To date, the retrobulbar block in cats is primarily performed using the frontal approach. However, this method can present serious complications for the patient and is therefore mainly used for enucleation surgeries. The objective of this study is to evaluate the feasibility of the supratemporal approach in cats and the spread of a contrast medium injected at the retrobulbar level. Five cat cadavers were included, and an injection of contrast medium was administered intraconally at a volume of 0.1 ml/kg. The cats underwent CT scans, and the images were analyzed to assess the spread of the contrast medium using a scoring system described in the literature with scores ranging from 0 to 2. The distribution around the optic nerve and the distance from the optic foramen were also evaluated, as well as the correct penetration length of the needle. In all the eyes where the contrast medium was injected, spread was evident: in 14.3% of the cats, it was null to moderate (0-1), in 71.4% moderate (1), and in the remaining 14.3% moderate to wide (1-2). The median was calculated for the distribution around the optic nerve, which was found to be 360°, the depth necessary for the needle to reach the intraconal space was 2.5 cm, and the distance between the margins of the contrast medium and the optic foramen was 3 mm. The rotation sign was not evident in all eyes. The study revealed that the needle inclination described in the literature for the supratemporal approach in dogs is not suitable for cats due to the anatomical characteristics of their eyeballs. The chosen volume allowed for good intraconal distribution. It was shown that this approach is easy to execute and could be considered a valid alternative to the frontal approach in clinical practice in the future. It could be used as an analgesic technique associated with sedation for intraocular and corneal ophthalmic procedures, thus avoiding the need for general anesthesia in geriatric patients, for whom it poses a high risk.

Ad oggi, il blocco retrobulbare nel gatto viene eseguito principalmente con approccio frontale, che può però presentare complicanze gravi per il paziente e che per questo motivo viene utilizzato principalmente per chirurgie di enucleazione. L’obbiettivo del presente studio è quello di valutare la fattibilità dell’approccio sopratemporale nel gatto e lo spread di un mezzo di contrasto iniettato livello retrobulbare. Sono stati inclusi cinque cadaveri di gatto, a cui è stata effettuata un’iniezione di mezzo di contrasto con un volume di 0,1ml/kg, a livello intraconale. I gatti sono stati sottoposti a scansione TC, e le immagini analizzate per valutare lo spread del mezzo di contrasto, attraverso uno score descritto in letteratura con punteggio da 0 a 2, la sua distribuzione attorno al nervo ottico e la distanza dal forame ottico, inoltre è stata individuata la corretta lunghezza di penetrazione dell’ago. In tutti gli occhi in cui è stata eseguita l’iniezione di mezzo di contrasto è stato evidente uno spread: nel 14,3% dei gatti esso era nullo-moderato (0-1), nel 71,4% moderato (1) e nel restante 14,3% moderato-ampio (1-2). È stata calcolata la mediana; della distribuzione attorno al nervo ottico che è risultata 360°, della profondità necessaria affinché l’ago raggiunga lo spazio intraconale risultata di 2,5cm e della distanza presente tra i margini del mezzo di contrasto e il forame ottico che è risultata di 3mm. Il rotation sign, non è stato evidenziabile in tutti gli occhi. Dallo studio è emerso come l’inclinazione dell’ago descritta in letteratura per l’esecuzione del blocco con approccio sopratemporale nel cane non sia adeguata, a causa delle caratteristiche anatomiche del bulbo oculare per il gatto. Il volume scelto ha permesso di ottenere una buona distribuzione intraconale. È stato evidenziato come questo approccio sia di facile esecuzione, in futuro potrebbe essere considerato come una valida alternativa all’approccio frontale nella pratica clinica. Potrebbe essere utilizzato come tecnica analgesica associata ad una sedazione, per procedure oftalmiche endoculari e corneali, permettendo di evitare di sottoporre ad anestesia generale pazienti geriatrici per alcuni dei quali essa rappresenta un rischio elevato.

Studio dello spread di un mezzo di contrasto retrobulbare iniettato con la tecnica sopratemporale in cadaveri di gatto sottoposti a tomografia assiale computerizzata.

