La presente tesi prende in esame l'evoluzione storica e la disciplina attuale dell'orario di lavoro, con particolare attenzione alle forme lavorative flessibili, tra le quali in particolare il lavoro agile o smart working esploso in maniera notevole durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e la recente e tanto discussa questione inerente alla settimana lavorativa breve. Il focus del lavoro è posto sul concetto di settimana corta e sul come possa essere implementata a livello giuridico e altresì sui vari modelli attuabili. Vengono prese in esame nello specifico le sperimentazioni condotte in Italia e in Spagna, analizzando affinità e divergenze nelle implementazioni del modello. In Italia viene analizzato il caso di Intesa Sanpaolo, nonchè seppur in maniere coincisa anche altre sperimentazioni, nello specifico quelle condotte da EssilorLuxottica e da Lamborghini. Sempre nel contesto italiano ci si concentra sulle recenti tre proposte di legge presentate per favorire l'attuazione di tale modello lavorativo. In Spagna, in cambio, viene approfondito il test pilota condotto nella Comunità autonoma di Valencia, noto come "i Lunedì festivi di Valencia", ovvero una delle maggiori sperimentazioni in Spagna. Lo scopo è osservare come la settimana corta possa conciliare il diritto al riposo in favore delle esigenze dei lavoratori e la necessità di produttività per la parta datoriale, valutando benefici e criticità. In considerazione di ciò, quello che emerge dallo studio effettuato sulle varie sperimentazioni, nonchè dai risultati emersi da uno dei più grandi osservatori sul tema, ovvero quello britannico, è che tale modello può effettivamente favorire il diritto al riposo e il work-life balance (strettamente correlato a quest'ultimo) e può altresì incentivare la produttività. Quello che si può affermare è che l'evoluzione del concetto di lavoro ha messo in discussione il tradizionale criterio di valutazione della prestazione basato esclusivamente sul tempo di lavoro. Invero, oggi si riconosce sempre più l'importanza che assumene il tempo dedicato al riposo e dunque al tempo libero, considerato come fattore determinante per la produttività e il benessere dei lavoratori. Si è constatato difatti che la produttività non è semplicemente determinata dalla quantità di ore trascorse sul posto di lavoro, ma piuttosto dalla qualità del lavoro svolto e dalla capacità di raggiungere obiettivi prefissati. Questo cambio di prospettiva dovrebbe condurre ad un approccio basato sull'organizzazione del lavoro per obiettivi, dove l'attenzione è rivolta al conseguimento di risultati tangibili e misurabili. Dunque si sta assistendo ad un depotenziamento del tempo di lavoro come unico criterio per determinare la prestazione lavorativa e la necessità sempre più incessante di ridurre e personalizzare gli orari di lavoro. In questo contesto, la settimana corta emerge dunque come una soluzione che permette di ridurre le ore lavorative senza compromettere la produttività complessiva. Può favorire una maggiore efficienza nell'impiego del tempo, concentrandosi sulle attività e sugli obiettivi prioritari anziché sul mero numero di ore trascorse in ufficio. Il cambiamento del paradigma lavorativo, l'emergere sempre più di esigenze lavorative differenti, sta rendendo la settimana lavorativa corta un'opzione sempre più interessante per le organizzazioni che mirano a conciliare il benessere dei dipendenti con una maggiore efficienza e produttività. L'obiettivo è dunque offrire uno scenario completo delle potenzialità di questa forma organizzativa, delle sfide per implementarla nonchè delle possibili implicazioni per la gestirla e renderla possbile per tutti. ​

