Gli erbari sono preziose risorse per studiare il cambiamento globale e le sue conseguenze, offrendo una vasta gamma di dati temporali, geografici e tassonomici che consentono di prevedere gli sviluppi futuri della biodiversità e indirizzare adeguate misure di conservazione. Per massimizzare il potenziale utilizzo degli erbari e mantenerne il valore sono fondamentali la cura e l’implementazione delle collezioni, ma anche gli sforzi per garantire una maggiore accessibilità dei dati. Un forte contributo è oggi associato alla possibilità di digitalizzare i materiali, così da poter condividere in rete le informazioni. Questo processo diviene a maggior ragione importante quando i materiali in collezione sono di provenienza estera, così che le informazioni ottenibili siano restituite all’intera comunità scientifica, a cominciare da quella dei paesi in cui sono avvenute le raccolte. Il processo di digitalizzazione delle collezioni d’erbario sta oggi riguardando non solo gli exsiccata di piante vascolari, ma anche le raccolte crittogamiche. In Italia, in particolare, diversi progetti recenti hanno contribuito alla digitalizzazione e condivisione in rete delle collezioni lichenologiche moderne, fra cui quella della sezione Cryptogamia-Lichenes dell’Università di Torino, che comprende tutte le raccolte successive al 1978. Nel corso dell’attività torinese di digitalizzazione sono state rinvenute alcune scatole di licheni raccolti dal dott. Claudio Gioda durante spedizioni effettuate a fine anni ’80 nelle regioni artiche e da lui donati pochi anni dopo all’Erbario, ma finora solo parzialmente esaminati e mai inseriti in collezione. In tale contesto, il presente progetto di tesi ha considerato un nucleo di campioni proveniente dalla porzione più settentrionale della penisola scandinava, in parte dal territorio norvegese in parte da quello finlandese, curando in particolare: (a) la quantificazione e la riorganizzazione dei campioni e la loro codifica con i codici di inserimento nella collezione digitale, disponibile per il caricamento sulla piattaforma JACQ-Virtual Herbaria; (b) la localizzazione dei siti di raccolta; (c) l’informatizzazione dei cartellini di tutti gli esemplari già accompagnati da un’identificazione, per lo più ad opera del raccoglitore, e (d) lo studio degli esemplari non ancora identificati, limitato alla regione norvegese denominata Finnmark, in particolare dalla penisola di Varanger. Complessivamente sono state processate 49 buste con licheni della Lapponia finlandese, contenenti ca. 110 esemplari, e 43 con licheni della penisola di Varanger, contenenti 141 esemplari, 56 già accompagnati da un’identificazione e 85 identificati nel presente lavoro, complessivamente rappresentativi di 82 diversi taxa. In particolare sono risultati prevalenti i licheni rupicoli (76%) su quelli terricoli (24%), e quelli crostosi (60%) su quelli fogliosi (20%) e fruticosi (20%). La considerazione dei tratti funzionali e degli indici autoecologici delle diverse specie ha restituito un quadro complessivo delle comunità licheniche delle coste della regione di Varanger alla fine degli anni ’80, integrando l’informazione ottenibile da altri materiali provenienti dalla regione e conservati in altri erbari, come documentato nel Norwegian Lichen Database. Tutti i materiali della collezione sono stati digitalizzati utilizzando un sistema di scannerizzazione dall' alto e i dati sono inseriti secondo le modalità previste sulla piattaforma JACQ-Virtual Herbaria.
La collezione Claudio Gioda dei licheni della penisola di Varanger,Norvegia (sezione Cryptogamia-Lichenes dell’ Erbario dell’ Università di Torino)
FOCH, SOFIA
2023/2024
Abstract
Gli erbari sono preziose risorse per studiare il cambiamento globale e le sue conseguenze, offrendo una vasta gamma di dati temporali, geografici e tassonomici che consentono di prevedere gli sviluppi futuri della biodiversità e indirizzare adeguate misure di conservazione. Per massimizzare il potenziale utilizzo degli erbari e mantenerne il valore sono fondamentali la cura e l’implementazione delle collezioni, ma anche gli sforzi per garantire una maggiore accessibilità dei dati. Un forte contributo è oggi associato alla possibilità di digitalizzare i materiali, così da poter condividere in rete le informazioni. Questo processo diviene a maggior ragione importante quando i materiali in collezione sono di provenienza estera, così che le informazioni ottenibili siano restituite all’intera comunità scientifica, a cominciare da quella dei paesi in cui sono avvenute le raccolte. Il processo di digitalizzazione delle collezioni d’erbario sta oggi riguardando non solo gli exsiccata di piante vascolari, ma anche le raccolte crittogamiche. In Italia, in particolare, diversi progetti recenti hanno contribuito alla digitalizzazione e condivisione in rete delle collezioni lichenologiche moderne, fra cui quella della sezione Cryptogamia-Lichenes dell’Università di Torino, che comprende tutte le raccolte successive al 1978. Nel corso dell’attività torinese di digitalizzazione sono state rinvenute alcune scatole di licheni raccolti dal dott. Claudio Gioda durante spedizioni effettuate a fine anni ’80 nelle regioni artiche e da lui donati pochi anni dopo all’Erbario, ma finora solo parzialmente esaminati e mai inseriti in collezione. In tale contesto, il presente progetto di tesi ha considerato un nucleo di campioni proveniente dalla porzione più settentrionale della penisola scandinava, in parte dal territorio norvegese in parte da quello finlandese, curando in particolare: (a) la quantificazione e la riorganizzazione dei campioni e la loro codifica con i codici di inserimento nella collezione digitale, disponibile per il caricamento sulla piattaforma JACQ-Virtual Herbaria; (b) la localizzazione dei siti di raccolta; (c) l’informatizzazione dei cartellini di tutti gli esemplari già accompagnati da un’identificazione, per lo più ad opera del raccoglitore, e (d) lo studio degli esemplari non ancora identificati, limitato alla regione norvegese denominata Finnmark, in particolare dalla penisola di Varanger. Complessivamente sono state processate 49 buste con licheni della Lapponia finlandese, contenenti ca. 110 esemplari, e 43 con licheni della penisola di Varanger, contenenti 141 esemplari, 56 già accompagnati da un’identificazione e 85 identificati nel presente lavoro, complessivamente rappresentativi di 82 diversi taxa. In particolare sono risultati prevalenti i licheni rupicoli (76%) su quelli terricoli (24%), e quelli crostosi (60%) su quelli fogliosi (20%) e fruticosi (20%). La considerazione dei tratti funzionali e degli indici autoecologici delle diverse specie ha restituito un quadro complessivo delle comunità licheniche delle coste della regione di Varanger alla fine degli anni ’80, integrando l’informazione ottenibile da altri materiali provenienti dalla regione e conservati in altri erbari, come documentato nel Norwegian Lichen Database. Tutti i materiali della collezione sono stati digitalizzati utilizzando un sistema di scannerizzazione dall' alto e i dati sono inseriti secondo le modalità previste sulla piattaforma JACQ-Virtual Herbaria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/111882