Miradolo castle stands in San Secondo di Pinerolo, Turin county. Like many parks and gardens in Piedmont, after the Middle Age this structure was at first a farmhouse, with only productive purposes related to the cultivation of its wide agricultural estate, and then converted into a manor. The historical survey has emphasized the fact that the residence has been called ¿castle¿ because of the false idea that it had been built on the remains of an old medieval fortification. In 1866 it became a property of the Cacherano di Brichearsio family, and particularly it was attended by countess Sofia, daughter of the Cavaliere Luigi dei Conti Cacherano di Bricherasio, and Teresa Massel. After the countess' death, the castle and its park became property of the clergymen of the order of Don Orione. At present Miradolo Castle, of nineteenth-century origin, shows a Neo-Gothic style; its garden is a valuable example of an informal one set under a clear landscaping mark. It spreads out over about 6 ha, including a central lawn and a grove set by a wall. Bibliographic researches and in situ surveys have stressed a significant lack of ornamental flora. Widening and structural conversions undertaken over the years have created a garden rich in ever lasting leaves species but lacking in herbaceous and ornamental ones. This final report had as its main object to draw up a study project promoting the increase of vegetable ornamental component, researching positioning optimization as well as granting suitability of new elements with a regard to climate, soil, historical and botanical compatibility, educational and cultural opportunities. Before the planning intervention a preparatory study of the garden present patterns has been needed. In primis there has been a botanical relief updating a 2009 plan. In such a way we obtained an up to date information including five new species, not related before. Secondly the previous vegetable ornamental elements at Castello di Miradolo have been analysed, revealing seventeen Camellia japonica L. old specimen. The single shrub reckoning work has been carried out through a comparison between flowers and leaves of Miradolo samples (observed in situ, photographed and filed) and those in scientific material concerning such a kind of plants. At the end it has been possible to classify, with reasonable confidence, almost all surveyed typology. The final report includes the projects working-out as well to create new ways and paths inside the garden as a completion of the present ones, and planning areas to introduce new ornamental flora. The new paths, designed in order to discover the whole garden and particularly some areas which nowadays are unexploited but rich in interesting elements, will let the visitors enjoy a lot better the whole landscape. As for the choice of vegetable species, we have decided to grant a privilege to those bushes and herbaceous species autochtonous of Pinerolo sorroundings or at least well set here through the years, always keeping in mind the soil physical features and the weather conditions. We have chiefly turned towards the creation of a flowery brush, using bulbous and little herbaceous, and clusters of bushes crowning the paths. We wish that planning efforts and firm care, lavished to fulfill this work, will grant green areas inside architectural complex of Castello di Miradolo more usability, fame and enhancement.
Il Castello di Miradolo è situato nel Comune di San Secondo di Pinerolo, in provincia di Torino. Come per altri parchi e giardini della realtà piemontese dopo il Medioevo tale struttura prima fu una cascina, con soli scopi produttivi legati alla coltivazione dell'ampia tenuta agricola cui apparteneva, e solo dopo fu trasformata in villa signorile. L'indagine storica condotta ha evidenziato che la residenza fu definita ¿castello¿ in base alla convinzione, non fondata, che l'edificio venne eretto sui ruderi di un'antica fortificazione medievale. Nel 1866 divenne proprietà della famiglia Cacherano di Bricherasio, e in particolare venne frequentato dalla contessa Sofia dei Conti Cacherano. A seguito della morte della contessa passò in proprietà dei sacerdoti dell'ordine religioso di Don Orione. Attualmente il Castello di Miradolo, di origine ottocentesca, si presenta in stile neogotico; l'annesso parco rappresenta un pregevole esempio di parco informale di chiara impronta paesaggistica. Si estende su una superficie di circa 6 ha, comprendente un ampio prato centrale e una zona a bosco delimitato da un muro di cinta Le indagini bibliografiche e i rilievi in situ hanno evidenziato un'importante carenza di flora ornamentale. Gli interventi di ampliamento e le trasformazioni strutturali che sono state effettuate nel corso degli anni hanno prodotto un parco caratterizzato da una grande percentuale di specie a foglia persistente e una quasi totale assenza di arbusti e specie erbacee interessanti dal punto di vista decorativo. L'obiettivo della relazione finale è stato quello di preparare un progetto di studio per promuovere l'incremento nel parco di una componente vegetale ornamentale, attraverso studi che portino all'ottimizzazione del posizionamento e garantiscano l'adeguatezza delle nuove introduzioni per quanto riguarda il clima, il suolo, la loro compatibilità storica e botanica, le opportunità in termini didattico-culturali Prima di intervenire con le opere progettuali sono stati necessari dei lavori propedeutici, finalizzati allo studio del parco nella attuale condizione. In tal senso è stato eseguito in primis un rilievo botanico di aggiornamento di una precedente planimetria risalente al 2009. In questo modo si è ottenuta una documentazione aggiornata, comprendente cinque nuove specie che prima non erano state individuate. In secondo luogo si è passati ad analizzare gli elementi vegetali ornamentali già presenti al Castello di Miradolo, individuando diciassette esemplari antichi di Camellia japonica L. Il lavoro di determinazione di ciascun arbusto si è svolto attraverso un'operazione di confronto tra i fiori e le foglie degli esemplari di Miradolo (osservati in situ, fotografati e schedati) e quelli presenti nella documentazione scientifica relativa a tale tipologia di piante. La relazione finale ha compreso infine l'elaborazione dei progetti per la creazione di nuovi passaggi e sentieri all'interno del parco, come completamento di quelli oggi presenti, e di aree di intervento per l'inserimento di nuova flora ornamentale. Per quanto riguarda la scelta delle specie vegetali si è deciso di prediligere arbusti e specie erbacee autoctone del Pinerolese, ben inserite in questa realtà, sempre tenendo presenti le caratteristiche fisiche del suolo e gli aspetti climatici. In particolare ci si è orientati a creare un sottobosco fiorito, con l'impiego di bulbose e piccole erbacee, e gruppi di arbusti lungo i camminamenti a corona dei percorsi.