La presente tesi prende in esame l'evoluzione storica e la disciplina attuale dell'orario di lavoro, con particolare attenzione alle forme lavorative flessibili, tra le quali in particolare il lavoro agile o smart working esploso in maniera notevole durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e la recente e tanto discussa questione inerente alla settimana lavorativa breve. Il focus del lavoro è posto sul concetto di settimana corta e sul come possa essere implementata a livello giuridico e altresì sui vari modelli attuabili. Vengono prese in esame nello specifico le sperimentazioni condotte in Italia e in Spagna, analizzando affinità e divergenze nelle implementazioni del modello. In Italia viene analizzato il caso di Intesa Sanpaolo, nonchè seppur in maniere coincisa anche altre sperimentazioni, nello specifico quelle condotte da EssilorLuxottica e da Lamborghini. Sempre nel contesto italiano ci si concentra sulle recenti tre proposte di legge presentate per favorire l'attuazione di tale modello lavorativo. In Spagna, in cambio, viene approfondito il test pilota condotto nella Comunità autonoma di Valencia, noto come "i Lunedì festivi di Valencia", ovvero una delle maggiori sperimentazioni in Spagna. Lo scopo è osservare come la settimana corta possa conciliare il diritto al riposo in favore delle esigenze dei lavoratori e la necessità di produttività per la parta datoriale, valutando benefici e criticità. In considerazione di ciò, quello che emerge dallo studio effettuato sulle varie sperimentazioni, nonchè dai risultati emersi da uno dei più grandi osservatori sul tema, ovvero quello britannico, è che tale modello può effettivamente favorire il diritto al riposo e il work-life balance (strettamente correlato a quest'ultimo) e può altresì incentivare la produttività. Quello che si può affermare è che l'evoluzione del concetto di lavoro ha messo in discussione il tradizionale criterio di valutazione della prestazione basato esclusivamente sul tempo di lavoro. Invero, oggi si riconosce sempre più l'importanza che assumene il tempo dedicato al riposo e dunque al tempo libero, considerato come fattore determinante per la produttività e il benessere dei lavoratori. Si è constatato difatti che la produttività non è semplicemente determinata dalla quantità di ore trascorse sul posto di lavoro, ma piuttosto dalla qualità del lavoro svolto e dalla capacità di raggiungere obiettivi prefissati. Questo cambio di prospettiva dovrebbe condurre ad un approccio basato sull'organizzazione del lavoro per obiettivi, dove l'attenzione è rivolta al conseguimento di risultati tangibili e misurabili. Dunque si sta assistendo ad un depotenziamento del tempo di lavoro come unico criterio per determinare la prestazione lavorativa e la necessità sempre più incessante di ridurre e personalizzare gli orari di lavoro. In questo contesto, la settimana corta emerge dunque come una soluzione che permette di ridurre le ore lavorative senza compromettere la produttività complessiva. Può favorire una maggiore efficienza nell'impiego del tempo, concentrandosi sulle attività e sugli obiettivi prioritari anziché sul mero numero di ore trascorse in ufficio. Il cambiamento del paradigma lavorativo, l'emergere sempre più di esigenze lavorative differenti, sta rendendo la settimana lavorativa corta un'opzione sempre più interessante per le organizzazioni che mirano a conciliare il benessere dei dipendenti con una maggiore efficienza e produttività. L'obiettivo è dunque offrire uno scenario completo delle potenzialità di questa forma organizzativa, delle sfide per implementarla nonchè delle possibili implicazioni per la gestirla e renderla possbile per tutti. ​

La settimana lavorativa corta in Italia e Spagna: tra diritto al riposo e produttività.

