Peters, in un suo saggio, scrive che “Il futuro della guerra si trova nelle strade, nelle fogne, nei grattacieli, nei parchi industriali e nella distesa di case, baracche e rifugi che formano le città distrutte del nostro mondo. Combatteremo altrove, ma non così tanto, raramente così a malincuore e mai così brutalmente. La nostra storia militare recente è punteggiata di nomi di città […] ma questi incontri sono stati solo un prologo, con il vero dramma che deve ancora venire” (Peters, 1996). La diffusione sempre più ampia della guerra urbana è un fatto oggi accettato e prepararsi a questo tipo di conflitto diventa oggi una necessità. La necessità nasce dai cambiamenti del contesto geopolitico, e in particolare come conseguenza di diverse tendenze che oggi e nel futuro influenzeranno la conduzione della guerra. Queste sono l’urbanizzazione della popolazione mondiale e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché quelle nel campo delle armi. L’aumento della popolazione mondiale e la tendenza sempre più marcata alla urbanizzazione faranno delle città il centro nevralgico delle sfide future, comprese quelle militari. La guerra urbana diventerà una necessità, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo, dove si svilupperanno la maggior parte delle nuove megalopoli e le vaste regioni frontaliere (Konaev, 2019); la seconda tendenza, invece, permette già da oggi alle forze irregolari di sopravvivere e continuare un conflitto contro eserciti regolari e spesso più preparati e tecnologicamente all’avanguardia. La combinazione di questi e altri fattori porta alla diffusione di operazioni multilivello e multi-dominio, caratteristiche proprio della guerra urbana, che presenta situazioni non sempre chiare e definite, ma una serie di zone grigie fra guerra e pace. Se è vero che nella storia sono sempre esistiti gli assedi, i combattimenti all’interno delle città, con il XXI secolo queste assumono caratteristiche tali da diventare una tipologia a sé stante di conflitto. A partire dal settembre 2001 le forze armate occidentali (comprese quelle russe che avevano sperimentato lo scenario urbano a Grozny) sono state coinvolte in numerose operazioni urbane: da Bagdad alla Cecenia, da Kabul a Falluja a Tal Afar a Ramadi e Najaf. Questa tendenza è continuata, con grandi battaglie urbane e attacchi in città, come testimoniano, le battaglie in Siria, nelle Filippine, nei Terrori palestinesi e in Ucraina. Questo lavoro vuole essere un’analisi dell’evoluzione dei combattimenti urbani tra la fine del XX secolo e i primi decenni del XXI, in modo da comprendere quali sono le sfide associate a questa forma di conflittualità, le caratteristiche che le definiscono e le possibili implicazioni per il futuro. Per arrivare a questo risultato si è partiti dallo studio approfondito della letteratura specialistica sull’argomento, per poi passare all’approfondimento di alcuni casi di studio. L’analisi dei diversi casi studio, scelti per la loro esemplarità, permette di vedere come le teorie sulle urban warfare e sulle strategie utilizzate vengano effettivamente applicate nel reale.
LO SCENARIO DEL COMBATTIMENTO URBANO NELLA RIFLESSIONE RECENTE
DEL VECCHIO, DAVIDE
2023/2024
Abstract
Peters, in un suo saggio, scrive che “Il futuro della guerra si trova nelle strade, nelle fogne, nei grattacieli, nei parchi industriali e nella distesa di case, baracche e rifugi che formano le città distrutte del nostro mondo. Combatteremo altrove, ma non così tanto, raramente così a malincuore e mai così brutalmente. La nostra storia militare recente è punteggiata di nomi di città […] ma questi incontri sono stati solo un prologo, con il vero dramma che deve ancora venire” (Peters, 1996). La diffusione sempre più ampia della guerra urbana è un fatto oggi accettato e prepararsi a questo tipo di conflitto diventa oggi una necessità. La necessità nasce dai cambiamenti del contesto geopolitico, e in particolare come conseguenza di diverse tendenze che oggi e nel futuro influenzeranno la conduzione della guerra. Queste sono l’urbanizzazione della popolazione mondiale e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché quelle nel campo delle armi. L’aumento della popolazione mondiale e la tendenza sempre più marcata alla urbanizzazione faranno delle città il centro nevralgico delle sfide future, comprese quelle militari. La guerra urbana diventerà una necessità, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo, dove si svilupperanno la maggior parte delle nuove megalopoli e le vaste regioni frontaliere (Konaev, 2019); la seconda tendenza, invece, permette già da oggi alle forze irregolari di sopravvivere e continuare un conflitto contro eserciti regolari e spesso più preparati e tecnologicamente all’avanguardia. La combinazione di questi e altri fattori porta alla diffusione di operazioni multilivello e multi-dominio, caratteristiche proprio della guerra urbana, che presenta situazioni non sempre chiare e definite, ma una serie di zone grigie fra guerra e pace. Se è vero che nella storia sono sempre esistiti gli assedi, i combattimenti all’interno delle città, con il XXI secolo queste assumono caratteristiche tali da diventare una tipologia a sé stante di conflitto. A partire dal settembre 2001 le forze armate occidentali (comprese quelle russe che avevano sperimentato lo scenario urbano a Grozny) sono state coinvolte in numerose operazioni urbane: da Bagdad alla Cecenia, da Kabul a Falluja a Tal Afar a Ramadi e Najaf. Questa tendenza è continuata, con grandi battaglie urbane e attacchi in città, come testimoniano, le battaglie in Siria, nelle Filippine, nei Terrori palestinesi e in Ucraina. Questo lavoro vuole essere un’analisi dell’evoluzione dei combattimenti urbani tra la fine del XX secolo e i primi decenni del XXI, in modo da comprendere quali sono le sfide associate a questa forma di conflittualità, le caratteristiche che le definiscono e le possibili implicazioni per il futuro. Per arrivare a questo risultato si è partiti dallo studio approfondito della letteratura specialistica sull’argomento, per poi passare all’approfondimento di alcuni casi di studio. L’analisi dei diversi casi studio, scelti per la loro esemplarità, permette di vedere come le teorie sulle urban warfare e sulle strategie utilizzate vengano effettivamente applicate nel reale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/110602