All'interno della cultura di un popolo è davvero difficile scegliere un solo soggetto di cui parlare perché tutti gli argomenti possono dimostrarsi interessanti e profondi, ma mai banali. Il culto degli antenati non rappresenta che una minima parte di ciò che è in realtà una cultura, però, si tratta comunque di un aspetto che può incuriosire sia coloro che di professione se ne occupano, sia coloro che non hanno esperienza in questo ambito. Come nella maggior parte dei temi che fanno riferimento all'antropologia, anche nel culto degli antenati è possibile rintracciare degli elementi caratteristici e riscontrabili all'interno di una sola civiltà. Nel presente elaborato ci si soffermerà sugli Slavi, un popolo che pur essendo vicino a noi fisicamente, in realtà è molto distante a livello culturale. Prima di presentare i contenuti dell'elaborato, appare doveroso precisare che, quando si parla di Slavi, s'intendono i popoli stanziati sul territorio che si espande dalla Polonia fino alla penisola balcanica, in direzione nord-sud, e fino a tutto il territorio dell'ex Unione Sovietica, in direzione ovest-est. Essendo, quindi, una nazione di vasta estensione, gli studiosi sono soliti dividerla in tre raggruppamenti, Slavi orientali (Russi, Bielorussi e Ucraini), Slavi occidentali (Cechi, Slovacchi, Casciubi e Sorbi) e Slavi meridionali (Serbi, Bulgari, Croati, Macedoni, Montenegrini, Bosniaci e Sloveni). Pur trattandosi di gruppi etnici talvolta molto lontani, in questo scritto si cercherà di dimostrare come in realtà tradizioni e consuetudini non presentino soluzioni di continuità all'interno del suddetto territorio. Talvolta, è possibile ritrovare delle varianti all'interno di determinati rituali, tuttavia la base delle cerimonie è, nella maggior parte dei casi, la stessa. L'elaborato è costituito da tre parti. Il primo capitolo si sofferma in primo luogo sulle pratiche di inumazione e di cremazione delle salme degli antenati: si tratta di usanze che in alcuni casi sussistono parallelamente, altre volte invece l'una prevale sull'altra; in secondo luogo, si è cercato di mostrare in che modo le fiabe popolari nascondano al loro interno delle radici storiche e culturali che permettono di confermare quanto prima è stato descritto. Il secondo capitolo, invece, tratta i riti di commemorazione dei defunti nelle principali festività popolari, con particolare attenzione per le feste celebrate nel periodo che intercorre tra la stagione invernale e quella primaverile: si comprenderà, infatti, che queste ricorrenze sono strettamente legate al risveglio della natura. Infine, nel terzo capitolo, si è cercato di illustrare le principali tappe del giorno della Radunica, l'unica festa interamente dedicata agli antenati.

Il culto degli antenati presso gli Slavi

PASSERINI, SILVIA
2014/2015

Abstract

All'interno della cultura di un popolo è davvero difficile scegliere un solo soggetto di cui parlare perché tutti gli argomenti possono dimostrarsi interessanti e profondi, ma mai banali. Il culto degli antenati non rappresenta che una minima parte di ciò che è in realtà una cultura, però, si tratta comunque di un aspetto che può incuriosire sia coloro che di professione se ne occupano, sia coloro che non hanno esperienza in questo ambito. Come nella maggior parte dei temi che fanno riferimento all'antropologia, anche nel culto degli antenati è possibile rintracciare degli elementi caratteristici e riscontrabili all'interno di una sola civiltà. Nel presente elaborato ci si soffermerà sugli Slavi, un popolo che pur essendo vicino a noi fisicamente, in realtà è molto distante a livello culturale. Prima di presentare i contenuti dell'elaborato, appare doveroso precisare che, quando si parla di Slavi, s'intendono i popoli stanziati sul territorio che si espande dalla Polonia fino alla penisola balcanica, in direzione nord-sud, e fino a tutto il territorio dell'ex Unione Sovietica, in direzione ovest-est. Essendo, quindi, una nazione di vasta estensione, gli studiosi sono soliti dividerla in tre raggruppamenti, Slavi orientali (Russi, Bielorussi e Ucraini), Slavi occidentali (Cechi, Slovacchi, Casciubi e Sorbi) e Slavi meridionali (Serbi, Bulgari, Croati, Macedoni, Montenegrini, Bosniaci e Sloveni). Pur trattandosi di gruppi etnici talvolta molto lontani, in questo scritto si cercherà di dimostrare come in realtà tradizioni e consuetudini non presentino soluzioni di continuità all'interno del suddetto territorio. Talvolta, è possibile ritrovare delle varianti all'interno di determinati rituali, tuttavia la base delle cerimonie è, nella maggior parte dei casi, la stessa. L'elaborato è costituito da tre parti. Il primo capitolo si sofferma in primo luogo sulle pratiche di inumazione e di cremazione delle salme degli antenati: si tratta di usanze che in alcuni casi sussistono parallelamente, altre volte invece l'una prevale sull'altra; in secondo luogo, si è cercato di mostrare in che modo le fiabe popolari nascondano al loro interno delle radici storiche e culturali che permettono di confermare quanto prima è stato descritto. Il secondo capitolo, invece, tratta i riti di commemorazione dei defunti nelle principali festività popolari, con particolare attenzione per le feste celebrate nel periodo che intercorre tra la stagione invernale e quella primaverile: si comprenderà, infatti, che queste ricorrenze sono strettamente legate al risveglio della natura. Infine, nel terzo capitolo, si è cercato di illustrare le principali tappe del giorno della Radunica, l'unica festa interamente dedicata agli antenati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/11233