Title: Care at the end of the life: interdisciplinary strategies of communication to the person and to the family. The margin of choice in the awareness of end. Introduction: The autonomy has gradually become a key concept in the relationship with the patient, however, say the truth is far from the norm in many countries around the world. Target: The target of this paper is to analyze the studies in the literature, for assess, along the course of years, the information that is provided to the patient and his family at different stages of disease, which is the actual degree of patient awareness, what other factors influence the awareness of the disease ad the communication strategies. Materials and methods: It was performed a literature search on the awareness of the disease, on the truth-telling and on the communication of terminality. The research was conducted by consulting scientific journals indexed, websites and articles in Cinhal. Results: From the tendency to believe that awareness of the seriousness of the health conditions for the patient constitute a source of suffering, among which it was necessary to ¿protect¿ him, then the attitude of health professionals has gradually changed and come to recognize the need of information of the patients and the importance of responding to this necessity. The bases for this change were established in the '50s and '60s and culminating in the 70's. The change was influenced by such massive events in the society, that the perception of death, individual rights and responsibilities of doctors and nurses were affect by them. Despite international trends toward patient autonomy and shared decision-making process, this review reveals that the concealment of diagnostic or prognostic information of cancer patients is still common in clinical practice. While it is very common among health professionals and patients' families the belief that keeping silent information contributes to a better emotional state of patients, the studies do not support this general hypothesis. The cultural differences are prymary determinants of the professional-patient communication on the issue of truth-telling, and professionals should manage the communication basing it on ethical principles, including the preferences of each patient, and not on their premises. Conclusion: Is in act a process of change in delivering information to the terminal patient, from reviewed articles emerged strongly the positive aspects of an open, honest communication, in witch rules are based on the desires of the patient and his family, theses accepted by almost all operators. Nevertheless, differences have emerged between what health professionals believe right to communicate, about diagnosis and prognosis, and what their actual behavior is in everyday practice.
Introduzione: L'autonomia è gradualmente diventata un concetto chiave nel rapporto con il paziente, tuttavia dire la verità è ben lungi dall'essere la norma in molti paesi del mondo. Obbiettivi: Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli studi presenti in letteratura, al fine di valutare, lungo il corso degli anni, le informazioni che vengono fornite al paziente e alla sua famiglia nei vari stadi di malattia, le strategie di comunicazione, quale sia l'effettivo grado di consapevolezza dei pazienti e quanto altri fattori influiscano sulla consapevolezza di malattia. Materiali e metodi: Si è effettuata una ricerca bibliografica sulla consapevolezza di malattia, sul truth-telling e sulla comunicazione di terminalità. La ricerca si è svolta tramite la consultazione di riviste scientifiche indicizzate, di siti internet e di articoli presenti in Cinhal. Risultati: Dalla tendenza a ritenere che la consapevolezza della gravità delle condizioni di salute costituisse per il paziente una fonte di sofferenza rispetto alla quale era necessario ¿proteggerlo¿, l'atteggiamento dei professionisti della salute è progressivamente cambiato, arrivando a riconoscere il bisogno di informazione dei pazienti e l'importanza di rispondere a tale bisogno. Le basi per il cambiamento sono avvenute negli anni '50 e '60 e culminate nel '70. Il cambiamento è stato influenzato da grandi eventi nella società, tali da influenzare la percezione della morte, i diritti individuali, e la responsabilità dei medici e degli infermieri. Nonostante le tendenze internazionali verso l'autonomia del paziente e il processo decisionale condiviso, questa revisione rivela che l'occultamento di informazioni diagnostiche o prognostiche dei malati di cancro è ancora comune nella pratica clinica. Mentre è molto comune tra gli operatori sanitari e familiari dei pazienti credere che tacere l'informazione contribuisca ad un migliore stato emotivo dei pazienti, gli studi non supportano tale ipotesi generale. Le differenze culturali sono determinanti fondamentali della comunicazione professionista-paziente sulla questione del truth-telling, ed i professionisti dovrebbero gestire la comunicazione basandola su principi etici, tra cui le preferenze di ogni singolo paziente, e non sui loro presupposti. Conclusione: E' in atto un processo di cambiamento nell'informazione del paziente terminale, dagli articoli revisionati sono emersi fortemente gli aspetti positivi di una comunicazione aperta e sincera le cui modalità sono basate sui desideri del paziente e della sua famiglia, tesi accettata dalla quasi totalità degli operatori. Nonostante ciò, sono emerse differenze fra ciò che i professionisti della salute ritengono giusto comunicare, riguardo a diagnosi e prognosi, ed il loro comportamento effettivo nella pratica quotidiana.
