L’epopea alpina nella Seconda Guerra Mondiale: identità, territori e memoria.

La presente tesi si propone di esaminare l'epopea alpina nella Seconda guerra mondiale, concentrandosi sull'identità del Corpo degli Alpini, sul suo legame con il territorio e sulla memorialistica. Il primo capitolo si focalizza sulla nascita dell'identità alpina, esplorando le caratteristiche iniziali del Corpo e la formazione del mito alpino attraverso le prime esperienze belliche e le campagne coloniali in Africa, per poi soffermarsi sugli effetti della Prima Guerra Mondiale. Sempre nel primo capitolo ho descritto come il mito viene riutilizzato dalle nuove retoriche fasciste durante il ventennio e l'avvento dell'Associazione Nazionale Alpini. Nel secondo capitolo, l'attenzione si sposta sul contesto della Seconda Guerra Mondiale. Vengono esaminate le principali campagne militari a cui parteciparono gli Alpini: dalla breve esperienza sulle Alpi occidentali con la Francia alla campagna greco-albanese, fino alla tragica campagna di Russia e la conseguente ritirata dell'ARMIR. Questo capitolo offre una panoramica delle operazioni militari e della loro preparazione strategica. Il terzo e ultimo capitolo esplora l'impatto delle operazioni viste nel capitolo precedente sull'identità e sul mito del Corpo Alpino, e sulla memorialistica: inizieremo con il difficile rapporto degli Alpini con l'alleato tedesco e la sua rilettura opportunistica nel dopoguerra, le difficili esperienze e le sofferenze della prigionia dei soldati italiani in Russia, e infine il processo di rifondazione del mito alpino nel dopoguerra con il passaggio dall'epos guerriero alla mistica del sacrificio, evidenziando come queste esperienze abbiano contribuito a modellare la memoria collettiva attuale e l'identità del Corpo degli Alpini. Attraverso l'analisi di queste tre macro-aree, la tesi intende offrire un contributo significativo alla comprensione dell'importanza storica, culturale e sociale degli Alpini nella storia italiana.