PETRONIO, VERONICA
2023/2024

Abstract

Ad oggi, il blocco retrobulbare nel gatto viene eseguito principalmente con approccio frontale, che può però presentare complicanze gravi per il paziente e che per questo motivo viene utilizzato principalmente per chirurgie di enucleazione. L’obbiettivo del presente studio è quello di valutare la fattibilità dell’approccio sopratemporale nel gatto e lo spread di un mezzo di contrasto iniettato livello retrobulbare. Sono stati inclusi cinque cadaveri di gatto, a cui è stata effettuata un’iniezione di mezzo di contrasto con un volume di 0,1ml/kg, a livello intraconale. I gatti sono stati sottoposti a scansione TC, e le immagini analizzate per valutare lo spread del mezzo di contrasto, attraverso uno score descritto in letteratura con punteggio da 0 a 2, la sua distribuzione attorno al nervo ottico e la distanza dal forame ottico, inoltre è stata individuata la corretta lunghezza di penetrazione dell’ago. In tutti gli occhi in cui è stata eseguita l’iniezione di mezzo di contrasto è stato evidente uno spread: nel 14,3% dei gatti esso era nullo-moderato (0-1), nel 71,4% moderato (1) e nel restante 14,3% moderato-ampio (1-2). È stata calcolata la mediana; della distribuzione attorno al nervo ottico che è risultata 360°, della profondità necessaria affinché l’ago raggiunga lo spazio intraconale risultata di 2,5cm e della distanza presente tra i margini del mezzo di contrasto e il forame ottico che è risultata di 3mm. Il rotation sign, non è stato evidenziabile in tutti gli occhi. Dallo studio è emerso come l’inclinazione dell’ago descritta in letteratura per l’esecuzione del blocco con approccio sopratemporale nel cane non sia adeguata, a causa delle caratteristiche anatomiche del bulbo oculare per il gatto. Il volume scelto ha permesso di ottenere una buona distribuzione intraconale. È stato evidenziato come questo approccio sia di facile esecuzione, in futuro potrebbe essere considerato come una valida alternativa all’approccio frontale nella pratica clinica. Potrebbe essere utilizzato come tecnica analgesica associata ad una sedazione, per procedure oftalmiche endoculari e corneali, permettendo di evitare di sottoporre ad anestesia generale pazienti geriatrici per alcuni dei quali essa rappresenta un rischio elevato.
ITA
To date, the retrobulbar block in cats is primarily performed using the frontal approach. However, this method can present serious complications for the patient and is therefore mainly used for enucleation surgeries. The objective of this study is to evaluate the feasibility of the supratemporal approach in cats and the spread of a contrast medium injected at the retrobulbar level. Five cat cadavers were included, and an injection of contrast medium was administered intraconally at a volume of 0.1 ml/kg. The cats underwent CT scans, and the images were analyzed to assess the spread of the contrast medium using a scoring system described in the literature with scores ranging from 0 to 2. The distribution around the optic nerve and the distance from the optic foramen were also evaluated, as well as the correct penetration length of the needle. In all the eyes where the contrast medium was injected, spread was evident: in 14.3% of the cats, it was null to moderate (0-1), in 71.4% moderate (1), and in the remaining 14.3% moderate to wide (1-2). The median was calculated for the distribution around the optic nerve, which was found to be 360°, the depth necessary for the needle to reach the intraconal space was 2.5 cm, and the distance between the margins of the contrast medium and the optic foramen was 3 mm. The rotation sign was not evident in all eyes. The study revealed that the needle inclination described in the literature for the supratemporal approach in dogs is not suitable for cats due to the anatomical characteristics of their eyeballs. The chosen volume allowed for good intraconal distribution. It was shown that this approach is easy to execute and could be considered a valid alternative to the frontal approach in clinical practice in the future. It could be used as an analgesic technique associated with sedation for intraocular and corneal ophthalmic procedures, thus avoiding the need for general anesthesia in geriatric patients, for whom it poses a high risk.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
824952_veronicapetronio.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 16.81 MB
Formato Adobe PDF
16.81 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/111642