30.000 desaparecidos, 500 figli scomparsi, 2 milioni di persone esiliate e la detenzione di migliaia di attivisti politici identificano l'orrore del genocidio argentino avvenuto dal 1976 al 1983. Visto il clima di incertezza economica e politica i militari decisero di rovesciare il governo di Isabelita Perón. E' il 24 marzo del 1976 ed ebbe inizio in Argentina la dittatura militare con il terribile Massera (comandante della Marina), Agosti (comandante dell'Aeronautica) e Videla (comandante dell'esercito e presidente di fatto). Questi avviarono un processo di riorganizzazione nazionale soffocando le libertà politiche e di associazione e sequestrando tutti i presunti sovversivi. Con il terrorismo di Stato vennero istituzionalizzate le pratiche di tortura eseguite nei centri di detenzione clandestini, nei quali venivano detenuti illegalmente i sequestrati. Tra il 1976 e il 1982 a Buenos Aires hanno funzionato ben 365 campi di concentramento come Olimpo, il Club Atletico, situati sotto il centro della città che ha ospitato il mondiale di calcio del '78. Il clima di terrore venne accentuato dalle prime sparizioni di persone dando così il via al dramma dei desaparecidos. A reagire furono le Abuelas alla ricerca dei nipoti e le Madri di Plaza de Mayo con la loro marcia davanti alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina,che si ripete ancora ogni giovedì a Buenos Aires. La repressione militare sulla protesta delle Madri portò all'uccisione di diverse donne, quali Azucena Villaflor, una delle fondatrici dell'associazione, e di altre lottatrici instancabili alla ricerca della verità sulla fine dei loro figli. Nonostante varie denunce la tragedia venne ignorata dagli aiuti internazionali, e dalla Chiesa, che fu colpevole e complice della dittatura. Molti sono stati i nomi dei vescovi condannati.

I DESAPARECIDOS IN ARGENTINA Dittatura militare e ruolo della Chiesa

REBUFELLO, LAURA
2009/2010

Abstract

30.000 desaparecidos, 500 figli scomparsi, 2 milioni di persone esiliate e la detenzione di migliaia di attivisti politici identificano l'orrore del genocidio argentino avvenuto dal 1976 al 1983. Visto il clima di incertezza economica e politica i militari decisero di rovesciare il governo di Isabelita Perón. E' il 24 marzo del 1976 ed ebbe inizio in Argentina la dittatura militare con il terribile Massera (comandante della Marina), Agosti (comandante dell'Aeronautica) e Videla (comandante dell'esercito e presidente di fatto). Questi avviarono un processo di riorganizzazione nazionale soffocando le libertà politiche e di associazione e sequestrando tutti i presunti sovversivi. Con il terrorismo di Stato vennero istituzionalizzate le pratiche di tortura eseguite nei centri di detenzione clandestini, nei quali venivano detenuti illegalmente i sequestrati. Tra il 1976 e il 1982 a Buenos Aires hanno funzionato ben 365 campi di concentramento come Olimpo, il Club Atletico, situati sotto il centro della città che ha ospitato il mondiale di calcio del '78. Il clima di terrore venne accentuato dalle prime sparizioni di persone dando così il via al dramma dei desaparecidos. A reagire furono le Abuelas alla ricerca dei nipoti e le Madri di Plaza de Mayo con la loro marcia davanti alla Casa Rosada, sede della presidenza argentina,che si ripete ancora ogni giovedì a Buenos Aires. La repressione militare sulla protesta delle Madri portò all'uccisione di diverse donne, quali Azucena Villaflor, una delle fondatrici dell'associazione, e di altre lottatrici instancabili alla ricerca della verità sulla fine dei loro figli. Nonostante varie denunce la tragedia venne ignorata dagli aiuti internazionali, e dalla Chiesa, che fu colpevole e complice della dittatura. Molti sono stati i nomi dei vescovi condannati.
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