Waste disposal represents one of the great contemporary challenges for our societies. The industrial development that occurred in the second post-World War II period caused, in addition to undoubted positive impacts in terms of economic expansion and growth in well-being, important negative externalities in environmental terms, often in relation to the disposal of waste from production processes. By 2050, the world is expected to generate 3.40 billion tonnes of waste per year – a dramatic increase from the current 2.01. To stem this phenomenon, the European Union has included the topic of waste disposal in the 2030 Agenda, a programmatic document to combat the climate crisis and aimed at implementing the objectives of the 2015 Paris Agreements, signed by 193 UN member countries . In particular, the objective of the 2030 Agenda on waste consists in the transition from a pure disposal model to one of integrated waste cycle planning, which ultimately allows for its reduction. This paper examines the procedures, tools and responsibilities of the bodies called upon to introduce a strategic planning and an operational agenda for waste management from a circular economy perspective, according to the directives indicated by the EU, in order to reduce emissions deriving from different forms of waste disposal. ​

Lo smaltimento dei rifiuti rappresenta una delle grandi sfide contemporanee per le nostre società. Lo sviluppo industriale avvenuto nel secondo dopoguerra ha causato, oltre ad indubbi impatti positivi in ​​termini di espansione economica e crescita del benessere, importanti esternalità negative in termini ambientali, spesso legate allo smaltimento dei rifiuti provenienti da processi di produzione. Entro il 2050, si prevede che il mondo genererà 3,40 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, un aumento drammatico rispetto all’attuale 2.01. Per arginare questo fenomeno, l’Unione Europea ha inserito il tema dello smaltimento dei rifiuti nell’Agenda 2030, un documento programmatico per contrastare la crisi climatica e volto ad attuare gli obiettivi degli Accordi di Parigi del 2015, sottoscritti da 193 Paesi membri dell’ONU. In particolare, l’obiettivo dell’Agenda 2030 sui rifiuti consiste nel passaggio da un modello di puro smaltimento a uno di pianificazione integrata del ciclo dei rifiuti, che ne permetta, in definitiva, la riduzione. Il presente contributo esamina procedure, strumenti e responsabilità degli enti chiamati a introdurre una pianificazione strategica e un’agenda operativa per la gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare, secondo le direttive indicate dall’UE, al fine di ridurre le emissioni derivanti dalle diverse forme dello smaltimento dei rifiuti. ​

GLI INCENERITORI IL PROCESSO LEGISLATIVO PER L’APPROVAZIONE DEI SITI IDONEI ALLA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI

LIGOTINO, SONIA GIOVANNA
2023/2024

Abstract

Lo smaltimento dei rifiuti rappresenta una delle grandi sfide contemporanee per le nostre società. Lo sviluppo industriale avvenuto nel secondo dopoguerra ha causato, oltre ad indubbi impatti positivi in ​​termini di espansione economica e crescita del benessere, importanti esternalità negative in termini ambientali, spesso legate allo smaltimento dei rifiuti provenienti da processi di produzione. Entro il 2050, si prevede che il mondo genererà 3,40 miliardi di tonnellate di rifiuti all’anno, un aumento drammatico rispetto all’attuale 2.01. Per arginare questo fenomeno, l’Unione Europea ha inserito il tema dello smaltimento dei rifiuti nell’Agenda 2030, un documento programmatico per contrastare la crisi climatica e volto ad attuare gli obiettivi degli Accordi di Parigi del 2015, sottoscritti da 193 Paesi membri dell’ONU. In particolare, l’obiettivo dell’Agenda 2030 sui rifiuti consiste nel passaggio da un modello di puro smaltimento a uno di pianificazione integrata del ciclo dei rifiuti, che ne permetta, in definitiva, la riduzione. Il presente contributo esamina procedure, strumenti e responsabilità degli enti chiamati a introdurre una pianificazione strategica e un’agenda operativa per la gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare, secondo le direttive indicate dall’UE, al fine di ridurre le emissioni derivanti dalle diverse forme dello smaltimento dei rifiuti. ​
ITA
Waste disposal represents one of the great contemporary challenges for our societies. The industrial development that occurred in the second post-World War II period caused, in addition to undoubted positive impacts in terms of economic expansion and growth in well-being, important negative externalities in environmental terms, often in relation to the disposal of waste from production processes. By 2050, the world is expected to generate 3.40 billion tonnes of waste per year – a dramatic increase from the current 2.01. To stem this phenomenon, the European Union has included the topic of waste disposal in the 2030 Agenda, a programmatic document to combat the climate crisis and aimed at implementing the objectives of the 2015 Paris Agreements, signed by 193 UN member countries . In particular, the objective of the 2030 Agenda on waste consists in the transition from a pure disposal model to one of integrated waste cycle planning, which ultimately allows for its reduction. This paper examines the procedures, tools and responsibilities of the bodies called upon to introduce a strategic planning and an operational agenda for waste management from a circular economy perspective, according to the directives indicated by the EU, in order to reduce emissions deriving from different forms of waste disposal. ​
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