Introduzione: la malattia di Alzheimer è il tipo di demenza più comune, il cui sviluppo si divide in stadi: fase pre-clinica, lieve, moderato e grave. Attualmente, per il trattamento della malattia di Alzheimer esistono solamente due classi di farmaci: gli inibitori dell’enzima colinesterasi e gli antagonisti del N-metil D-aspartato; tuttavia, un corretto stile di vita, quindi la pratica di esercizio fisico, una corretta alimentazione e l’attività intellettuale, hanno un effetto positivo sulla prevenzione di nuovi casi di malattia di Alzheimer e riducono i sintomi dei pazienti affetti da tale malattia neurodegenerativa. Scopo: l’obiettivo di questo elaborato è identificare i possibili effetti cognitivi dell’allenamento aerobico sulle persone affette dalla malattia di Alzheimer, individuando le pratiche più efficaci e i relativi dosaggi. Materiali e metodi: per la realizzazione del seguente elaborato è stato utilizzato il database PubMed (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov) con la seguente stringa: “aerobic exercise AND alzheimer”. Sono stati selezionati 5 studi sulla base dei seguenti filtri: ammessi solo studi RCT, isolati quelli pubblicati solo dopo l’anno 2000, che fornissero gratuitamente il testo completo degli studi e, infine, scelti gli studi che trattavano esclusivamente la malattia di Alzheimer e i cui risultati avessero come focus gli effetti cognitivi dell’allenamento aerobico sulle persone affette dalla malattia di Alzheimer. Risultati: sono stati analizzati i risultati di cinque studi randomizzati controllati: nello studio di Baker et al. (2010), dopo sei mesi di esercizio aerobico è stato mostrato un miglioramento delle capacità cognitive sulle persone con malattia di Alzheimer; i dati raccolti dallo studio di Venturelli et al. (2011) indicano che un programma di camminata può aumentare i livelli di esercizio fisico delle persone con malattia di Alzheimer, migliorandone le prestazioni fisiche e le ADL e, a livello cognitivo, è stato osservato un mantenimento delle capacità nel gruppo di esercizio aerobico; nello studio condotto da Arcoverde et al. (2014) è stato riscontrato un effetto positivo dell'esercizio fisico aerobico sulle capacità cognitive globali (CAMCOG), e dai risultati del MMSE si evince come tale pratica possa contribuire a un rallentamento del declino cognitivo; i risultati dello studio condotto da Sobol et al. (2018) mostrano un'associazione positiva tra i cambiamenti del VO2 di picco e le capacità cognitive; infine, i risultati ottenuti dallo studio di Fang Yu et al. (2021) hanno dimostrato come durante i primi sei mesi i partecipanti abbiano avuto un declino dell'ADAS-Cog inferiore rispetto al decorso naturale della malattia di Alzheimer, mentre nei successivi sei mesi non ci sono state differenze tra il gruppo di esercizio aerobico e il gruppo di controllo. Discussione: in base ai risultati ottenuti da questi cinque studi, si può ipotizzare una correlazione più o meno marcata tra l’intensità dell’esercizio aerobico svolto e il rallentamento del declino cognitivo nelle persone affette dalla malattia di Alzheimer; in particolare, sembrerebbe che svolgere esercizio aerobico a medio-alta intensità dia i migliori risultati, ovviamente senza aspettarsi una guarigione completa dalla malattia neurodegenerativa. Conclusioni: un programma di allenamento cardiorespiratorio con intensità medio-alte garantisce risultati rilevanti in termini di rallentamento della degenerazione cognitiva.
Gli effetti cognitivi dell'allenamento aerobico sulle persone con malattia di Alzheimer
INNOCENTI, MATTEO
2023/2024
Abstract
Introduzione: la malattia di Alzheimer è il tipo di demenza più comune, il cui sviluppo si divide in stadi: fase pre-clinica, lieve, moderato e grave. Attualmente, per il trattamento della malattia di Alzheimer esistono solamente due classi di farmaci: gli inibitori dell’enzima colinesterasi e gli antagonisti del N-metil D-aspartato; tuttavia, un corretto stile di vita, quindi la pratica di esercizio fisico, una corretta alimentazione e l’attività intellettuale, hanno un effetto positivo sulla prevenzione di nuovi casi di malattia di Alzheimer e riducono i sintomi dei pazienti affetti da tale malattia neurodegenerativa. Scopo: l’obiettivo di questo elaborato è identificare i possibili effetti cognitivi dell’allenamento aerobico sulle persone affette dalla malattia di Alzheimer, individuando le pratiche più efficaci e i relativi dosaggi. Materiali e metodi: per la realizzazione del seguente elaborato è stato utilizzato il database PubMed (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov) con la seguente stringa: “aerobic exercise AND alzheimer”. Sono stati selezionati 5 studi sulla base dei seguenti filtri: ammessi solo studi RCT, isolati quelli pubblicati solo dopo l’anno 2000, che fornissero gratuitamente il testo completo degli studi e, infine, scelti gli studi che trattavano esclusivamente la malattia di Alzheimer e i cui risultati avessero come focus gli effetti cognitivi dell’allenamento aerobico sulle persone affette dalla malattia di Alzheimer. Risultati: sono stati analizzati i risultati di cinque studi randomizzati controllati: nello studio di Baker et al. (2010), dopo sei mesi di esercizio aerobico è stato mostrato un miglioramento delle capacità cognitive sulle persone con malattia di Alzheimer; i dati raccolti dallo studio di Venturelli et al. (2011) indicano che un programma di camminata può aumentare i livelli di esercizio fisico delle persone con malattia di Alzheimer, migliorandone le prestazioni fisiche e le ADL e, a livello cognitivo, è stato osservato un mantenimento delle capacità nel gruppo di esercizio aerobico; nello studio condotto da Arcoverde et al. (2014) è stato riscontrato un effetto positivo dell'esercizio fisico aerobico sulle capacità cognitive globali (CAMCOG), e dai risultati del MMSE si evince come tale pratica possa contribuire a un rallentamento del declino cognitivo; i risultati dello studio condotto da Sobol et al. (2018) mostrano un'associazione positiva tra i cambiamenti del VO2 di picco e le capacità cognitive; infine, i risultati ottenuti dallo studio di Fang Yu et al. (2021) hanno dimostrato come durante i primi sei mesi i partecipanti abbiano avuto un declino dell'ADAS-Cog inferiore rispetto al decorso naturale della malattia di Alzheimer, mentre nei successivi sei mesi non ci sono state differenze tra il gruppo di esercizio aerobico e il gruppo di controllo. Discussione: in base ai risultati ottenuti da questi cinque studi, si può ipotizzare una correlazione più o meno marcata tra l’intensità dell’esercizio aerobico svolto e il rallentamento del declino cognitivo nelle persone affette dalla malattia di Alzheimer; in particolare, sembrerebbe che svolgere esercizio aerobico a medio-alta intensità dia i migliori risultati, ovviamente senza aspettarsi una guarigione completa dalla malattia neurodegenerativa. Conclusioni: un programma di allenamento cardiorespiratorio con intensità medio-alte garantisce risultati rilevanti in termini di rallentamento della degenerazione cognitiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/113030