L’etica platonica è generalmente caratterizzata come intellettualistica, in virtù della sua stretta connessione con l’ambito epistemologico che ne costituisce il fondamento. In particolare, tale connessione si manifesta nella distinzione di differenti gradi di virtù sulla base del diverso livello di conoscenza su cui essi si fondano. In questa sede, si intende indagare il concetto di virtù demotica, una virtù di grado inferiore che si configura come possibile causa di comportamenti virtuosi che però, in quanto non si identifica con il possesso di una conoscenza superiore, si distingue dalla virtù di livello filosofico. Tale caratterizzazione impedisce che la virtù demotica possa costituire una condizione stabile che sia il fondamento di un comportamento sempre e necessariamente buono da parte del soggetto, ma, al tempo stesso, la delinea come causa di agire virtuoso che è di gran lunga più accessibile ai comuni cittadini rispetto alla virtù filosofica. L’obiettivo che questa tesi si propone è di sostenere la possibilità di rintracciare questa nozione all’interno di due dialoghi socratici di Platone che hanno come tema centrale l’analisi di una delle virtù: il Carmide e il Lachete. Tale valutazione viene svolta attraverso l’esame della struttura argomentativa dei dialoghi, dei personaggi presenti, delle definizioni proposte e delle rispettive confutazioni. Inoltre, si intende mettere in luce i vantaggi che la distinzione di diversi livelli di virtù apporta alla costruzione dell’etica platonica in generale e alla risoluzione di alcuni problemi teorici e argomentativi specifici dei due dialoghi in oggetto.

Le virtù demotiche nel Carmide e nel Lachete di Platone

MONTANO, MICHELA
2023/2024

Abstract

L’etica platonica è generalmente caratterizzata come intellettualistica, in virtù della sua stretta connessione con l’ambito epistemologico che ne costituisce il fondamento. In particolare, tale connessione si manifesta nella distinzione di differenti gradi di virtù sulla base del diverso livello di conoscenza su cui essi si fondano. In questa sede, si intende indagare il concetto di virtù demotica, una virtù di grado inferiore che si configura come possibile causa di comportamenti virtuosi che però, in quanto non si identifica con il possesso di una conoscenza superiore, si distingue dalla virtù di livello filosofico. Tale caratterizzazione impedisce che la virtù demotica possa costituire una condizione stabile che sia il fondamento di un comportamento sempre e necessariamente buono da parte del soggetto, ma, al tempo stesso, la delinea come causa di agire virtuoso che è di gran lunga più accessibile ai comuni cittadini rispetto alla virtù filosofica. L’obiettivo che questa tesi si propone è di sostenere la possibilità di rintracciare questa nozione all’interno di due dialoghi socratici di Platone che hanno come tema centrale l’analisi di una delle virtù: il Carmide e il Lachete. Tale valutazione viene svolta attraverso l’esame della struttura argomentativa dei dialoghi, dei personaggi presenti, delle definizioni proposte e delle rispettive confutazioni. Inoltre, si intende mettere in luce i vantaggi che la distinzione di diversi livelli di virtù apporta alla costruzione dell’etica platonica in generale e alla risoluzione di alcuni problemi teorici e argomentativi specifici dei due dialoghi in oggetto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/113061