Il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) è una specie accessoria presente in diverse formazioni forestali, nelle quali svolge un ruolo chiave in relazione ai servizi ecosistemici e alla biodiversità. Il frassino è suscettibile a Hymenoscyphus fraxineus, un ascomicete fitopatogeno introdotto dall’Asia che causa una malattia nota come dieback, i cui sintomi principali sono il progressivo disseccamento dei rami e la conseguente contrazione della chioma a partire dalle porzioni sommitali e distali dell’albero. La malattia determina elevati tassi di mortalità ed è considerata a livello europeo la principale avversità del frassino. In Piemonte, la presenza di H. fraxineus è stata diagnosticata per la prima volta nel 2016 presso il Parco di La Mandria (TO). Tuttavia, a livello regionale la distribuzione geografica e l’impatto del patogeno non sono noti. Gli obiettivi di questo lavoro sono stati: I) effettuare un monitoraggio fitosanitario per quantificare l’impatto dei sintomi associati al disseccamento del frassino in Piemonte; II) verificare presenza ed incidenza di H. fraxineus in alcuni siti rappresentativi; III) saggiare quali variabili dendrometriche, selvicolturali, climatiche ed ecologiche siano correlate alla malattia. Dall’analisi del quadro sintomatologico effettuata in 20 siti piemontesi e dalla diagnosi di H. fraxineus condotta mediante un saggio in real-time PCR su campioni di tessuti vegetali prelevati in 6 siti rappresentativi è emerso che i sintomi della malattia sono presenti in tutti i siti indagati, con percentuali di disseccamento della chioma comprese tra 12% e 75% e con una contrazione della medesima (i.e. “discesa della chioma”) variabile tra un minimo di 0,5 m ed un massimo di 5,2 m. H. fraxineus è stato diagnosticato con incidenze variabili da 35% a 100% in tutti i siti da cui sono stati prelevati e analizzati i campioni. L’adattamento di modelli stocastici ha mostrato un’associazione significativa (P<0,05) tra gravità dei sintomi e presenza del patogeno. I principali fattori significativamente correlati (P<0,05) ad un maggiore impatto della malattia sono un’elevata area basimetrica del frassino, il governo a fustaia e la copresenza di aceri. I risultati suggeriscono alcune strategie selvicolturali per la mitigazione dell’impatto della malattia.

Il disseccamento del frassino causato dal fungo fitopatogeno Hymenoscyphus fraxineus in Piemonte: approfondimenti ecologici

CATALANO, ELISA
2023/2024

Abstract

Il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) è una specie accessoria presente in diverse formazioni forestali, nelle quali svolge un ruolo chiave in relazione ai servizi ecosistemici e alla biodiversità. Il frassino è suscettibile a Hymenoscyphus fraxineus, un ascomicete fitopatogeno introdotto dall’Asia che causa una malattia nota come dieback, i cui sintomi principali sono il progressivo disseccamento dei rami e la conseguente contrazione della chioma a partire dalle porzioni sommitali e distali dell’albero. La malattia determina elevati tassi di mortalità ed è considerata a livello europeo la principale avversità del frassino. In Piemonte, la presenza di H. fraxineus è stata diagnosticata per la prima volta nel 2016 presso il Parco di La Mandria (TO). Tuttavia, a livello regionale la distribuzione geografica e l’impatto del patogeno non sono noti. Gli obiettivi di questo lavoro sono stati: I) effettuare un monitoraggio fitosanitario per quantificare l’impatto dei sintomi associati al disseccamento del frassino in Piemonte; II) verificare presenza ed incidenza di H. fraxineus in alcuni siti rappresentativi; III) saggiare quali variabili dendrometriche, selvicolturali, climatiche ed ecologiche siano correlate alla malattia. Dall’analisi del quadro sintomatologico effettuata in 20 siti piemontesi e dalla diagnosi di H. fraxineus condotta mediante un saggio in real-time PCR su campioni di tessuti vegetali prelevati in 6 siti rappresentativi è emerso che i sintomi della malattia sono presenti in tutti i siti indagati, con percentuali di disseccamento della chioma comprese tra 12% e 75% e con una contrazione della medesima (i.e. “discesa della chioma”) variabile tra un minimo di 0,5 m ed un massimo di 5,2 m. H. fraxineus è stato diagnosticato con incidenze variabili da 35% a 100% in tutti i siti da cui sono stati prelevati e analizzati i campioni. L’adattamento di modelli stocastici ha mostrato un’associazione significativa (P<0,05) tra gravità dei sintomi e presenza del patogeno. I principali fattori significativamente correlati (P<0,05) ad un maggiore impatto della malattia sono un’elevata area basimetrica del frassino, il governo a fustaia e la copresenza di aceri. I risultati suggeriscono alcune strategie selvicolturali per la mitigazione dell’impatto della malattia.
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