Streams of alpine origin in northern Italy are inevitably suffering the effects of climate change and the resulting imbalances in flow rates. Indeed, they are affected, with increasing frequency, by extreme flow events such as destructive extraordinary floods and increasingly extended periods of low flows. These dynamics are exacerbated by numerous anthropogenic activities such as water withdrawal, excessive hydropower, alteration of the riverbed, and discharge of pollutants into the watercourse. The present study aims to dwell on the least tangible and noisy of the issues: water scarcity. In fact, with the decrease in flow rates and the extension of drought periods, as well as a significant increase in water temperature, rivers and streams lose some of their self-purifying capacity against civil, urban and industrial effluents as poor dilution leads to an increase in the concentration of pollutants. This can pose a risk to public health and significant habitat depletion resulting in loss of biodiversity. The aim of the study is to assess the impact of a sewage treatment plant effluent on the macrobenthic community of the Pellice stream in terms of abundance, richness, and diversity in the spring and fall of the year 2022, a year in which the stream suffered particularly from drought and water withdrawals and was affected by a significant decrease in mean flow. The data showed a decrease in diversity downstream of the mouth of the tributary and in particular a gradual rarefaction of the most sensitive taxa and an increase in tolerant taxa throughout the year. In conclusion, the work underscores the importance of responsible and sustainable management of water resources, enhancement of purification systems and environmental monitoring so as to preserve the integrity of river ecosystems, which are already challenged by the climate crisis and are critical to human and wildlife health and well-being.
I corsi d’acqua di origine alpina del nord d’Italia stanno inevitabilmente subendo gli effetti del cambiamento climatico e dei conseguenti squilibri nelle portate. Infatti, sono interessati, sempre con maggiore frequenza, da eventi estremi di flusso quali piene straordinarie distruttive e periodi di magra sempre più dilatati. Queste dinamiche sono acuite da numerose attività antropiche come il prelievo idrico, l’eccessivo sfruttamento dell’idroelettrico, l’alterazione dell’alveo e lo scarico di sostanze inquinanti nel corso d’acqua. Il presente studio vuole soffermarsi sulla meno tangibile e rumorosa delle problematiche: la carenza idrica. Infatti, con la diminuzione delle portate e l’estensione dei periodi di siccità, oltre ad un notevole aumento della temperatura dell’acqua, i fiumi e torrenti perdono in parte la loro capacità autodepurativa nei confronti dei reflui civili, urbani ed industriali in quanto la scarsa diluizione porta ad un aumento della concentrazione degli inquinanti. Ciò può comportare un pericolo per la salute pubblica e un’importante deperimento degli habitat con la conseguente perdita di biodiversità. L’obiettivo dello studio è quello di valutare l’impatto di un effluente di un depuratore sulla comunità macrobentonica del torrente Pellice in termini di abbondanza, ricchezza e diversità nella primavera e nell’autunno dell’anno 2022, anno in cui il corso d’acqua ha sofferto particolarmente della siccità e dei prelievi idrici ed è stato interessato da una notevole diminuzione di portata media. I dati hanno dimostrato una diminuzione della diversità a valle della foce dell’immissario ed in particolare una graduale rarefazione dei taxa più sensibili e un aumento di taxa tolleranti durante l’anno. In conclusione, il lavoro sottolinea l’importanza di una gestione responsabile e sostenibile delle risorse idriche, del potenziamento dei sistemi di depurazione e del monitoraggio ambientale in modo tale da preservare l’integrità degli ecosistemi fluviali, già messi a dura prova dalla crisi climatica e fondamentali per la salute e il benessere umano e della fauna selvatica.
Effetto dello scarico di un depuratore (WWTP) sulle variazioni stagionali della comunità macrobentonica del torrente Pellice.
MINA, FEDERICO
2023/2024
Abstract
I corsi d’acqua di origine alpina del nord d’Italia stanno inevitabilmente subendo gli effetti del cambiamento climatico e dei conseguenti squilibri nelle portate. Infatti, sono interessati, sempre con maggiore frequenza, da eventi estremi di flusso quali piene straordinarie distruttive e periodi di magra sempre più dilatati. Queste dinamiche sono acuite da numerose attività antropiche come il prelievo idrico, l’eccessivo sfruttamento dell’idroelettrico, l’alterazione dell’alveo e lo scarico di sostanze inquinanti nel corso d’acqua. Il presente studio vuole soffermarsi sulla meno tangibile e rumorosa delle problematiche: la carenza idrica. Infatti, con la diminuzione delle portate e l’estensione dei periodi di siccità, oltre ad un notevole aumento della temperatura dell’acqua, i fiumi e torrenti perdono in parte la loro capacità autodepurativa nei confronti dei reflui civili, urbani ed industriali in quanto la scarsa diluizione porta ad un aumento della concentrazione degli inquinanti. Ciò può comportare un pericolo per la salute pubblica e un’importante deperimento degli habitat con la conseguente perdita di biodiversità. L’obiettivo dello studio è quello di valutare l’impatto di un effluente di un depuratore sulla comunità macrobentonica del torrente Pellice in termini di abbondanza, ricchezza e diversità nella primavera e nell’autunno dell’anno 2022, anno in cui il corso d’acqua ha sofferto particolarmente della siccità e dei prelievi idrici ed è stato interessato da una notevole diminuzione di portata media. I dati hanno dimostrato una diminuzione della diversità a valle della foce dell’immissario ed in particolare una graduale rarefazione dei taxa più sensibili e un aumento di taxa tolleranti durante l’anno. In conclusione, il lavoro sottolinea l’importanza di una gestione responsabile e sostenibile delle risorse idriche, del potenziamento dei sistemi di depurazione e del monitoraggio ambientale in modo tale da preservare l’integrità degli ecosistemi fluviali, già messi a dura prova dalla crisi climatica e fondamentali per la salute e il benessere umano e della fauna selvatica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
895303_tesi_minafederico.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
20.02 MB
Formato
Adobe PDF
|
20.02 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/111899