, but rather insisting on its being profoundly political. If, therefore, the recognition of vulnerability and interdependence as constitutive traits of being human is central here, the practices introduced by those forces that rethink care in a collective sense give voice and body to requests that often remain unheard, thus becoming the driving force of change, creative re-elaboration and situated struggles. From here, the parallelism between body and territory, between care and city, underlines the procedural and dialectical character that informs these collective practices: from gender health to the reappropriation of urban spaces, to the defense of the environment and the right to housing.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/113130