Ripristino attivo post-incendio: monitoraggio e tecniche di rimboschimento a confronto

Natural disturbances are discrete events over time that alter the ecosystem and the resources suitable for the growth of organisms and are of different nature. Natural disturbances are governed by the disturbance regime which is the product of the spatial and temporal distribution of its characteristics. The disturbance regime, and in particular the fire regime, is undergoing substantial changes due to direct anthropogenic factors and climate change. Knowledge of the disturbance regime is important for deciding the appropriate ecological restoration technique. Restoration techniques can involve a different level of human intervention and can rely partially or totally on natural dynamics. When the degradation of the environment is such that it does not allow the expansion of natural renewal, restoration techniques must be implemented which require a high degree of human intervention as in the case of applied nucleation, which through the creation of nuclei of vegetation allows the dissemination from the nuclei themselves. In 2017 a large fire occurred in Mompantero which affected an area of ​​4000 ha. The Piedmont region has developed a plan for the restoration of the areas affected by the fire and the Metropolitan City of Turin in collaboration with the University of Turin has planned a reforestation which includes the transplanting of seedlings and the use of Pinus silvestrys seeds L. The study of Scots pine seed predation in various microhabitats was carried out to evaluate its effectiveness as a restoration technique and the reforestation monitoring was carried out to evaluate the stationary factors and the characteristics of the plant material that influence the survival of the plants themselves. The results obtained demonstrate that Scots pine seed predation is low and occurs mainly in shrubs and insects are the main predators of the seed, preying mainly in all microhabitats. A low level of mortality was found in reforestation, which was found to be highly variable between species. At the level of stationary factors, microhabitats were found to have a positive effect on plant survival and survival was found to be greater in the presence of shrubs, rock and necromass. Mortality was found in plants with a height greater than 80cm compared to those with a height less than 80cm

I disturbi naturali sono eventi discreti nel tempo che alterano l’ecosistema e le risorse atte alla crescita degli organismi e sono di diversa natura. I disturbi naturali sono regolati dal regime di disturbo che è il prodotto della distribuzione spaziale e temporale delle sue caratteristiche. Il regime dei disturbi ed in particolare il regime degli incendi, sta subendo dei cambiamenti sostanziali a causa di fattori antropici diretti e al cambiamento climatico. La conoscenza del regime di disturbo è importante per decidere la tecnica di ripristino ecologico adatta. Le tecniche di ripristino possono prevedere un diverso livello di intervento umano e possono affidarsi parzialmente o totalmente alle dinamiche naturali. Quando il degrado dell’ambiente è tale da non permettere l’espansione della rinnovazione naturale, si devono mettere in atto tecniche di ripristino che prevedono un intervento umano elevato come nel caso dell’applied nucleation, che tramite la creazione di nuclei di vegetazione permette la disseminazione dai nuclei stessi. Nel 2017 a Mompantero si è verificato un vasto incendio che ha interessato una superficie di 4000 ha. La regione Piemonte ha elaborato un piano per il ripristino delle aree percorse dal fuoco e la Città Metropolitana di Torino in collaborazione con l’Università di Torino ha progettato un rimboschimento in cui sono previsti il trapianto di piantine e l’utilizzo di seme di Pinus silvestrys L. Sono stati eseguiti lo studio della predazione del seme di pino silvestre in vari microhabitat per valutare la sua efficacia come tecnica di ripristino ed il monitoraggio del rimboschimento per valutare quali sono i fattori stazionari e le caratteristiche del materiale vegetale che influenzano la sopravvivenza delle piante stesse. I risultati ottenuti dimostrano che la predazione del seme di pino silvestre è bassa e risulta principalmente negli arbusti e gli insetti sono i principali predatori del seme, che predano principalmente in tutti i microhabitat. Nel rimboschimento è stato riscontrato un basso livello di mortalità, che è stata riscontrata essere altamente variabile tra le specie. A livello di fattori stazionali, i microhabitat sono risultati avere un effetto positivo sulla sopravvivenza delle piante e la sopravvivenza è risultata essere maggiore in presenza di arbusti, roccia e necromassa. La mortalità è stata riscontrata nelle piante con altezza maggiore di 80cm rispetto a quelle con altezza minore di 80cm