1.1 Il détournement come metodo compositivo Ho parlato di un uso situazionista del cinema. Il metodo compositivo che realizza tale uso è il détournement. L'ottica di tutti i film di Debord acquista chiarezza a partire dall'uso che viene fatto del détournement. Il détournement è la giustapposizione di elementi estetici precostituiti, strappati dal loro contesto abituale e inseriti in un nuovo ambito al fine di orientare un processo di riflessione critica sulla società. Piuttosto che dare vita a forme dell'arte completamente nuove, viene preferito disporre di elementi già esistenti in un modo diverso. La tecnica del détournement, risalente da una parte al surrealismo e al collage dadaista e dall'altra alle citazioni alterate impiegate da Marx e da Lautréamont, tende a superare il culto borghese dell'originalità e della proprietà privata del pensiero. È così possibile usare gli elementi risultati dalla civiltà borghese, come la pubblicità, cambiandone il senso e, in altri casi, è possibile rimanere fedeli al senso dell'originale ¿ per esempio una frase di Clausewitz ¿ mutandone la forma. Il détournement si basa su una dialettica di deprezzamento e rivalorizzazione, differentemente dal collage dadaista limitato alla devalorizzazione degli elementi messi in gioco, rivelandosi come la negazione del valore dell'organizzazione anteriore all'espressione : «Il dadaismo e il surrealismo sono le due correnti che hanno segnato la fine dell'arte moderna. Il dadaismo ha voluto sopprimere l'arte senza realizzarla; e il surrealismo ha voluto realizzare l'arte senza sopprimerla. La posizione critica elaborata in seguito dai situazionisti ha mostrato che la soppressione e la realizzazione dell'arte sono gli aspetti inseparabili di un unico superamento dell'arte ». Questo superamento dell'arte può avvenire tramite la pratica del détournement in quanto esso è dialettico tanto nella forma quanto nel contenuto. Non è semplice citazione, vista come autorità teorica nella sua fissità, e non è una negazione dello stile, bensì è il suo rovesciamento ottenuto mediante il ribaltamento di un elemento significativo nell'ambito in cui è inserito, che viene proposto come portatore di nuove occorrenze di significato, togliendo valore all'unitarietà di senso che possedeva in precedenza. È lo stile della negazione. Il détournement, come tecnica di rovesciamento di prospettiva, è dunque lo strumento fondamentale che consente di utilizzare il linguaggio del potere, in modo che la critica in esso contenuta diventi un'arma per sabotarlo: è la materia prima a disposizione di ognuno per con-cretizzare l'organizzazione di una spontaneità creativa. «Non soltanto il détournement conduce alla scoperta di nuovi aspetti del talento, ma anche, scontrandosi frontalmente con tutte le convenienze mon-dane e giuridiche, appare necessariamente un potente strumento culturale al servizio di una lotta di classe ben compresa. Il basso costo dei suoi prodotti è l'artiglieria pesante con cui sbrecciare tutte le muraglie cinesi dell'intelligenza».

Il détournement nel cinema di Guy Debord

PALAMARA, CATALDO
2010/2011

Abstract

1.1 Il détournement come metodo compositivo Ho parlato di un uso situazionista del cinema. Il metodo compositivo che realizza tale uso è il détournement. L'ottica di tutti i film di Debord acquista chiarezza a partire dall'uso che viene fatto del détournement. Il détournement è la giustapposizione di elementi estetici precostituiti, strappati dal loro contesto abituale e inseriti in un nuovo ambito al fine di orientare un processo di riflessione critica sulla società. Piuttosto che dare vita a forme dell'arte completamente nuove, viene preferito disporre di elementi già esistenti in un modo diverso. La tecnica del détournement, risalente da una parte al surrealismo e al collage dadaista e dall'altra alle citazioni alterate impiegate da Marx e da Lautréamont, tende a superare il culto borghese dell'originalità e della proprietà privata del pensiero. È così possibile usare gli elementi risultati dalla civiltà borghese, come la pubblicità, cambiandone il senso e, in altri casi, è possibile rimanere fedeli al senso dell'originale ¿ per esempio una frase di Clausewitz ¿ mutandone la forma. Il détournement si basa su una dialettica di deprezzamento e rivalorizzazione, differentemente dal collage dadaista limitato alla devalorizzazione degli elementi messi in gioco, rivelandosi come la negazione del valore dell'organizzazione anteriore all'espressione : «Il dadaismo e il surrealismo sono le due correnti che hanno segnato la fine dell'arte moderna. Il dadaismo ha voluto sopprimere l'arte senza realizzarla; e il surrealismo ha voluto realizzare l'arte senza sopprimerla. La posizione critica elaborata in seguito dai situazionisti ha mostrato che la soppressione e la realizzazione dell'arte sono gli aspetti inseparabili di un unico superamento dell'arte ». Questo superamento dell'arte può avvenire tramite la pratica del détournement in quanto esso è dialettico tanto nella forma quanto nel contenuto. Non è semplice citazione, vista come autorità teorica nella sua fissità, e non è una negazione dello stile, bensì è il suo rovesciamento ottenuto mediante il ribaltamento di un elemento significativo nell'ambito in cui è inserito, che viene proposto come portatore di nuove occorrenze di significato, togliendo valore all'unitarietà di senso che possedeva in precedenza. È lo stile della negazione. Il détournement, come tecnica di rovesciamento di prospettiva, è dunque lo strumento fondamentale che consente di utilizzare il linguaggio del potere, in modo che la critica in esso contenuta diventi un'arma per sabotarlo: è la materia prima a disposizione di ognuno per con-cretizzare l'organizzazione di una spontaneità creativa. «Non soltanto il détournement conduce alla scoperta di nuovi aspetti del talento, ma anche, scontrandosi frontalmente con tutte le convenienze mon-dane e giuridiche, appare necessariamente un potente strumento culturale al servizio di una lotta di classe ben compresa. Il basso costo dei suoi prodotti è l'artiglieria pesante con cui sbrecciare tutte le muraglie cinesi dell'intelligenza».
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/111827