Il Parco del Castello di Miradolo in San Secondo di Pinerolo-To: rilievo botanico e studio per l'introduzione di nuova flora ornamentale.
MARENGO, CARLOTTA
2009/2010
Abstract
Il Castello di Miradolo è situato nel Comune di San Secondo di Pinerolo, in provincia di Torino. Come per altri parchi e giardini della realtà piemontese dopo il Medioevo tale struttura prima fu una cascina, con soli scopi produttivi legati alla coltivazione dell'ampia tenuta agricola cui apparteneva, e solo dopo fu trasformata in villa signorile. L'indagine storica condotta ha evidenziato che la residenza fu definita ¿castello¿ in base alla convinzione, non fondata, che l'edificio venne eretto sui ruderi di un'antica fortificazione medievale. Nel 1866 divenne proprietà della famiglia Cacherano di Bricherasio, e in particolare venne frequentato dalla contessa Sofia dei Conti Cacherano. A seguito della morte della contessa passò in proprietà dei sacerdoti dell'ordine religioso di Don Orione. Attualmente il Castello di Miradolo, di origine ottocentesca, si presenta in stile neogotico; l'annesso parco rappresenta un pregevole esempio di parco informale di chiara impronta paesaggistica. Si estende su una superficie di circa 6 ha, comprendente un ampio prato centrale e una zona a bosco delimitato da un muro di cinta Le indagini bibliografiche e i rilievi in situ hanno evidenziato un'importante carenza di flora ornamentale. Gli interventi di ampliamento e le trasformazioni strutturali che sono state effettuate nel corso degli anni hanno prodotto un parco caratterizzato da una grande percentuale di specie a foglia persistente e una quasi totale assenza di arbusti e specie erbacee interessanti dal punto di vista decorativo. L'obiettivo della relazione finale è stato quello di preparare un progetto di studio per promuovere l'incremento nel parco di una componente vegetale ornamentale, attraverso studi che portino all'ottimizzazione del posizionamento e garantiscano l'adeguatezza delle nuove introduzioni per quanto riguarda il clima, il suolo, la loro compatibilità storica e botanica, le opportunità in termini didattico-culturali Prima di intervenire con le opere progettuali sono stati necessari dei lavori propedeutici, finalizzati allo studio del parco nella attuale condizione. In tal senso è stato eseguito in primis un rilievo botanico di aggiornamento di una precedente planimetria risalente al 2009. In questo modo si è ottenuta una documentazione aggiornata, comprendente cinque nuove specie che prima non erano state individuate. In secondo luogo si è passati ad analizzare gli elementi vegetali ornamentali già presenti al Castello di Miradolo, individuando diciassette esemplari antichi di Camellia japonica L. Il lavoro di determinazione di ciascun arbusto si è svolto attraverso un'operazione di confronto tra i fiori e le foglie degli esemplari di Miradolo (osservati in situ, fotografati e schedati) e quelli presenti nella documentazione scientifica relativa a tale tipologia di piante. La relazione finale ha compreso infine l'elaborazione dei progetti per la creazione di nuovi passaggi e sentieri all'interno del parco, come completamento di quelli oggi presenti, e di aree di intervento per l'inserimento di nuova flora ornamentale. Per quanto riguarda la scelta delle specie vegetali si è deciso di prediligere arbusti e specie erbacee autoctone del Pinerolese, ben inserite in questa realtà, sempre tenendo presenti le caratteristiche fisiche del suolo e gli aspetti climatici. In particolare ci si è orientati a creare un sottobosco fiorito, con l'impiego di bulbose e piccole erbacee, e gruppi di arbusti lungo i camminamenti a corona dei percorsi.File | Dimensione | Formato | |
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