MACRÌ, CAMILLA GIORGIA
2023/2024

Abstract

La presente tesi prende in esame l'evoluzione storica e la disciplina attuale dell'orario di lavoro, con particolare attenzione alle forme lavorative flessibili, tra le quali in particolare il lavoro agile o smart working esploso in maniera notevole durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e la recente e tanto discussa questione inerente alla settimana lavorativa breve. Il focus del lavoro è posto sul concetto di settimana corta e sul come possa essere implementata a livello giuridico e altresì sui vari modelli attuabili. Vengono prese in esame nello specifico le sperimentazioni condotte in Italia e in Spagna, analizzando affinità e divergenze nelle implementazioni del modello. In Italia viene analizzato il caso di Intesa Sanpaolo, nonchè seppur in maniere coincisa anche altre sperimentazioni, nello specifico quelle condotte da EssilorLuxottica e da Lamborghini. Sempre nel contesto italiano ci si concentra sulle recenti tre proposte di legge presentate per favorire l'attuazione di tale modello lavorativo. In Spagna, in cambio, viene approfondito il test pilota condotto nella Comunità autonoma di Valencia, noto come "i Lunedì festivi di Valencia", ovvero una delle maggiori sperimentazioni in Spagna. Lo scopo è osservare come la settimana corta possa conciliare il diritto al riposo in favore delle esigenze dei lavoratori e la necessità di produttività per la parta datoriale, valutando benefici e criticità. In considerazione di ciò, quello che emerge dallo studio effettuato sulle varie sperimentazioni, nonchè dai risultati emersi da uno dei più grandi osservatori sul tema, ovvero quello britannico, è che tale modello può effettivamente favorire il diritto al riposo e il work-life balance (strettamente correlato a quest'ultimo) e può altresì incentivare la produttività. Quello che si può affermare è che l'evoluzione del concetto di lavoro ha messo in discussione il tradizionale criterio di valutazione della prestazione basato esclusivamente sul tempo di lavoro. Invero, oggi si riconosce sempre più l'importanza che assumene il tempo dedicato al riposo e dunque al tempo libero, considerato come fattore determinante per la produttività e il benessere dei lavoratori. Si è constatato difatti che la produttività non è semplicemente determinata dalla quantità di ore trascorse sul posto di lavoro, ma piuttosto dalla qualità del lavoro svolto e dalla capacità di raggiungere obiettivi prefissati. Questo cambio di prospettiva dovrebbe condurre ad un approccio basato sull'organizzazione del lavoro per obiettivi, dove l'attenzione è rivolta al conseguimento di risultati tangibili e misurabili. Dunque si sta assistendo ad un depotenziamento del tempo di lavoro come unico criterio per determinare la prestazione lavorativa e la necessità sempre più incessante di ridurre e personalizzare gli orari di lavoro. In questo contesto, la settimana corta emerge dunque come una soluzione che permette di ridurre le ore lavorative senza compromettere la produttività complessiva. Può favorire una maggiore efficienza nell'impiego del tempo, concentrandosi sulle attività e sugli obiettivi prioritari anziché sul mero numero di ore trascorse in ufficio. Il cambiamento del paradigma lavorativo, l'emergere sempre più di esigenze lavorative differenti, sta rendendo la settimana lavorativa corta un'opzione sempre più interessante per le organizzazioni che mirano a conciliare il benessere dei dipendenti con una maggiore efficienza e produttività. L'obiettivo è dunque offrire uno scenario completo delle potenzialità di questa forma organizzativa, delle sfide per implementarla nonchè delle possibili implicazioni per la gestirla e renderla possbile per tutti. ​
ITA
La presente tesi prende in esame l'evoluzione storica e la disciplina attuale dell'orario di lavoro, con particolare attenzione alle forme lavorative flessibili, tra le quali in particolare il lavoro agile o smart working esploso in maniera notevole durante l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e la recente e tanto discussa questione inerente alla settimana lavorativa breve. Il focus del lavoro è posto sul concetto di settimana corta e sul come possa essere implementata a livello giuridico e altresì sui vari modelli attuabili. Vengono prese in esame nello specifico le sperimentazioni condotte in Italia e in Spagna, analizzando affinità e divergenze nelle implementazioni del modello. In Italia viene analizzato il caso di Intesa Sanpaolo, nonchè seppur in maniere coincisa anche altre sperimentazioni, nello specifico quelle condotte da EssilorLuxottica e da Lamborghini. Sempre nel contesto italiano ci si concentra sulle recenti tre proposte di legge presentate per favorire l'attuazione di tale modello lavorativo. In Spagna, in cambio, viene approfondito il test pilota condotto nella Comunità autonoma di Valencia, noto come "i Lunedì festivi di Valencia", ovvero una delle maggiori sperimentazioni in Spagna. Lo scopo è osservare come la settimana corta possa conciliare il diritto al riposo in favore delle esigenze dei lavoratori e la necessità di produttività per la parta datoriale, valutando benefici e criticità. In considerazione di ciò, quello che emerge dallo studio effettuato sulle varie sperimentazioni, nonchè dai risultati emersi da uno dei più grandi osservatori sul tema, ovvero quello britannico, è che tale modello può effettivamente favorire il diritto al riposo e il work-life balance (strettamente correlato a quest'ultimo) e può altresì incentivare la produttività. Quello che si può affermare è che l'evoluzione del concetto di lavoro ha messo in discussione il tradizionale criterio di valutazione della prestazione basato esclusivamente sul tempo di lavoro. Invero, oggi si riconosce sempre più l'importanza che assumene il tempo dedicato al riposo e dunque al tempo libero, considerato come fattore determinante per la produttività e il benessere dei lavoratori. Si è constatato difatti che la produttività non è semplicemente determinata dalla quantità di ore trascorse sul posto di lavoro, ma piuttosto dalla qualità del lavoro svolto e dalla capacità di raggiungere obiettivi prefissati. Questo cambio di prospettiva dovrebbe condurre ad un approccio basato sull'organizzazione del lavoro per obiettivi, dove l'attenzione è rivolta al conseguimento di risultati tangibili e misurabili. Dunque si sta assistendo ad un depotenziamento del tempo di lavoro come unico criterio per determinare la prestazione lavorativa e la necessità sempre più incessante di ridurre e personalizzare gli orari di lavoro. In questo contesto, la settimana corta emerge dunque come una soluzione che permette di ridurre le ore lavorative senza compromettere la produttività complessiva. Può favorire una maggiore efficienza nell'impiego del tempo, concentrandosi sulle attività e sugli obiettivi prioritari anziché sul mero numero di ore trascorse in ufficio. Il cambiamento del paradigma lavorativo, l'emergere sempre più di esigenze lavorative differenti, sta rendendo la settimana lavorativa corta un'opzione sempre più interessante per le organizzazioni che mirano a conciliare il benessere dei dipendenti con una maggiore efficienza e produttività. L'obiettivo è dunque offrire uno scenario completo delle potenzialità di questa forma organizzativa, delle sfide per implementarla nonchè delle possibili implicazioni per la gestirla e renderla possbile per tutti. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/112173