Possiamo iniziare a parlare di sistema tributario italiano a partire dal 1861 anno dell'Unità d'Italia, fino al 1876 al governo troviamo la cosiddetta ¿destra storica¿ che deve fare i conti con una pressione fiscale elevata e un aumento del disavanzo di bilancio. Con un primo riordino del sistema tributario, ad opera del ministro Pietro Bastoni, furono aboliti i dazi doganali e le tasse del Regno di Sardegna furono estese al resto d'Italia senza tenere conto delle economie e degli usi presenti nei diversi stati. Nel 1864-65, prima con Minghetti e poi con Sella, vennero inserite un'imposta sui redditi di ricchezza mobile, di capitale e di lavoro, un'imposta sui terreni e una sui fabbricati, e nel 1868 ne venne aggiunta una sul macinato. Grazie anche all'aumento delle imposte dirette e indirette e alla diminuzione degli uffici dell'amministrazione finanziaria, nel 1875 per la prima volta si raggiunse un bilancio in avanzo. Negli anni successivi, fino alla vigilia della prima guerra mondiale, sotto il governo della ¿sinistra storica¿ venne introdotta una nuova tariffa doganale, venne diminuita l'imposta sul macinato, si iniziò a redigere un nuovo catasto (completato solo dopo la seconda guerra mondiale) e nacque un'imposta sul reddito globale consumato dal nucleo famigliare.
Il Sistema Tributario Italiano
GIORDANO, MARCO
2010/2011
Abstract
Possiamo iniziare a parlare di sistema tributario italiano a partire dal 1861 anno dell'Unità d'Italia, fino al 1876 al governo troviamo la cosiddetta ¿destra storica¿ che deve fare i conti con una pressione fiscale elevata e un aumento del disavanzo di bilancio. Con un primo riordino del sistema tributario, ad opera del ministro Pietro Bastoni, furono aboliti i dazi doganali e le tasse del Regno di Sardegna furono estese al resto d'Italia senza tenere conto delle economie e degli usi presenti nei diversi stati. Nel 1864-65, prima con Minghetti e poi con Sella, vennero inserite un'imposta sui redditi di ricchezza mobile, di capitale e di lavoro, un'imposta sui terreni e una sui fabbricati, e nel 1868 ne venne aggiunta una sul macinato. Grazie anche all'aumento delle imposte dirette e indirette e alla diminuzione degli uffici dell'amministrazione finanziaria, nel 1875 per la prima volta si raggiunse un bilancio in avanzo. Negli anni successivi, fino alla vigilia della prima guerra mondiale, sotto il governo della ¿sinistra storica¿ venne introdotta una nuova tariffa doganale, venne diminuita l'imposta sul macinato, si iniziò a redigere un nuovo catasto (completato solo dopo la seconda guerra mondiale) e nacque un'imposta sul reddito globale consumato dal nucleo famigliare.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
325540_tesigiordano325540.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
300.9 kB
Formato
Adobe PDF
|
300.9 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/112364