Nella stesura dell'elaborato finale sono state ripercorse le principali tappe storiche in cui si è diffuso il fenomeno del doping a partire dai primi atleti ritenuti vittime di tali pratiche. La prima diffusione di massa di sostanze per migliorare le prestazioni degli atleti nazisti alle olimpiadi del 1936 di Berlino, per ripetersi nella seconda guerra mondiale (1939-1945) e proseguire nel periodo della guerra fredda (1947-1991), con l’introduzione di ulteriori sostanze e un approccio di tipo più scientifico. È stata riportata l’evoluzione dai primi timidi tentativi delle singole federazioni di contrasto al fenomeno dal 1928 fino a raggiungere uno sviluppo normativo unitario con l’intervento del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che portò alla nascita del Wada Code (Codice dell’Agenzia Mondiale Antidoping) in vigore dal 2004. Successiva agli input del Consiglio d’Europa è la legge italiana e le sue disposizioni al Codice Penale, in forza dal 2000, la quale fornisce una chiara definizione di doping a tutela della salute degli sportivi. Dal sopraccennato periodo di sviluppo normativo si ha modo di vedere la ricaduta pratica e concreta al contrasto del doping per mano dell’ordinamento sportivo, distintamente ma in cooperazione all’ordinamento statale. Si è proceduto in seguito all’analisi dei contributi psicologici al fenomeno revisionando: una systematic review, una meta-analisi, uno studio qualitativo e cinque singoli studi quantitativi sui meccanismi sottesi che spingono gli atleti alla pratica del doping. Sono stati infine valutati i possibili programmi di intervento educativi e la loro efficacia nel contrastare il fenomeno attraverso la revisione di uno studio caso-controllo e di una revisione narrativa.

Una revisione della letteratura: sport e doping alla luce dei contributi psicologici

ROSSI, MIRKO
2023/2024

Abstract

Nella stesura dell'elaborato finale sono state ripercorse le principali tappe storiche in cui si è diffuso il fenomeno del doping a partire dai primi atleti ritenuti vittime di tali pratiche. La prima diffusione di massa di sostanze per migliorare le prestazioni degli atleti nazisti alle olimpiadi del 1936 di Berlino, per ripetersi nella seconda guerra mondiale (1939-1945) e proseguire nel periodo della guerra fredda (1947-1991), con l’introduzione di ulteriori sostanze e un approccio di tipo più scientifico. È stata riportata l’evoluzione dai primi timidi tentativi delle singole federazioni di contrasto al fenomeno dal 1928 fino a raggiungere uno sviluppo normativo unitario con l’intervento del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) che portò alla nascita del Wada Code (Codice dell’Agenzia Mondiale Antidoping) in vigore dal 2004. Successiva agli input del Consiglio d’Europa è la legge italiana e le sue disposizioni al Codice Penale, in forza dal 2000, la quale fornisce una chiara definizione di doping a tutela della salute degli sportivi. Dal sopraccennato periodo di sviluppo normativo si ha modo di vedere la ricaduta pratica e concreta al contrasto del doping per mano dell’ordinamento sportivo, distintamente ma in cooperazione all’ordinamento statale. Si è proceduto in seguito all’analisi dei contributi psicologici al fenomeno revisionando: una systematic review, una meta-analisi, uno studio qualitativo e cinque singoli studi quantitativi sui meccanismi sottesi che spingono gli atleti alla pratica del doping. Sono stati infine valutati i possibili programmi di intervento educativi e la loro efficacia nel contrastare il fenomeno attraverso la revisione di uno studio caso-controllo e di una revisione narrativa.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
786164_tesi.lm68_mirkorossi_er.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.98 MB
Formato Adobe PDF
1.98 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/111638