Questo elaborato riguarda lo studio dei meccanismi e degli effetti su giovani nuotatori di un allenamento simultaneo della forza condotto sia in acqua, sia in palestra, tramite applicazione di sovraccarichi. In particolare, sono stati esaminati due studi caratterizzati da un approccio molto simile, ma focalizzati su aspetti differenti. Il primo era infatti volto allo sviluppo della forza massima della parte superiore del corpo, mentre il secondo si concentrava unicamente sulla massima forza esprimibile dagli arti inferiori. Entrambi gli studi, della durata di 9 settimane, hanno selezionato 22 giovani nuotatori agonisti, tutti maschi e con caratteristiche simili per quanto riguarda età, altezza e peso. I soggetti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi, uno sperimentale e uno di controllo. In entrambi gli studi i soggetti sono stati sottoposti al medesimo programma di allenamento, con l’unica eccezione che il gruppo sperimentale utilizzava palette per le mani e paracadute per aumentare la resistenza in acqua. Gli allenamenti in palestra erano invece composti da distensioni su panca piana con bilanciere e lancio della palla medica nel caso del primo studio, mentre nel secondo gli atleti si allenavano tramite back squat e countermovement jump. I risultati del primo studio sono stati positivi, tali da accertare l’ipotesi secondo cui il miglioramento della forza massimale della parte superiore del corpo si traduce in una maggiore frequenza di bracciata in acqua e, di conseguenza, in una maggiore velocità, portando a prestazioni complessivamente migliori. Non si sono inoltre riscontrati peggioramenti nelle altre cinematiche della nuotata. Anche il secondo studio ha dimostrato effetti favorevoli, per i quali una maggiore forza degli arti inferiori si è rivelata utile al fine di garantire una maggiore propulsione della gambata durante la nuotata e, in maniera ancora più evidente, di incidere positivamente sulla partenza dal blocco e nella virata, due fasi in cui la potenza e l’esplosività rappresentano aspetti cruciali

LA FORZA: COS’È, COME SI ALLENA E QUALI EFFETTI PRESENTA SULLE PRESTAZIONI NEL NUOTO

ALBENGA, ANDREA
2023/2024

Abstract

Questo elaborato riguarda lo studio dei meccanismi e degli effetti su giovani nuotatori di un allenamento simultaneo della forza condotto sia in acqua, sia in palestra, tramite applicazione di sovraccarichi. In particolare, sono stati esaminati due studi caratterizzati da un approccio molto simile, ma focalizzati su aspetti differenti. Il primo era infatti volto allo sviluppo della forza massima della parte superiore del corpo, mentre il secondo si concentrava unicamente sulla massima forza esprimibile dagli arti inferiori. Entrambi gli studi, della durata di 9 settimane, hanno selezionato 22 giovani nuotatori agonisti, tutti maschi e con caratteristiche simili per quanto riguarda età, altezza e peso. I soggetti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi, uno sperimentale e uno di controllo. In entrambi gli studi i soggetti sono stati sottoposti al medesimo programma di allenamento, con l’unica eccezione che il gruppo sperimentale utilizzava palette per le mani e paracadute per aumentare la resistenza in acqua. Gli allenamenti in palestra erano invece composti da distensioni su panca piana con bilanciere e lancio della palla medica nel caso del primo studio, mentre nel secondo gli atleti si allenavano tramite back squat e countermovement jump. I risultati del primo studio sono stati positivi, tali da accertare l’ipotesi secondo cui il miglioramento della forza massimale della parte superiore del corpo si traduce in una maggiore frequenza di bracciata in acqua e, di conseguenza, in una maggiore velocità, portando a prestazioni complessivamente migliori. Non si sono inoltre riscontrati peggioramenti nelle altre cinematiche della nuotata. Anche il secondo studio ha dimostrato effetti favorevoli, per i quali una maggiore forza degli arti inferiori si è rivelata utile al fine di garantire una maggiore propulsione della gambata durante la nuotata e, in maniera ancora più evidente, di incidere positivamente sulla partenza dal blocco e nella virata, due fasi in cui la potenza e l’esplosività rappresentano aspetti cruciali
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