Introduzione Parlando di emergenza/urgenza, si tende sempre a far riferimento a tecniche, iter formativi, corsi di primo soccorso; in questa Tesi però, l'attenzione è incentrata non sul saper fare, ma su cosa può accadere dal punto di vista psicologico dell'infermiere. Sotto la divisa non ci sono supereroi, ma esseri umani non impermeabili alle brutture che si trovano di fronte: l'infermiere vive l'incontro con il dolore e la morte da vicino e questi sono eventi improvvisi, che violano ogni concezione e presupposto di vita, dunque possono provocare innumerevoli reazioni emotive avverse. Tra le variegate problematiche esistenti si è scelto di affrontare l'assistenza alla persona politraumatizzata, in quanto la patologia traumatica costituisce nel nostro Paese la principale causa di morte sotto i 40 anni; inoltre in molti casi permangono danni fisici, cognitivi e comportamentali. L'intervento deve essere ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma risulta essere più efficace se affrontato con consapevolezza del ruolo di relazione del soccorritore, fondamentale nel caso dell'infermiere. Obiettivi L'idea è quella di indagare l'intimo ¿sentire¿ degli infermieri, delineando quali situazioni possano mettere maggiormente in crisi, come queste vengano affrontate e quali strategie la letteratura e gli operatori stessi propongano per affrontarle. Materiale e metodi Il lavoro è stato elaborato attraverso una revisione della letteratura in merito ai rischi psicologici dell'infermiere che opera nell'emergenza/urgenza. In seguito, con l'utilizzo di una intervista semi-strutturata, si sono indagati i vissuti di alcuni infermieri in merito all'emotività correlata all'assistenza alla persona politraumatizzata ed alle modalità di gestione di questa. Risultati Dall'indagine emerge quanto l'aspetto emotivo sia presente e riconosciuto nell'emergenza/urgenza, anche se talvolta sottostimato. Si denota come età della vittima, evoluzione della patologia e contesto d'intervento condizionano il processo emotivo. Il principale modello di coping è incentrato sul confronto tra pari.

L'emotività dell'infermiere nell'assistenza alla persona politraumatizzata: gestione extraospedaliera ed intraospedaliera

BUSSI, SIMONE
2010/2011

Abstract

Introduzione Parlando di emergenza/urgenza, si tende sempre a far riferimento a tecniche, iter formativi, corsi di primo soccorso; in questa Tesi però, l'attenzione è incentrata non sul saper fare, ma su cosa può accadere dal punto di vista psicologico dell'infermiere. Sotto la divisa non ci sono supereroi, ma esseri umani non impermeabili alle brutture che si trovano di fronte: l'infermiere vive l'incontro con il dolore e la morte da vicino e questi sono eventi improvvisi, che violano ogni concezione e presupposto di vita, dunque possono provocare innumerevoli reazioni emotive avverse. Tra le variegate problematiche esistenti si è scelto di affrontare l'assistenza alla persona politraumatizzata, in quanto la patologia traumatica costituisce nel nostro Paese la principale causa di morte sotto i 40 anni; inoltre in molti casi permangono danni fisici, cognitivi e comportamentali. L'intervento deve essere ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma risulta essere più efficace se affrontato con consapevolezza del ruolo di relazione del soccorritore, fondamentale nel caso dell'infermiere. Obiettivi L'idea è quella di indagare l'intimo ¿sentire¿ degli infermieri, delineando quali situazioni possano mettere maggiormente in crisi, come queste vengano affrontate e quali strategie la letteratura e gli operatori stessi propongano per affrontarle. Materiale e metodi Il lavoro è stato elaborato attraverso una revisione della letteratura in merito ai rischi psicologici dell'infermiere che opera nell'emergenza/urgenza. In seguito, con l'utilizzo di una intervista semi-strutturata, si sono indagati i vissuti di alcuni infermieri in merito all'emotività correlata all'assistenza alla persona politraumatizzata ed alle modalità di gestione di questa. Risultati Dall'indagine emerge quanto l'aspetto emotivo sia presente e riconosciuto nell'emergenza/urgenza, anche se talvolta sottostimato. Si denota come età della vittima, evoluzione della patologia e contesto d'intervento condizionano il processo emotivo. Il principale modello di coping è incentrato sul confronto tra pari.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/112616