Questa tesi e la sua ricerca, cercano di analizzare se il consenso informato venga applicato in maniera adeguata, oppure se venga principalment svolto nel suo aspetto di procedura burocratica. Nel primo capitolo vi è un primo generale percorso storico del consenso informato, dalla medicina dell'antica Grecia e di Ippocrate, sino ai giorni nostri. Nel secondo e terzo capitolo viene tracciata la genesi morale del problema, tramite la teoria del principialismo etico, con particolare discussione dei principi di non maleficenza, beneficenza, autonomia e giustizia e l'origine giuridica, con i reati di aggressione e di negligenza professionale, ed i diversi standard valutativi utilizzati nei casi relativi al consenso informato. Nel quarto e quinto capitolo, si affronta il percorso storico legale del problema negli Stati Uniti d'America, con l'analisi delle posizioni storiche ed i principali casi giuridici che hanno decretato la nascita del consenso informato, come il caso Salgo, e del percorso storico in Italia, con l'autonomia della persona e il diritto alla salute,sanciti dagli articoli 13 e 32 della Costituzione, nonché le più famose sentenze legali del consenso informato in Italia ed un'analisi dei riferimenti legislativi e normativi, come la Convenzione di Oviedo e il Codice di Deontologia Medica. Nel sesto capitolo viene analizzato il consenso informato nel campo della ricerca, dagli orrori dell'Olocausto, sino ad arrivare ai casi più dibattuti nei progetti di ricerca americani più famosi, come lo studio sulla sifilide di Tuskegee o la ricerca sull'obbedienza di Milgram. Vengono prese in esame alcune definizioni di sperimentazione a scopo terapeutico e le norme di Buona Pratica Clinica e viene analizzato l'esempio italiano più controverso rispetto alle problematiche nate nel periodo della sperimentazione in Italia del Metodo Di Bella. Nel settimo capitolo viene affrontata la questione del rapporto tra medico e paziente: le diverse tipologie di medicina, i vari modelli di relazione medico-paziente, tra cui il modello paternalistico, in tutti i suoi aspetti, il modello informativo, il modello interpretativo ed il modello deliberativo. Nell'ottavo capitolo viene presa in esame, in maniera approfondita, la teoria degli autori Faden e Beauchamp sul consenso informato, tramite l'analisi dell'intenzionalità, della comprensione e del non controllo. Nel nono capitolo, viene descritta la ricerca svolta in un grande ospedale torinese, l'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino, dove sono stati consegnati ad alcuni pazienti dei questionari anonimi per valutare la conoscenza del consenso informato, le posizioni personali rispetto ai principi coinvolti e per conoscere la personale esperienza, adeguata o inadeguata, avuta con i professionisti operanti nelle strutture sanitarie. Allo stesso tempo, è stato consegnato al personale ospedaliero, operante presso le stesse strutture in cui sono stati intervistati i pazienti, un questionario anonimo per comprendere il punto di vista di chi lavora in campo sanitario rispetto al problema del consenso informato e per poter confrontare il loro punto di vista rispetto a quello dei pazienti. Sono stati, infine, illustrati e analizzati i risultati dei due questionari, che hanno permesso di delineare un quadro di una situazione reale del problema. Il lavoro si chiude cercando di dare una risposta al quesito iniziale, in parte comprovato dalla ricerca.

Il consenso informato: un consenso autonomo come scelta morale o un assenso contestuale come procedura burocratica?

QUARTA, VALENTINO
2009/2010

Abstract

Questa tesi e la sua ricerca, cercano di analizzare se il consenso informato venga applicato in maniera adeguata, oppure se venga principalment svolto nel suo aspetto di procedura burocratica. Nel primo capitolo vi è un primo generale percorso storico del consenso informato, dalla medicina dell'antica Grecia e di Ippocrate, sino ai giorni nostri. Nel secondo e terzo capitolo viene tracciata la genesi morale del problema, tramite la teoria del principialismo etico, con particolare discussione dei principi di non maleficenza, beneficenza, autonomia e giustizia e l'origine giuridica, con i reati di aggressione e di negligenza professionale, ed i diversi standard valutativi utilizzati nei casi relativi al consenso informato. Nel quarto e quinto capitolo, si affronta il percorso storico legale del problema negli Stati Uniti d'America, con l'analisi delle posizioni storiche ed i principali casi giuridici che hanno decretato la nascita del consenso informato, come il caso Salgo, e del percorso storico in Italia, con l'autonomia della persona e il diritto alla salute,sanciti dagli articoli 13 e 32 della Costituzione, nonché le più famose sentenze legali del consenso informato in Italia ed un'analisi dei riferimenti legislativi e normativi, come la Convenzione di Oviedo e il Codice di Deontologia Medica. Nel sesto capitolo viene analizzato il consenso informato nel campo della ricerca, dagli orrori dell'Olocausto, sino ad arrivare ai casi più dibattuti nei progetti di ricerca americani più famosi, come lo studio sulla sifilide di Tuskegee o la ricerca sull'obbedienza di Milgram. Vengono prese in esame alcune definizioni di sperimentazione a scopo terapeutico e le norme di Buona Pratica Clinica e viene analizzato l'esempio italiano più controverso rispetto alle problematiche nate nel periodo della sperimentazione in Italia del Metodo Di Bella. Nel settimo capitolo viene affrontata la questione del rapporto tra medico e paziente: le diverse tipologie di medicina, i vari modelli di relazione medico-paziente, tra cui il modello paternalistico, in tutti i suoi aspetti, il modello informativo, il modello interpretativo ed il modello deliberativo. Nell'ottavo capitolo viene presa in esame, in maniera approfondita, la teoria degli autori Faden e Beauchamp sul consenso informato, tramite l'analisi dell'intenzionalità, della comprensione e del non controllo. Nel nono capitolo, viene descritta la ricerca svolta in un grande ospedale torinese, l'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di Torino, dove sono stati consegnati ad alcuni pazienti dei questionari anonimi per valutare la conoscenza del consenso informato, le posizioni personali rispetto ai principi coinvolti e per conoscere la personale esperienza, adeguata o inadeguata, avuta con i professionisti operanti nelle strutture sanitarie. Allo stesso tempo, è stato consegnato al personale ospedaliero, operante presso le stesse strutture in cui sono stati intervistati i pazienti, un questionario anonimo per comprendere il punto di vista di chi lavora in campo sanitario rispetto al problema del consenso informato e per poter confrontare il loro punto di vista rispetto a quello dei pazienti. Sono stati, infine, illustrati e analizzati i risultati dei due questionari, che hanno permesso di delineare un quadro di una situazione reale del problema. Il lavoro si chiude cercando di dare una risposta al quesito iniziale, in parte comprovato dalla ricerca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/110632