The Museo Civico d'Arte Antica of Turin shows among the various artworks an ivory representing a lion, symbol of Mark the evangelist (n. inv. 140/AV). The first events of this object - that was bought from the museum in 1889, after some changes of property in the last decades of XIX century - aren't known very well. The ivory shows stylistic and iconographic features that don't allow to identify any specific comparisons. With this conditions is very difficult formulate an attributive hypothesis, nevertheless it's possible to notice affinities with late Romanesque works between the second half of XII century and the first decades of the following century. Without excluding the continental area, above all Colonia, the stylistic features of the ivory suggest the approach with English works: an important example is the Cloisters Cross (New York, Metropolitan Museum of Art). It was supposed that the work of the Museo Civico was part of a bigger set. The hypothesis was confirmed in 1984, with the discover of an ivory representing the symbol of Luke the evangelist - today at Museum of Fine Arts in Boston - that shows the same stylistic and iconographic features. The two ivories of Turin and Boston could be part of a Majestas Domini that for the large size seems to be the central panel of an altar. The possible belonging to an altar - rare kind of liturgical furniture in ivory - makes the work of the Museo Cvico an important account in the European context of the late Romanesque ivory.
Il Museo Civico d'Arte Antica di Torino conserva tra le numerose opere in avorio un intaglio raffigurante il leone simbolo dell'evangelista Marco (num. inv. 140/AV). Sono poco note le prime vicende dell'opera, acquistata dal museo nel 1889 dopo alcuni passaggi di proprietà avvenuti negli ultimi decenni del XIX secolo. La placca in avorio presenta caratteristiche stilistiche e iconografiche che solo in parte permettono di individuare confronti precisi. Questa condizione rende complessa la formulazione di una proposta attributiva, tuttavia l'osservazione dei caratteri formali consente di rilevare affinità con opere tardoromaniche databili tra la seconda metà del XII secolo e i primi decenni del secolo successivo. Senza poter escludere l'ambito continentale, in particolare quello di Colonia, le caratteristiche stilistiche dell'avorio suggeriscono l'accostamento a opere inglesi: un esempio significativo è offerto dalla Croce dei Cloisters (New York, Metropolitan Museum of Art). È stato legittimamente ipotizzato che l'opera del Museo Civico avesse fatto parte di un più ampio insieme. L'ipotesi ha trovato conferma nel 1984, grazie al ritrovamento sul mercato antiquario newyorkese di un avorio raffigurante il simbolo dell'evangelista Luca - oggi conservato presso il Museum of Fine Arts di Boston - che presenta le medesime caratteristiche stilistico-iconografiche dell'avorio di Torino. I due avori di Torino e Boston facevano presumibilmente parte di una Maiestas Domini, che per le grandi dimensioni poteva forse costituire un antependio d'altare. La possibile appartenenza a un antependio - tipologia di arredo liturgico in avorio per la quale si conoscono frammenti o possibili ricostruzioni - rende l'opera del Museo Civico una testimonianza preziosa e significativa nel contesto europeo dell'intaglio in avorio di epoca tardo-romanica.
L'avorio raffigurante il simbolo dell'evangelista Marco del Museo Civico d'Arte Antica di Torino
MASTROMONACO, FRANCESCO
2010/2011
Abstract
Il Museo Civico d'Arte Antica di Torino conserva tra le numerose opere in avorio un intaglio raffigurante il leone simbolo dell'evangelista Marco (num. inv. 140/AV). Sono poco note le prime vicende dell'opera, acquistata dal museo nel 1889 dopo alcuni passaggi di proprietà avvenuti negli ultimi decenni del XIX secolo. La placca in avorio presenta caratteristiche stilistiche e iconografiche che solo in parte permettono di individuare confronti precisi. Questa condizione rende complessa la formulazione di una proposta attributiva, tuttavia l'osservazione dei caratteri formali consente di rilevare affinità con opere tardoromaniche databili tra la seconda metà del XII secolo e i primi decenni del secolo successivo. Senza poter escludere l'ambito continentale, in particolare quello di Colonia, le caratteristiche stilistiche dell'avorio suggeriscono l'accostamento a opere inglesi: un esempio significativo è offerto dalla Croce dei Cloisters (New York, Metropolitan Museum of Art). È stato legittimamente ipotizzato che l'opera del Museo Civico avesse fatto parte di un più ampio insieme. L'ipotesi ha trovato conferma nel 1984, grazie al ritrovamento sul mercato antiquario newyorkese di un avorio raffigurante il simbolo dell'evangelista Luca - oggi conservato presso il Museum of Fine Arts di Boston - che presenta le medesime caratteristiche stilistico-iconografiche dell'avorio di Torino. I due avori di Torino e Boston facevano presumibilmente parte di una Maiestas Domini, che per le grandi dimensioni poteva forse costituire un antependio d'altare. La possibile appartenenza a un antependio - tipologia di arredo liturgico in avorio per la quale si conoscono frammenti o possibili ricostruzioni - rende l'opera del Museo Civico una testimonianza preziosa e significativa nel contesto europeo dell'intaglio in avorio di epoca tardo-romanica.File | Dimensione | Formato | |
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