¿Uno degli aspetti più controversi delle cure mediche è la capacità di causare disabilità e disagi. Ovunque cure mediche vengano dispensate il paziente corre il rischio di essere vittima di un danno in conseguenza involontaria di quelle stesse cure. Per questo oggi la percentuale di danni iatrogeni causati è diventata un importante indicatore della qualità delle cure.¿ (Thomas, 2000). Nel nostro Paese il tasso di incidenza di eventi avversi in ospedale è del 5,2%, in linea con le percentuali degli altri Paesi Ue (Epidemiologia e Prevenzione, 2012). Da evidenziare che il 60% di tali eventi risulta prevenibile L'abbondante letteratura inerente alla materia conferma che la gestione del rischio necessita di un approccio multifattoriale, integrato, in linea con la mission della clinical governance delle Aziende Sanitarie, che si può realizzare soltanto attraverso una complessa programmazione, nella quale operatori e pazienti siano attivamente coinvolti e partecipi. La prevenzione e la gestione delle cadute dei pazienti ricoverati costituisce una problematica rilevante in ambito ospedaliero e non solo. Per il Ministero della Salute ¿Le cadute rientrano tra gli eventi avversi più frequenti nelle strutture sanitarie e possono determinare conseguenze immediate e tardive anche gravi fino a condurre, in alcuni casi, alla morte del paziente. Le persone anziane presentano un maggior rischio di caduta¿. L'evoluzione normativa in materia di prevenzione cadute ha visto due momenti distinti, prima e dopo il 2011. Il percorso metodologico di questo lavoro è partito dall'analisi della normativa nazionale e delle linee programmatiche e strategiche regionali del Piemonte e dell'Azienda presa in esame con uno studio sulle cadute relativo agli anni 2010/2011 ed è proseguito, alla luce di un successivo contesto normativo, con un nuovo studio sulle cadute nell'anno 2014 per concludersi con il confronto dei risultati. L'analisi ed il confronto degli studi hanno evidenziato alcune costanti nelle cadute, legate soprattutto ai fattori intrinseci dei pazienti e hanno dimostrato che Raccomandazioni, Linee Guida e Procedure possono migliorare la pratica professionale degli operatori, uniformare i comportamenti e ridurre l'incidenza di errori. Gli strumenti esistono, bisogna puntare alla responsabilizzazione del personale e alla sensibilizzazione al problema, favorendo la cultura della segnalazione.

La gestione del rischio cadute: l'esperienza dell'Azienda Sanitaria Locale CN1

MALTA, GIOVANNA
2014/2015

Abstract

¿Uno degli aspetti più controversi delle cure mediche è la capacità di causare disabilità e disagi. Ovunque cure mediche vengano dispensate il paziente corre il rischio di essere vittima di un danno in conseguenza involontaria di quelle stesse cure. Per questo oggi la percentuale di danni iatrogeni causati è diventata un importante indicatore della qualità delle cure.¿ (Thomas, 2000). Nel nostro Paese il tasso di incidenza di eventi avversi in ospedale è del 5,2%, in linea con le percentuali degli altri Paesi Ue (Epidemiologia e Prevenzione, 2012). Da evidenziare che il 60% di tali eventi risulta prevenibile L'abbondante letteratura inerente alla materia conferma che la gestione del rischio necessita di un approccio multifattoriale, integrato, in linea con la mission della clinical governance delle Aziende Sanitarie, che si può realizzare soltanto attraverso una complessa programmazione, nella quale operatori e pazienti siano attivamente coinvolti e partecipi. La prevenzione e la gestione delle cadute dei pazienti ricoverati costituisce una problematica rilevante in ambito ospedaliero e non solo. Per il Ministero della Salute ¿Le cadute rientrano tra gli eventi avversi più frequenti nelle strutture sanitarie e possono determinare conseguenze immediate e tardive anche gravi fino a condurre, in alcuni casi, alla morte del paziente. Le persone anziane presentano un maggior rischio di caduta¿. L'evoluzione normativa in materia di prevenzione cadute ha visto due momenti distinti, prima e dopo il 2011. Il percorso metodologico di questo lavoro è partito dall'analisi della normativa nazionale e delle linee programmatiche e strategiche regionali del Piemonte e dell'Azienda presa in esame con uno studio sulle cadute relativo agli anni 2010/2011 ed è proseguito, alla luce di un successivo contesto normativo, con un nuovo studio sulle cadute nell'anno 2014 per concludersi con il confronto dei risultati. L'analisi ed il confronto degli studi hanno evidenziato alcune costanti nelle cadute, legate soprattutto ai fattori intrinseci dei pazienti e hanno dimostrato che Raccomandazioni, Linee Guida e Procedure possono migliorare la pratica professionale degli operatori, uniformare i comportamenti e ridurre l'incidenza di errori. Gli strumenti esistono, bisogna puntare alla responsabilizzazione del personale e alla sensibilizzazione al problema, favorendo la cultura della segnalazione.
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