The traineeship experience has been undertaken at the Anaborapi Association between April and December 2010. The aim was to setup a test for the assessment of the temperament, in order to determine whether it could be used as a selection criterion. ¿Temperament¿ can be defined as set of aspects of the animal behaviour that influence the relationship between human beings and animals. Since December 2007, the Anaborapi has carried out the assessment of the temperament at the end of the 'performance test', when the animals are 12 months old. The evaluation is carried out during the calves' measurement and is made by assigning a score of 1 to 4 points, depending on the difficulty in handling with the calf. Yet, this test shows some limitations. Since the subjects are relatively old, a constraining test is needed, in order to restrict the manifestation of temperament. As the calves were 5 months, they have been moved from the quarantine cattle shed to the Genetic Station in order to carry out a new test. The Genetic Station is unknown to the calves and it is therefore considered a suitable place to carry out the test because the stress condition related to it deepens the individual temperamental differences. Each calf is isolated from the others of the group, with no contacts between the tested calves and the ones to be tested. The test consists of 4 steps. First of all, the calf is left alone in a box. Secondly, the calf's reaction at the entering of an handler is evaluated. In the following stage the handler tries to touch the animal. Lastly the calf's behaviour is evaluated when handled to exit the box. In each stage of the test, each calf is evaluated with 4 codes. The evaluation is based exclusively on the behaviour observed during the test. The evaluations of the stages 2, 3 and 4 are strictly related to one another. The results obtained seem to confirm those of several studies in literature, where two main behaviours have been observed: a general agitation and the fear of humans. Moreover, we analysed the data of the test carried out at the end of the Performance Test whene the animals are 12 months. The initial results are quite interesting, because the test has been carried out upon a larger sample consisting of 438 animals. Statistical analysis showed three significant environmental effects. In addition to the ¿evaluation turn effect¿ a relationship between the calf size and his temperament was observed. The most restless animals tend to be lighter at the end of the test. This could imply that the unquiet animals have lower average daily gain. The original farm shows to affect the temperament as well. As the calves enter the Genetic Station when they are about 50 days old, we can assume that the imprinting phenomenon is a powerful one. Through the analysis of the results, it has come to light a reasonable phenotypic variability which is partially explained by some environmental factors. The next step is the acquisition of sufficient data to estimate the heritability coefficient, to evaluate the possibility of a selection program for temperament in the Piemontese breed.
L'esperienza di tirocinio è stata svolta presso l'Anaborapi tra aprile e dicembre 2010. L'attività è consistita nella messa a punto di un test per la valutazione del temperamento, al fine di stabilire se sia possibile utilizzare questo carattere come criterio di selezione. Con il termine temperamento si intende l'insieme di quegli aspetti del comportamento animale che influenzano il rapporto con l'uomo. L'Anaborapi già dal dicembre 2007 effettua la valutazione del temperamento alla fine del performance test, quando i soggetti hanno un'età di 12 mesi. Il rilievo avviene durante le operazioni di misurazione e consiste nell'attribuzione di un punteggio da 1 a 4 a seconda delle difficoltà nel manipolare l'animale. Questa prova, tuttavia, mostra dei limiti: i vitelli hanno un'età relativamente elevata e si utilizza un test restrittivo, in cui la possibilità di manifestazione del temperamento è limitata. Si è deciso, quindi, di mettere a punto un nuovo test, scegliendo di effettuarlo in concomitanza con lo spostamento dalla stalla di quarantena alla stalla del Centro Genetico, quando i vitelli hanno circa 5 mesi; ciò permette di svolgere il test in un ambiente sconosciuto ai vitelli e comporta una condizione di stress che accentua le differenze individuali di temperamento. Il test si svolge in 4 fasi: nella prima il vitello è lasciato da solo nel box; nella seconda si valuta la reazione all'ingresso di un operatore; nella fase successiva l'operatore cerca di toccare l'animale; infine si valuta l'uscita dell'animale. In tutte le fasi, un valutatore posizionato a distanza dal recinto, così da non interferire con la prova, assegna il codice di temperamento, utilizzando una scala a 4 punti, con i valori più bassi assegnati agli animali più docili. Le valutazioni relative a 142 vitelli indicano che la media dei codici varia fra 2,01 della 1a fase e 2,48 della 3a. Inoltre, le fasi 2, 3 e 4 sono fortemente correlate tra loro, il che sembra confermare studi precedenti che distinguono due componenti del temperamento: l'agitazione di base e la paura dell'uomo. Sono stati anche analizzati i rilievi del test a 12 mesi, relativi a 438 individui. L'analisi statistica ha messo in evidenza tre effetti ambientali significativi. Oltre all'effetto del turno di valutazione, i dati evidenziano una relazione tra il peso del vitello e il temperamento: i vitelli più irrequieti tendono ad essere più leggeri a fine prova; questo potrebbe indicare che animali più nervosi hanno accrescimenti inferiori. Anche l'azienda di origine dimostra di influire sul temperamento a 12 mesi; considerando che i vitelli entrano nel Centro Genetico a circa 50 giorni di età, si può ipotizzare che il fenomeno dell'imprinting sia rilevante. Nel complesso, la sperimentazione ha permesso di stilare un protocollo rigoroso per la valutazione del temperamento, che si integra nel programma di selezione in atto, senza comportare costi o maggiore impegno da parte degli allevatori e fornisce dati fenotipici accurati, presupposto fondamentale per l'attività di selezione. I primi risultati mostrano l'esistenza di una discreta variabilità fenotipica e hanno portato all'individuazione di alcuni fattori ambientali che la influenzano. Il prossimo passo sarà l'acquisizione di dati sufficienti alla stima del coefficiente di ereditabilità, per valutare la fattibilità di un programma di selezione per il temperamento nella razza Piemontese.
