Cognitive warfare has its own conception, totally different from the clashes that we are used to studying and thinking about, and on which the history of humanity itself is based. In fact, this innovative method of attack is framed within the so-called hybrid wars, characterized by the combination of conventional methods and capabilities with non-military means. It becomes able to influence and manipulate people’s perceptions, opinions and behaviors on certain social topics using psychological techniques combined with the exploitation of big data, and unlike what happens in conventional warfare, in which two or more parties are involved that are directly opposed to a direct military confrontation that includes the use of weapons and force, cognitive warfare is "invisible" and is fought through the use of tools that are now in the public domain: the computer, the smartphone and the internet. Today information is considered the main carrier (or weapon), and these are daily exploited by institutions, large international companies and the "giants of the web" to imperceptibly influence entire portions of society to take sides in favour of or against some important arguments or even on ethical, moral, social and economic principles, which constitute the basis of education and culture. The great powers play a fundamental role in this context, implementing a series of conflicts fought remotely, without causing any direct physical damage to the opposing forces, and fought by what we might consider a new type of soldiers, new concept and totally different from the fighters we are used to see in action films: influencers. The instability caused can give rise to a revolution, to a coup, to a regime change or more simply can lead to the overthrow of the majority party at that historical moment in a given State.
La guerra cognitiva ha una concezione propria, totalmente differente dagli scontri che siamo abituati a studiare e pensare, e su cui la storia dell’umanità stessa si basa. Infatti, questo metodo innovativo di attacco viene inquadrato all’interno delle cosiddette guerre ibride, caratterizzato dall’affiancamento di metodi e capacità convenzionali a mezzi non militari. Questa diviene in grado di influenzare e manipolare le percezioni, le opinioni e i comportamenti delle persone riguardo determinati argomenti sociali avvalendosi di tecniche psicologiche combinate con lo sfruttamento dei big data, e diversamente da quanto accade nella guerra convenzionale, in cui vengono coinvolte due o più parti che si contrastano direttamente con uno scontro militare diretto che include l’uso delle armi e della forza, la guerra cognitiva è “invisibile” e viene combattuta tramite l’utilizzo di strumenti che ormai sono di dominio pubblico: il computer, lo smartphone e internet. Oggi le informazioni sono considerate il vettore (o l’arma) principale, e queste vengono quotidianamente sfruttate dalle Istituzioni, dalle grosse compagnie internazionali e dai “colossi del web” per influenzare impercettibilmente intere porzioni della società a schierarsi favore o contro alcuni argomenti di rilievo o addirittura sui principi etici, morali, sociali ed economici, i quali costituiscono la base dell’istruzione e della cultura. Le grandi potenze giocano un ruolo fondamentale in tale contesto, attuando una serie di conflitti combattuti da remoto, senza però causare alcun danno fisico diretto alle forze contrapposte, e combattuti da quelli che potremmo considerare un nuovo tipo di soldati, di nuova concezione e totalmente differenti dai combattenti che siamo abituati a vedere nei film d’azione: gli influencers. L’instabilità causata può dar luce ad una rivoluzione, ad un golpe, ad un cambio di regime o più semplicemente può portare al ribaltamento del partito di maggioranza in quel momento storico in uno determinato Stato.
LA GUERRA COGNITIVA: GENESI E DIFFUSIONE DEL CAOS
SIMONTE, MARCO
2023/2024
Abstract
La guerra cognitiva ha una concezione propria, totalmente differente dagli scontri che siamo abituati a studiare e pensare, e su cui la storia dell’umanità stessa si basa. Infatti, questo metodo innovativo di attacco viene inquadrato all’interno delle cosiddette guerre ibride, caratterizzato dall’affiancamento di metodi e capacità convenzionali a mezzi non militari. Questa diviene in grado di influenzare e manipolare le percezioni, le opinioni e i comportamenti delle persone riguardo determinati argomenti sociali avvalendosi di tecniche psicologiche combinate con lo sfruttamento dei big data, e diversamente da quanto accade nella guerra convenzionale, in cui vengono coinvolte due o più parti che si contrastano direttamente con uno scontro militare diretto che include l’uso delle armi e della forza, la guerra cognitiva è “invisibile” e viene combattuta tramite l’utilizzo di strumenti che ormai sono di dominio pubblico: il computer, lo smartphone e internet. Oggi le informazioni sono considerate il vettore (o l’arma) principale, e queste vengono quotidianamente sfruttate dalle Istituzioni, dalle grosse compagnie internazionali e dai “colossi del web” per influenzare impercettibilmente intere porzioni della società a schierarsi favore o contro alcuni argomenti di rilievo o addirittura sui principi etici, morali, sociali ed economici, i quali costituiscono la base dell’istruzione e della cultura. Le grandi potenze giocano un ruolo fondamentale in tale contesto, attuando una serie di conflitti combattuti da remoto, senza però causare alcun danno fisico diretto alle forze contrapposte, e combattuti da quelli che potremmo considerare un nuovo tipo di soldati, di nuova concezione e totalmente differenti dai combattenti che siamo abituati a vedere nei film d’azione: gli influencers. L’instabilità causata può dar luce ad una rivoluzione, ad un golpe, ad un cambio di regime o più semplicemente può portare al ribaltamento del partito di maggioranza in quel momento storico in uno determinato Stato. File | Dimensione | Formato | |
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