In questo lavoro, dopo una breve introduzione dello sfondo filosofico da cui hanno preso le mosse i due filosofi, ho trattaciato un confronto tra il pensiero di Jean-Paul Sartre ne L'essere e il nulla e quello di René Girard. I richiami e le differenze tra i due pensatori sono stati delineati a partire da cinque nodi filosofici che percorrono ambedue le posizioni ovvero la mancanza ontologica, la malafede/misconoscimento, il conflitto con l'altro, la massa e la libertà. La mancanza ontologica si è rivelata il punto di partenza comune a Sartre e Girard, con la differenza che nel primo questa mancanza è reale mentre nel secondo è solamente avvertita benchè illusoria; di qui al tentativo di appropriarsi dell'essere altrui il passo e breve e ancora una volta entrambi gli autori concordano che il rapporto con l'altro è l'occasione per l'emergere del sentimento di mancanza e l'individuo finisce inetivitabilmente per entrare in conflitto con l'altro (con particolare menzione al masochismo, di cui i due autori tracciano un profilo diverso ma che termina in ogni caso in un fallimento). Questa dinamica di rapporti patologici con l'alterità e la scissione interiore vissuta dal soggetto sono occultati da una menzogna a se stessi che prende il nome di malafede nella trattazione di Sartre e di misconoscimento in quella di Girard. Passando dall'altro come singolo all'altro come collettività, si vede come per entrambi la massa non sia un elemento di pacificazione del conflitto, al contrario per l'uno gli uomini non si definiscono "noi" se non per imposizione esterna e per l'altro la massa è contrassegnata dall'essere violenta in quanto l'unione deriva dallo scontro di tutti contro un singolo capro espiatorio. L'ultima analisi riguarda la libertà, che segna la grande differenza fra una prospettiva atea, in cui essa è radicale ma autoreferenziale, ed una prospettiva cristiana, in cui essa è ancorata a Cristo e si offre come unica soluzione possibile all'uomo moderno.Nella tesi ho comprovato le affermazione con citazioni dai testi e critiche di studiosi quali Fornari e Bodei.

"L'enfer c'est les autres" In dialogo con Jean-Paul Sartre e René Girard

CASTELLA, LORENZA
2009/2010

Abstract

In questo lavoro, dopo una breve introduzione dello sfondo filosofico da cui hanno preso le mosse i due filosofi, ho trattaciato un confronto tra il pensiero di Jean-Paul Sartre ne L'essere e il nulla e quello di René Girard. I richiami e le differenze tra i due pensatori sono stati delineati a partire da cinque nodi filosofici che percorrono ambedue le posizioni ovvero la mancanza ontologica, la malafede/misconoscimento, il conflitto con l'altro, la massa e la libertà. La mancanza ontologica si è rivelata il punto di partenza comune a Sartre e Girard, con la differenza che nel primo questa mancanza è reale mentre nel secondo è solamente avvertita benchè illusoria; di qui al tentativo di appropriarsi dell'essere altrui il passo e breve e ancora una volta entrambi gli autori concordano che il rapporto con l'altro è l'occasione per l'emergere del sentimento di mancanza e l'individuo finisce inetivitabilmente per entrare in conflitto con l'altro (con particolare menzione al masochismo, di cui i due autori tracciano un profilo diverso ma che termina in ogni caso in un fallimento). Questa dinamica di rapporti patologici con l'alterità e la scissione interiore vissuta dal soggetto sono occultati da una menzogna a se stessi che prende il nome di malafede nella trattazione di Sartre e di misconoscimento in quella di Girard. Passando dall'altro come singolo all'altro come collettività, si vede come per entrambi la massa non sia un elemento di pacificazione del conflitto, al contrario per l'uno gli uomini non si definiscono "noi" se non per imposizione esterna e per l'altro la massa è contrassegnata dall'essere violenta in quanto l'unione deriva dallo scontro di tutti contro un singolo capro espiatorio. L'ultima analisi riguarda la libertà, che segna la grande differenza fra una prospettiva atea, in cui essa è radicale ma autoreferenziale, ed una prospettiva cristiana, in cui essa è ancorata a Cristo e si offre come unica soluzione possibile all'uomo moderno.Nella tesi ho comprovato le affermazione con citazioni dai testi e critiche di studiosi quali Fornari e Bodei.
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