La comorbilità depressiva nelle malattie neurologiche è un tema attuale che scatena una grande curiosità e interessamento nella medicina moderna. I rapporti tra i disturbi dell'umore e lo stroke sono stati molto studiati dato l'aumento delle patologie vascolari nel prolungamento della vita media che si è osservato nell'ultimo secolo. Un approccio integrato è particolarmente indicato per assistere al meglio il paziente con esiti di stroke. In particolare si deve considerare la possibilità che il malato presenti, in complicanza oppure in comorbilità, una depressione del tomo dell'umore perché si dovrà tenere conto di entrambi gli aspetti sia nella fase di riabilitazione che di reinserimento nel contesto familiare e sociale. La caratteristica principale della depressione in comorbilità è quella di essere presente in diverse malattie somatiche ma non viene adeguatamente riconosciuta e, quindi, non risulta trattata in modo corretto. In effetti, esistono numerosi problemi diagnostici che ostacolano il riconoscimento di un disturbo dell'umore, come per esempio, il sovrapporsi dei sintomi depressivi e organici (astenia, insonnia, ecc.), o le caratteristiche atipiche della depressione negli anziani oppure l'uso concomitante di farmaci con azione depressogena. La capacità dell'infermiere consiste nel sapersi approcciare e nel saper gestire, mediante la relazione d'aiuto, un'appropriata assistenza al fine di supportare la sfera psicologica, affettiva, relazionale del soggetto colpito da depressione post-ictus. Stimolata dalla mia esperienza di tirocinio, attraverso una revisione della letteratura, l'obiettivo della mia tesi, si configura nel volere mettere in rilievo qual è il ruolo e la competenza specifica infermieristica nella sfida di riuscire ad individuare ed aiutare la persona con depressione post-ictus. Ruolo dell'infermiere è fornire un'assistenza il più possibile consapevole ed efficace per potere motivare il paziente e riuscire a migliorare la sua autostima e la sua indipendenza. Il metodo proposto è valido per stimolare sia la riflessione e sia l'attività infermieristica in quanto pone l'accento su una solida ricerca bibliografica e sull'uso delle scale di valutazione appositamente studiate per le persone con depressione post-ictus. Dal lavoro lavoro svolto in questa tesi si evince che attraverso un approccio olistico, il lavoro integrato d'equipe e l'uso delle scale di valutazione della Depressione Post Stroke (PSD) si può arrivare ad ottenere dei risultati concreti sull'individuazione della depressione e quindi della sua cura, permettendo così, una riduzione della morbilità e un aumento dell'autonomia della persona.

DEPRESSIONE POST ICTUS. IL RUOLO DELL'INFERMIERE NELL'ASSISTENZA AL PAZIENTE

MUKA, INIDI
2010/2011

Abstract

La comorbilità depressiva nelle malattie neurologiche è un tema attuale che scatena una grande curiosità e interessamento nella medicina moderna. I rapporti tra i disturbi dell'umore e lo stroke sono stati molto studiati dato l'aumento delle patologie vascolari nel prolungamento della vita media che si è osservato nell'ultimo secolo. Un approccio integrato è particolarmente indicato per assistere al meglio il paziente con esiti di stroke. In particolare si deve considerare la possibilità che il malato presenti, in complicanza oppure in comorbilità, una depressione del tomo dell'umore perché si dovrà tenere conto di entrambi gli aspetti sia nella fase di riabilitazione che di reinserimento nel contesto familiare e sociale. La caratteristica principale della depressione in comorbilità è quella di essere presente in diverse malattie somatiche ma non viene adeguatamente riconosciuta e, quindi, non risulta trattata in modo corretto. In effetti, esistono numerosi problemi diagnostici che ostacolano il riconoscimento di un disturbo dell'umore, come per esempio, il sovrapporsi dei sintomi depressivi e organici (astenia, insonnia, ecc.), o le caratteristiche atipiche della depressione negli anziani oppure l'uso concomitante di farmaci con azione depressogena. La capacità dell'infermiere consiste nel sapersi approcciare e nel saper gestire, mediante la relazione d'aiuto, un'appropriata assistenza al fine di supportare la sfera psicologica, affettiva, relazionale del soggetto colpito da depressione post-ictus. Stimolata dalla mia esperienza di tirocinio, attraverso una revisione della letteratura, l'obiettivo della mia tesi, si configura nel volere mettere in rilievo qual è il ruolo e la competenza specifica infermieristica nella sfida di riuscire ad individuare ed aiutare la persona con depressione post-ictus. Ruolo dell'infermiere è fornire un'assistenza il più possibile consapevole ed efficace per potere motivare il paziente e riuscire a migliorare la sua autostima e la sua indipendenza. Il metodo proposto è valido per stimolare sia la riflessione e sia l'attività infermieristica in quanto pone l'accento su una solida ricerca bibliografica e sull'uso delle scale di valutazione appositamente studiate per le persone con depressione post-ictus. Dal lavoro lavoro svolto in questa tesi si evince che attraverso un approccio olistico, il lavoro integrato d'equipe e l'uso delle scale di valutazione della Depressione Post Stroke (PSD) si può arrivare ad ottenere dei risultati concreti sull'individuazione della depressione e quindi della sua cura, permettendo così, una riduzione della morbilità e un aumento dell'autonomia della persona.
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