Il temperamento nella razza bovina Piemontese - metodi di valutazione ai fini selettivi -
GRILLONE, GIACOMO
2009/2010
Abstract
L'esperienza di tirocinio è stata svolta presso l'Anaborapi tra aprile e dicembre 2010. L'attività è consistita nella messa a punto di un test per la valutazione del temperamento, al fine di stabilire se sia possibile utilizzare questo carattere come criterio di selezione. Con il termine temperamento si intende l'insieme di quegli aspetti del comportamento animale che influenzano il rapporto con l'uomo. L'Anaborapi già dal dicembre 2007 effettua la valutazione del temperamento alla fine del performance test, quando i soggetti hanno un'età di 12 mesi. Il rilievo avviene durante le operazioni di misurazione e consiste nell'attribuzione di un punteggio da 1 a 4 a seconda delle difficoltà nel manipolare l'animale. Questa prova, tuttavia, mostra dei limiti: i vitelli hanno un'età relativamente elevata e si utilizza un test restrittivo, in cui la possibilità di manifestazione del temperamento è limitata. Si è deciso, quindi, di mettere a punto un nuovo test, scegliendo di effettuarlo in concomitanza con lo spostamento dalla stalla di quarantena alla stalla del Centro Genetico, quando i vitelli hanno circa 5 mesi; ciò permette di svolgere il test in un ambiente sconosciuto ai vitelli e comporta una condizione di stress che accentua le differenze individuali di temperamento. Il test si svolge in 4 fasi: nella prima il vitello è lasciato da solo nel box; nella seconda si valuta la reazione all'ingresso di un operatore; nella fase successiva l'operatore cerca di toccare l'animale; infine si valuta l'uscita dell'animale. In tutte le fasi, un valutatore posizionato a distanza dal recinto, così da non interferire con la prova, assegna il codice di temperamento, utilizzando una scala a 4 punti, con i valori più bassi assegnati agli animali più docili. Le valutazioni relative a 142 vitelli indicano che la media dei codici varia fra 2,01 della 1a fase e 2,48 della 3a. Inoltre, le fasi 2, 3 e 4 sono fortemente correlate tra loro, il che sembra confermare studi precedenti che distinguono due componenti del temperamento: l'agitazione di base e la paura dell'uomo. Sono stati anche analizzati i rilievi del test a 12 mesi, relativi a 438 individui. L'analisi statistica ha messo in evidenza tre effetti ambientali significativi. Oltre all'effetto del turno di valutazione, i dati evidenziano una relazione tra il peso del vitello e il temperamento: i vitelli più irrequieti tendono ad essere più leggeri a fine prova; questo potrebbe indicare che animali più nervosi hanno accrescimenti inferiori. Anche l'azienda di origine dimostra di influire sul temperamento a 12 mesi; considerando che i vitelli entrano nel Centro Genetico a circa 50 giorni di età, si può ipotizzare che il fenomeno dell'imprinting sia rilevante. Nel complesso, la sperimentazione ha permesso di stilare un protocollo rigoroso per la valutazione del temperamento, che si integra nel programma di selezione in atto, senza comportare costi o maggiore impegno da parte degli allevatori e fornisce dati fenotipici accurati, presupposto fondamentale per l'attività di selezione. I primi risultati mostrano l'esistenza di una discreta variabilità fenotipica e hanno portato all'individuazione di alcuni fattori ambientali che la influenzano. Il prossimo passo sarà l'acquisizione di dati sufficienti alla stima del coefficiente di ereditabilità, per valutare la fattibilità di un programma di selezione per il temperamento nella razza Piemontese.| File | Dimensione | Formato | |
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