Educare al morire

The last phase of an individual's life cycle coincides with the event of death. The human race is mortal because at the end of the life cycle, we ​​die, completing the vital process and leaving room for new generations. It is a universal event that is part of the human experience and condition. The topic of death often tends to be omitted from society, due to the wide range of emotions it arouses, including pain, sadness, anger, anguish and fear. Over the centuries, man has employed intellectual, scientific and religious efforts to understand the meaning of this event, without however finding any certain anserws, other than the awareness that death is inevitable and unites all of humanity. Even with all the innovations produced in the medical and scientific fields, death is inevitable. Contemporary man has managed to slow down the process of dying but has not succeeded in stopping it. Today it is essential to prepare people to face death in a conscious way, accepting their own and others' mortality as an integral part of human life. This can help us live a full and meaningful life, while also becoming more aware of the value of the time we have and the relationships we cultivate. Death is a process of transaction not only for the person who dies, but also for those who suffer the loss, as they will then need to go through a process of readjusting reality without the lost loved one. To educate about dying, one must not limit oneself to terminally ill individuals or individuals close to death and this is why a process should be implemented that involves the whole of society, current and future, with the aim of creating a world that accepts death as a natural part of life and which supports people to live and die with dignity.

L’ultima fase del ciclo di vita di un individuo coincide con l’evento della morte. Il genere umano è mortale in quanto alla fine della vita si muore, completando il processo vitale e lasciando spazio alle nuove generazioni. È un evento universale che fa parte dell’esperienza e della condizione umana. La tematica morte spesso tende ad essere omessa dalla società, a causa della vasta gamma di emozioni che suscita, tra cui dolore, tristezza, rabbia, angoscia e paura. L’uomo nel corso dei secoli ha impiegato sforzi intellettuali, scientifici e religiosi per comprendere il significato di tale evento, senza però trovare nessuna risposta certa, se non la consapevolezza che la morte è inevitabile e accomuna l’umanità intera. Anche con tutte le innovazioni prodotte in ambito medico e scientifico la morte è inevitabile, l’uomo contemporaneo è riuscito a rallentare il processo del morire ma non a fermarlo. Ad oggi è essenziale preparare le persone ad affrontare la morte in modo consapevole, accettando la propria e altrui mortalità come parte integrante della vita umana. Questo può contribuire a vivere una vita piena e significativa, diventando inoltre più consapevoli del valore del tempo a nostra disposizione e delle relazioni che coltiviamo. La morte è un processo di transazione non solo per la persona che muore, ma anche per coloro che subiscono la perdita, poiché sarà poi necessario affrontare un processo di riadattamento della realtà senza la persona cara perduta. Per educare al morire non ci si deve limitare agli individui malati terminali o individui prossimi alla dipartita ed è per questo che si dovrebbe attuare un processo che coinvolga tutta la società, attuale e futura, ponendosi l’obiettivo di creare un mondo che accetti la morte come parte naturale della vita e che sostenga le persone nel vivere e nel morire con dignità.