Il seguente lavoro intende proporre al lettore un percorso guidato attraverso i meccanismi che permettono il passaggio dall'opera letteraria al testo filmico e viceversa. A tale proposito, Il giro di vite di Henry James risulta essere un argomento adeguato per le svariate trasposizioni cinematografiche cui è stato soggetto, e per le possibilità di approfondire le complesse tematiche da esso scaturite. Questo romanzo breve rappresenta, infatti, una pietra miliare del genere letterario denominato "fantastico puro", rimanendo sospeso nel mare di dubbi che, naturalmente, genera e resistendo a qualsiasi attacco di semplicismo interpretativo. Alla base del racconto c'è l'ambiguità generata dai silenzi che l'autore propone, in alternativa a risposte precise che lo trasformerebbero in una storia qualsiasi di fantasmi. In effetti, molti critici si sono interessati a quest'opera, indicando una gamma così vasta di teorie psicoanalitiche, da trasformarla in un vero e proprio "caso clinico". Al centro della discussione è stata posta l'istitutrice, la quale si prefigge come unica missione quella di salvare i bambini dalle apparizioni demoniache che solo lei è in grado di percepire nella tenuta di Bly. Attraverso la visione dei film Suspense e The Nightcomers, si intende porre a confronto due testi, quello letterario e quello filmico, molto diversi tra loro, ma uniti dalla medesima intenzione comunicativa. Si rivela, dunque, utile l'analisi dei metodi di traduzione intersemiotica per mostrare le possibilità di adattamento, ma anche le difficoltà, le differenze e le perdite che si riscontrano necessariamente nel passaggio da un modello espressivo all'altro, pur mantenendo invariato il contenuto.
IL GIRO DI VITE: VIAGGIO INTERPRETATIVO TRA ROMANZO E FILM
SELLARI, VANESSA
2009/2010
Abstract
Il seguente lavoro intende proporre al lettore un percorso guidato attraverso i meccanismi che permettono il passaggio dall'opera letteraria al testo filmico e viceversa. A tale proposito, Il giro di vite di Henry James risulta essere un argomento adeguato per le svariate trasposizioni cinematografiche cui è stato soggetto, e per le possibilità di approfondire le complesse tematiche da esso scaturite. Questo romanzo breve rappresenta, infatti, una pietra miliare del genere letterario denominato "fantastico puro", rimanendo sospeso nel mare di dubbi che, naturalmente, genera e resistendo a qualsiasi attacco di semplicismo interpretativo. Alla base del racconto c'è l'ambiguità generata dai silenzi che l'autore propone, in alternativa a risposte precise che lo trasformerebbero in una storia qualsiasi di fantasmi. In effetti, molti critici si sono interessati a quest'opera, indicando una gamma così vasta di teorie psicoanalitiche, da trasformarla in un vero e proprio "caso clinico". Al centro della discussione è stata posta l'istitutrice, la quale si prefigge come unica missione quella di salvare i bambini dalle apparizioni demoniache che solo lei è in grado di percepire nella tenuta di Bly. Attraverso la visione dei film Suspense e The Nightcomers, si intende porre a confronto due testi, quello letterario e quello filmico, molto diversi tra loro, ma uniti dalla medesima intenzione comunicativa. Si rivela, dunque, utile l'analisi dei metodi di traduzione intersemiotica per mostrare le possibilità di adattamento, ma anche le difficoltà, le differenze e le perdite che si riscontrano necessariamente nel passaggio da un modello espressivo all'altro, pur mantenendo invariato il contenuto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/110657