Il trapianto di rene rappresenta il trattamento risolutivo, e in alcuni casi l'unico possibile, per tutti i pazienti con insufficienza renale o disfunzioni terminali d'organo. Tuttavia la sopravvivenza dell'organo trapiantato è significativamente più breve rispetto all'atteso e il rigetto rappresenta una delle principali cause di perdita precoce della renale. Il rigetto può essere classificato come anticorpo mediato (ABMR) oppure cellulo-T mediato (TCMR). Il primo è dovuto all'attivazione endoteliale mediata dal complemento in seguito al legame di anticorpi donatore specifici (DSA); il secondo è caratterizzato da una infiltrazione massiccia delle cellule T attivate nel parenchima renale. Numerose evidenze scientifiche hanno messo in luce gli effetti rigenerativi delle cellule progenitrici endoteliali (EPC), suggerendo un possibile ruolo nel prolungamento della sopravvivenza del trapianto e nella riduzione dell'incidenza del rigetto. Gli effetti benefici esercitati da queste cellule staminali a livello dei tessuti danneggiati durante il rigetto d'organo sono dovuti principalmente al rilascio di mediatori paracrini coinvolti nella comunicazione cellulare, tra cui le microvescicole (MV), piccoli frammenti di membrana rilasciati da cellule attivate che mediano la comunicazione intercellulare tramite trasferimento di proteine, mRNA e microRNA (miRNA). Lo scopo del lavoro è quello di isolare e caratterizzare, mediante analisi al Nanosight, FACS ed RT-PCR per specifici geni, le microvescicole isolate dalle EPC ed inoltre il loro effetto biologico sarà testato ricreando in vitro un modello di danno anticorpo e complemento mediato sulle cellule glomerulari umane (hGECs). Le EPC-MVs hanno una morfologia sferoide, compresa tra i 60 ed i 130 nm; le MVs sono state poi caratterizzate per il loro contenuto genico e proteico, evidenziando la presenza di molecole pro-angiogeniche e anti-apoptotiche, inibitori del complemento (Fattore H, CD55, CD59) e un arricchimento di miRNA tra cui quelli pro-angiogenici, come miR-126 e miR-296, capaci di modulare la traduzione proteica nelle cellule target. Le MV, una volta internalizzate nelle GEC con un meccanismo L-selectina dipendente, sono in grado di inibire l'espressione del MAC, E-selectina, VCAM-1, CD40, l'adesione dei PBMC e delle NK, l'apoptosi cellulare e di promuovere l'angiogenesi. Di conferma, l'uso di MVs isolate dalle EPC trasfettate con antagomiRs diretti contro miR-126 e miR-296, riducono la formazione di strutture simil-capillari delle hGECs. Concludendo questo studio si potrebbe affermare che le microvescicole sono abili nel trasferire nelle cellule target proteine ed mRNAs specifici. Gli mRNAs trasferiti potrebbero quindi contribuire alla riprogrammazione e riparazione delle cellule endoteliali renali, promuovendo l'angiogenesi e inibendo il danno complemento mediato, tutti meccanismi potenzialmente coinvolti nell'accomodamento del trapianto. Dunque le MV potrebbero essere utilizzate come nuova potenziale terapia cellulare per ABMR e TCMR nel trapianto renale.

Effetto immunomodulatore e rigenerativo delle microvescicole derivate dalle cellule staminali nel trapianto renale

RICCHIO, LUCA
2014/2015

Abstract

Il trapianto di rene rappresenta il trattamento risolutivo, e in alcuni casi l'unico possibile, per tutti i pazienti con insufficienza renale o disfunzioni terminali d'organo. Tuttavia la sopravvivenza dell'organo trapiantato è significativamente più breve rispetto all'atteso e il rigetto rappresenta una delle principali cause di perdita precoce della renale. Il rigetto può essere classificato come anticorpo mediato (ABMR) oppure cellulo-T mediato (TCMR). Il primo è dovuto all'attivazione endoteliale mediata dal complemento in seguito al legame di anticorpi donatore specifici (DSA); il secondo è caratterizzato da una infiltrazione massiccia delle cellule T attivate nel parenchima renale. Numerose evidenze scientifiche hanno messo in luce gli effetti rigenerativi delle cellule progenitrici endoteliali (EPC), suggerendo un possibile ruolo nel prolungamento della sopravvivenza del trapianto e nella riduzione dell'incidenza del rigetto. Gli effetti benefici esercitati da queste cellule staminali a livello dei tessuti danneggiati durante il rigetto d'organo sono dovuti principalmente al rilascio di mediatori paracrini coinvolti nella comunicazione cellulare, tra cui le microvescicole (MV), piccoli frammenti di membrana rilasciati da cellule attivate che mediano la comunicazione intercellulare tramite trasferimento di proteine, mRNA e microRNA (miRNA). Lo scopo del lavoro è quello di isolare e caratterizzare, mediante analisi al Nanosight, FACS ed RT-PCR per specifici geni, le microvescicole isolate dalle EPC ed inoltre il loro effetto biologico sarà testato ricreando in vitro un modello di danno anticorpo e complemento mediato sulle cellule glomerulari umane (hGECs). Le EPC-MVs hanno una morfologia sferoide, compresa tra i 60 ed i 130 nm; le MVs sono state poi caratterizzate per il loro contenuto genico e proteico, evidenziando la presenza di molecole pro-angiogeniche e anti-apoptotiche, inibitori del complemento (Fattore H, CD55, CD59) e un arricchimento di miRNA tra cui quelli pro-angiogenici, come miR-126 e miR-296, capaci di modulare la traduzione proteica nelle cellule target. Le MV, una volta internalizzate nelle GEC con un meccanismo L-selectina dipendente, sono in grado di inibire l'espressione del MAC, E-selectina, VCAM-1, CD40, l'adesione dei PBMC e delle NK, l'apoptosi cellulare e di promuovere l'angiogenesi. Di conferma, l'uso di MVs isolate dalle EPC trasfettate con antagomiRs diretti contro miR-126 e miR-296, riducono la formazione di strutture simil-capillari delle hGECs. Concludendo questo studio si potrebbe affermare che le microvescicole sono abili nel trasferire nelle cellule target proteine ed mRNAs specifici. Gli mRNAs trasferiti potrebbero quindi contribuire alla riprogrammazione e riparazione delle cellule endoteliali renali, promuovendo l'angiogenesi e inibendo il danno complemento mediato, tutti meccanismi potenzialmente coinvolti nell'accomodamento del trapianto. Dunque le MV potrebbero essere utilizzate come nuova potenziale terapia cellulare per ABMR e TCMR nel trapianto renale.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
739944_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.57 MB
Formato Adobe PDF
1.57 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/11262