The present work deals with analyzing the path of closure and definitive overcoming of psychiatric judicial hospitals, total institutions present in the Italian penal system since 1930, with the Rocco Code, which has known them as institutions where the security measures of hospitalization in OPG and assignment to a CCC were carried out. In fact, as can be seen from what is stated in the first chapter, the Italian penal system configured by the Penal Code of 1930, has always been characterized by the presence of two types of criminal sanctions (c.d. doppio binario sanzionatorio) that is, penalties and security measures, different in terms of their assumptions and functions, differently applicable depending on whether or not the recipient is responsible. In the first chapter, the discipline of imputability, doppio binario, and security measures is briefly presented, focusing more specifically on the assumption of subjective application of the latter, namely “social dangerousness”. This is a particularly vague concept that has led to the same being the subject of criticism by authors in various fields, which, however, remains today. In the second chapter, on the other hand, the historical reconstruction of the birth of the institutions of which the thesis is concerned is exposed: starting from the development of the criminal asylums (1876), to the giudicial asylums (1930) and finally to the judicial psychiatric hospitals, so named in 1975 by the law n. 354/1975 of reform of the penitentiary system. Also here, the most problematic profiles of the OPG are exposed. These, in fact, have always been characterized by a particularly rigorous discipline and an accentuated mental hospital logic that have led to distorted effects on those who were subjected to the measure of hospitalization in OPG: life-long internments for crimes often petty (c.d. ergastolo bianco) and living conditions inside them that have proved inhuman and degrading, completely inadequate for the protection of the health of internees. Precisely for these reasons, it has become necessary to overcome these institutions, which have gone through a long and difficult cultural and legislative process and which is set out in the third chapter. The merit of the definitive overcoming of the OPG, even if it happened 4 years later than the scheduled date, is due to the laws nos. 9/2012 and 81/2014, which however were not immune from criticism. However, the goal that these proposed was achieved in 2017, when the last OPG was closed and these institutions were replaced by new, exclusive health management, the c.d. REMS, which is dealt with instead in the fourth chapter. In the latter, in fact, will be exposed their discipline and organization but also some critical profiles that have arisen as a result of their introduction.

Il presente lavoro si occupa di analizzare il percorso di chiusura e definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, istituzioni totali presenti nel sistema penale italiano fin dal 1930, con il Codice Rocco, il quale li ha conosciuti come istituti nei quali venivano eseguite le misure di sicurezza del ricovero in OPG e dell’assegnazione ad una CCC. Infatti, come si evince da quanto esposto nel primo capitolo, il sistema penale italiano configurato dal Codice penale del 1930, si è da sempre caratterizzato per la presenza di due tipologie di sanzioni penali (c.d. doppio binario sanzionatorio), ossia le pene e le misure di sicurezza, diverse per presupposti e funzioni, diversamente applicabili a seconda che il soggetto destinatario sia o non sia imputabile. Nel primo capitolo, viene quindi brevemente presentata la disciplina dell’imputabilità, del doppio binario e delle misure di sicurezza, concentrandosi poi più specificatamente sul presupposto di applicazione soggettivo di quest’ultime vale a dire la pericolosità sociale. Si tratta di un concetto particolarmente fumoso e indeterminato che ha portato lo stesso ad essere oggetto di critiche da parte di studiosi in diversi campi, il quale, tuttavia, permane ancora oggi. Nel secondo capitolo, invece, viene esposta la ricostruzione storica della nascita delle istituzioni di cui si occupa la tesi: partendo dallo sviluppo dei manicomi criminali (1876), per arrivare ai manicomi giudiziari (1930) e infine agli ospedali psichiatrici giudiziari, così denominati nel 1975 dalla legge n. 354/1975 di riforma dell’ordinamento penitenziario. Sempre in questa sede, poi, vengono esposti anche i profili più problematici degli OPG. Questi, infatti, si sono fin da sempre caratterizzati per una disciplina particolarmente rigorosa e per una accentuata logica manicomiale che hanno determinato effetti distorti su coloro che venivano sottoposti alla misura del ricovero in OPG: internamenti durati tutta la vita per reati spesso bagatellari (c.d. ergastoli bianchi) e condizioni di vita al loro interno che si sono rivelate disumane e degradanti, del tutto inadeguate alla tutela della salute degli internati. Proprio per tali motivi, si è reso necessario un superamento di dette istituzioni, che è passato per un lungo e difficoltoso percorso sia culturale che legislativo e che viene esposto nel terzo capitolo. Il merito del definitivo superamento degli OPG, seppure avvenuto ben 4 anni dopo rispetto alla data prevista, si deve alle leggi nn. 9/2012 e 81/2014, le quali comunque non sono state immuni da critiche. Comunque, l’obiettivo che queste si proponevano è stato raggiunto nel 2017, quando l’ultimo OPG è stato chiuso e queste istituzioni sono state sostituite da nuove, a esclusiva gestione sanitaria, le c.d. REMS, di cui si occupa invece il quarto capitolo. In quest’ultimo, infatti, verrà esposta la loro disciplina e organizzazione ma anche alcuni profili critici che sono sorti a seguito della loro introduzione.

La chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: un primo bilancio

INFANTE, REBECCA
2023/2024

Abstract

Il presente lavoro si occupa di analizzare il percorso di chiusura e definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, istituzioni totali presenti nel sistema penale italiano fin dal 1930, con il Codice Rocco, il quale li ha conosciuti come istituti nei quali venivano eseguite le misure di sicurezza del ricovero in OPG e dell’assegnazione ad una CCC. Infatti, come si evince da quanto esposto nel primo capitolo, il sistema penale italiano configurato dal Codice penale del 1930, si è da sempre caratterizzato per la presenza di due tipologie di sanzioni penali (c.d. doppio binario sanzionatorio), ossia le pene e le misure di sicurezza, diverse per presupposti e funzioni, diversamente applicabili a seconda che il soggetto destinatario sia o non sia imputabile. Nel primo capitolo, viene quindi brevemente presentata la disciplina dell’imputabilità, del doppio binario e delle misure di sicurezza, concentrandosi poi più specificatamente sul presupposto di applicazione soggettivo di quest’ultime vale a dire la pericolosità sociale. Si tratta di un concetto particolarmente fumoso e indeterminato che ha portato lo stesso ad essere oggetto di critiche da parte di studiosi in diversi campi, il quale, tuttavia, permane ancora oggi. Nel secondo capitolo, invece, viene esposta la ricostruzione storica della nascita delle istituzioni di cui si occupa la tesi: partendo dallo sviluppo dei manicomi criminali (1876), per arrivare ai manicomi giudiziari (1930) e infine agli ospedali psichiatrici giudiziari, così denominati nel 1975 dalla legge n. 354/1975 di riforma dell’ordinamento penitenziario. Sempre in questa sede, poi, vengono esposti anche i profili più problematici degli OPG. Questi, infatti, si sono fin da sempre caratterizzati per una disciplina particolarmente rigorosa e per una accentuata logica manicomiale che hanno determinato effetti distorti su coloro che venivano sottoposti alla misura del ricovero in OPG: internamenti durati tutta la vita per reati spesso bagatellari (c.d. ergastoli bianchi) e condizioni di vita al loro interno che si sono rivelate disumane e degradanti, del tutto inadeguate alla tutela della salute degli internati. Proprio per tali motivi, si è reso necessario un superamento di dette istituzioni, che è passato per un lungo e difficoltoso percorso sia culturale che legislativo e che viene esposto nel terzo capitolo. Il merito del definitivo superamento degli OPG, seppure avvenuto ben 4 anni dopo rispetto alla data prevista, si deve alle leggi nn. 9/2012 e 81/2014, le quali comunque non sono state immuni da critiche. Comunque, l’obiettivo che queste si proponevano è stato raggiunto nel 2017, quando l’ultimo OPG è stato chiuso e queste istituzioni sono state sostituite da nuove, a esclusiva gestione sanitaria, le c.d. REMS, di cui si occupa invece il quarto capitolo. In quest’ultimo, infatti, verrà esposta la loro disciplina e organizzazione ma anche alcuni profili critici che sono sorti a seguito della loro introduzione.
ITA
The present work deals with analyzing the path of closure and definitive overcoming of psychiatric judicial hospitals, total institutions present in the Italian penal system since 1930, with the Rocco Code, which has known them as institutions where the security measures of hospitalization in OPG and assignment to a CCC were carried out. In fact, as can be seen from what is stated in the first chapter, the Italian penal system configured by the Penal Code of 1930, has always been characterized by the presence of two types of criminal sanctions (c.d. doppio binario sanzionatorio) that is, penalties and security measures, different in terms of their assumptions and functions, differently applicable depending on whether or not the recipient is responsible. In the first chapter, the discipline of imputability, doppio binario, and security measures is briefly presented, focusing more specifically on the assumption of subjective application of the latter, namely “social dangerousness”. This is a particularly vague concept that has led to the same being the subject of criticism by authors in various fields, which, however, remains today. In the second chapter, on the other hand, the historical reconstruction of the birth of the institutions of which the thesis is concerned is exposed: starting from the development of the criminal asylums (1876), to the giudicial asylums (1930) and finally to the judicial psychiatric hospitals, so named in 1975 by the law n. 354/1975 of reform of the penitentiary system. Also here, the most problematic profiles of the OPG are exposed. These, in fact, have always been characterized by a particularly rigorous discipline and an accentuated mental hospital logic that have led to distorted effects on those who were subjected to the measure of hospitalization in OPG: life-long internments for crimes often petty (c.d. ergastolo bianco) and living conditions inside them that have proved inhuman and degrading, completely inadequate for the protection of the health of internees. Precisely for these reasons, it has become necessary to overcome these institutions, which have gone through a long and difficult cultural and legislative process and which is set out in the third chapter. The merit of the definitive overcoming of the OPG, even if it happened 4 years later than the scheduled date, is due to the laws nos. 9/2012 and 81/2014, which however were not immune from criticism. However, the goal that these proposed was achieved in 2017, when the last OPG was closed and these institutions were replaced by new, exclusive health management, the c.d. REMS, which is dealt with instead in the fourth chapter. In the latter, in fact, will be exposed their discipline and organization but also some critical profiles that have arisen as a result of their introduction.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/112585