AVER CURA ALLA FINE DELLA VITA: STRATEGIE INTERDISCIPLINARI DI COMUNICAZIONE ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA. IL MARGINE DI SCELTA NELLA CONSAPEVOLEZZA DI TERMINALITA'.
GIBBIN, KATIA SARA
2010/2011
Abstract
Introduzione: L'autonomia è gradualmente diventata un concetto chiave nel rapporto con il paziente, tuttavia dire la verità è ben lungi dall'essere la norma in molti paesi del mondo. Obbiettivi: Lo scopo di questo lavoro è quello di analizzare gli studi presenti in letteratura, al fine di valutare, lungo il corso degli anni, le informazioni che vengono fornite al paziente e alla sua famiglia nei vari stadi di malattia, le strategie di comunicazione, quale sia l'effettivo grado di consapevolezza dei pazienti e quanto altri fattori influiscano sulla consapevolezza di malattia. Materiali e metodi: Si è effettuata una ricerca bibliografica sulla consapevolezza di malattia, sul truth-telling e sulla comunicazione di terminalità. La ricerca si è svolta tramite la consultazione di riviste scientifiche indicizzate, di siti internet e di articoli presenti in Cinhal. Risultati: Dalla tendenza a ritenere che la consapevolezza della gravità delle condizioni di salute costituisse per il paziente una fonte di sofferenza rispetto alla quale era necessario ¿proteggerlo¿, l'atteggiamento dei professionisti della salute è progressivamente cambiato, arrivando a riconoscere il bisogno di informazione dei pazienti e l'importanza di rispondere a tale bisogno. Le basi per il cambiamento sono avvenute negli anni '50 e '60 e culminate nel '70. Il cambiamento è stato influenzato da grandi eventi nella società, tali da influenzare la percezione della morte, i diritti individuali, e la responsabilità dei medici e degli infermieri. Nonostante le tendenze internazionali verso l'autonomia del paziente e il processo decisionale condiviso, questa revisione rivela che l'occultamento di informazioni diagnostiche o prognostiche dei malati di cancro è ancora comune nella pratica clinica. Mentre è molto comune tra gli operatori sanitari e familiari dei pazienti credere che tacere l'informazione contribuisca ad un migliore stato emotivo dei pazienti, gli studi non supportano tale ipotesi generale. Le differenze culturali sono determinanti fondamentali della comunicazione professionista-paziente sulla questione del truth-telling, ed i professionisti dovrebbero gestire la comunicazione basandola su principi etici, tra cui le preferenze di ogni singolo paziente, e non sui loro presupposti. Conclusione: E' in atto un processo di cambiamento nell'informazione del paziente terminale, dagli articoli revisionati sono emersi fortemente gli aspetti positivi di una comunicazione aperta e sincera le cui modalità sono basate sui desideri del paziente e della sua famiglia, tesi accettata dalla quasi totalità degli operatori. Nonostante ciò, sono emerse differenze fra ciò che i professionisti della salute ritengono giusto comunicare, riguardo a diagnosi e prognosi, ed il loro comportamento effettivo nella pratica quotidiana.File | Dimensione | Formato | |
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