INTRODUZIONE: Per le donne che hanno ricevuto una diagnosi di cancro alla mammella, non è facile affrontare la malattia e contemporaneamente mantenere invariate le proprie abitudini specialmente per quanto riguarda la vita in famiglia. I trattamenti antineoplastici, siano essi di tipo chirurgico o medico, si rivelano impegnativi sia per quanto riguarda il tempo che essi richiedono, sia per gli effetti collaterali che causano. Questo fa sì che la donna subisca uno sconvolgimento nella propria vita e una riorganizzazione dei ruoli e delle priorità. Questo studio si propone di indagare i vissuti della donna, le difficoltà incontrate nei rapporti con la famiglia e le strategie di coping adottate. Questo per far emergere potenziali bisogni peculiari ed individuare gli interventi di assistenza infermieristica. MATERIALI E METODI: Lo studio effettuato è un' indagine di tipo qualitativo di natura descrittiva. Ad un campione di sei donne affette da cancro al seno, appartenenti all'Associazione ¿Donna per Donna¿, è stata sottoposta un'intervista semi-strutturata, audio-registrata. Per l'analisi dei dati si è utilizzato il metodo Colaizzi. RISULTATI: Sulla base delle interviste effettuate la malattia si pone come elemento destrutturante e destabilizzante, capace di far vacillare tutte le certezze acquisite fino a quel momento. La malattia obbliga la donna ed i famigliari ad attuare una riorganizzazione dei ruoli all'interno della famiglia. Questa è riconosciuta come la principale rete di supporto, ma non sempre i congiunti sono in grado di fornire un valido aiuto. Il sostegno ricevuto dal personale infermieristico in ospedale è definito soddisfacente per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, come la gestione dei drenaggi, la medicazione della ferita e le informazioni sulla protesi. Per quanto riguarda il supporto emotivo, le donne desidererebbero un tempo maggiore dedicato ad esplorare paure e sentimenti riguardo alla percezione del sé o dell'immagine corporea. Le donne dichiarano un ulteriore disagio provocato dai trattamenti come la radioterapia e la chemioterapia dovuto agli effetti collaterali. Dallo studio emerge che la strategia di coping più utilizzata nel primo periodo dopo la diagnosi è l'evitamento che lascia progressivamente posto ad una maggior presa di coscienza e all'uso di strategie come la razionalizzazione. Con il tempo l'esperienza del tumore al seno viene elaborata dalle donne che, dopo anni, giungono a definirla ¿un'opportunità¿ di apprezzamento della vita stessa. CONCLUSIONI: Ciascuna donna esprime vissuti differenti e diversi sono i comportamenti messi in atto per superare la situazione, tuttavia tutte le donne esprimono difficoltà circa la percezione del sé e della propria immagine corporea. L'intervento chirurgico al seno viene vissuto come una ¿mutilazione terribile¿. Nella nostra cultura il seno è il simbolo per eccellenza della femminilità e le donne operate si sentono profondamente ferite nella loro identità. Il fatto di aver subito un intervento al seno le fa sentire a disagio quando si trovano in mezzo alle altre donne poiché si sentono diverse. Questo le rende insicure nei rapporti sociali e le fa temere di non essere più attraenti per il compagno. L'intervento di ricostruzione aiuta le donne a ritrovare la fiducia in sé ma al fine di favorire un recupero ottimale, l'infermiere deve farsi carico di questo aspetto già dal momento del ricovero in ospedale. L'infermiere valuta e promuove le interazioni sociali della donna con la famiglia e con la società al fine di impedire che la malattia sia causa di isolamento e di crisi all'interno del nucleo famigliare.

Le donne con tumore al seno e la relazione con la famiglia: risultato di un' indagine sui vissuti e sulle strategie di coping

ROUX, ELISA
2010/2011

Abstract

INTRODUZIONE: Per le donne che hanno ricevuto una diagnosi di cancro alla mammella, non è facile affrontare la malattia e contemporaneamente mantenere invariate le proprie abitudini specialmente per quanto riguarda la vita in famiglia. I trattamenti antineoplastici, siano essi di tipo chirurgico o medico, si rivelano impegnativi sia per quanto riguarda il tempo che essi richiedono, sia per gli effetti collaterali che causano. Questo fa sì che la donna subisca uno sconvolgimento nella propria vita e una riorganizzazione dei ruoli e delle priorità. Questo studio si propone di indagare i vissuti della donna, le difficoltà incontrate nei rapporti con la famiglia e le strategie di coping adottate. Questo per far emergere potenziali bisogni peculiari ed individuare gli interventi di assistenza infermieristica. MATERIALI E METODI: Lo studio effettuato è un' indagine di tipo qualitativo di natura descrittiva. Ad un campione di sei donne affette da cancro al seno, appartenenti all'Associazione ¿Donna per Donna¿, è stata sottoposta un'intervista semi-strutturata, audio-registrata. Per l'analisi dei dati si è utilizzato il metodo Colaizzi. RISULTATI: Sulla base delle interviste effettuate la malattia si pone come elemento destrutturante e destabilizzante, capace di far vacillare tutte le certezze acquisite fino a quel momento. La malattia obbliga la donna ed i famigliari ad attuare una riorganizzazione dei ruoli all'interno della famiglia. Questa è riconosciuta come la principale rete di supporto, ma non sempre i congiunti sono in grado di fornire un valido aiuto. Il sostegno ricevuto dal personale infermieristico in ospedale è definito soddisfacente per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, come la gestione dei drenaggi, la medicazione della ferita e le informazioni sulla protesi. Per quanto riguarda il supporto emotivo, le donne desidererebbero un tempo maggiore dedicato ad esplorare paure e sentimenti riguardo alla percezione del sé o dell'immagine corporea. Le donne dichiarano un ulteriore disagio provocato dai trattamenti come la radioterapia e la chemioterapia dovuto agli effetti collaterali. Dallo studio emerge che la strategia di coping più utilizzata nel primo periodo dopo la diagnosi è l'evitamento che lascia progressivamente posto ad una maggior presa di coscienza e all'uso di strategie come la razionalizzazione. Con il tempo l'esperienza del tumore al seno viene elaborata dalle donne che, dopo anni, giungono a definirla ¿un'opportunità¿ di apprezzamento della vita stessa. CONCLUSIONI: Ciascuna donna esprime vissuti differenti e diversi sono i comportamenti messi in atto per superare la situazione, tuttavia tutte le donne esprimono difficoltà circa la percezione del sé e della propria immagine corporea. L'intervento chirurgico al seno viene vissuto come una ¿mutilazione terribile¿. Nella nostra cultura il seno è il simbolo per eccellenza della femminilità e le donne operate si sentono profondamente ferite nella loro identità. Il fatto di aver subito un intervento al seno le fa sentire a disagio quando si trovano in mezzo alle altre donne poiché si sentono diverse. Questo le rende insicure nei rapporti sociali e le fa temere di non essere più attraenti per il compagno. L'intervento di ricostruzione aiuta le donne a ritrovare la fiducia in sé ma al fine di favorire un recupero ottimale, l'infermiere deve farsi carico di questo aspetto già dal momento del ricovero in ospedale. L'infermiere valuta e promuove le interazioni sociali della donna con la famiglia e con la società al fine di impedire che la malattia sia causa di isolamento e di crisi all'interno del nucleo famigliare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/112351