This paper is a reflection on the intellectual disability classification in the light of the ICF (International Classification of Functioning) that, with its complexity, but also with its schematic nature, is an important guideline for the development of functional diagnosis, up to life project. In several chapters we examine the issues concerning the concept of health and disability at various times in history, international classifications and the basic steps of educational planning which must be / become a global design life. Art. 1 of the Convention of the United Nations can derive a definition of disability for which there are four basic elements: a disease that produces a functional or structural damage in the body which in turn interact with the environment, limit activities and restrict participation social integration of people. Against this background, disability as a result of 'interaction, there is a need to rethink the organization of the welfare system in a logic of greater integration between different modes of response, providing a "take charge" integrated and a design response appropriate to the condition of the person. A reflection from a pedagogical tool that meets the ICF and how it fits: social workers as we manage through ICF in fact, improve the implementation of the Individualized Educational Plan and how it is situated with respect to a history and meaning that we attach to this. Can not be ignored, therefore, relevant to the size and latency of action which is the educational experience of care. As a tool "complex" as the ICF can help the teacher to recover a broader perspective of the person to reconnect to the global educational practice: to promote basic resources such as intuition and creativity and merge them to a scientific mentality of design and verification of results.

Questo elaborato vuole essere una riflessione sulla disabilità intellettiva alla luce della classificazione ICF (International Classification of Functioning) che, con la sua complessità, ma anche con la sua schematicità, rappresenta un'importante linea guida per l'elaborazione della diagnosi funzionale, fino al progetto di vita. Nei diversi capitoli vengono prese in esame le tematiche riguardanti il concetto di salute e di disabilità nelle varie epoche storiche, le classificazioni internazionali e le fasi fondamentali della progettazione educativa che deve necessariamente essere/divenire una progettazione globale di vita. Dall'art. 1 della Convenzione delle Nazioni Unite si può ricavare una definizione di disabilità i cui elementi base sono quattro: una malattia che produce un danno funzionale o strutturale nell'organismo il quale a sua volta in interazione con il contesto, limita le attività e restringe la partecipazione sociale delle persone. A fronte di ciò, la disabilità come il risultato di un' interazione, si rileva l'esigenza di ripensare l'organizzazione del sistema di welfare in una logica di maggiore integrazione tra le diverse modalità di risposta, garantendo una ¿presa in carico¿ integrata e una risposta progettuale adeguata alla condizione della persona. Una riflessione dal punto di vista pedagogico che incontra lo strumento ICF e su come questo si colloca: come noi operatori sociali riusciamo, attraverso ICF appunto, a migliorare l'attuazione del Progetto Educativo Individualizzato e come lo stesso si situa rispetto ad una storia e al senso che a questa attribuiamo. Non si può prescindere, perciò, da quella dimensione rilevante e latente dell'agire educativo che è l'esperienza di cura. Come uno strumento ¿complesso¿ come l'ICF può aiutare l'educatore a recuperare una visione ampia e globale della persona a riconnetterla alla prassi educativa: promuovere risorse fondamentali come l'intuizione e la creatività ed unirle ad una mentalità scientifica di progettazione e di verifica dei risultati.

DISABILITA' INTELLETTIVA E PROGETTO DI VITA

BRONDINO, PAOLA
2009/2010

Abstract

Questo elaborato vuole essere una riflessione sulla disabilità intellettiva alla luce della classificazione ICF (International Classification of Functioning) che, con la sua complessità, ma anche con la sua schematicità, rappresenta un'importante linea guida per l'elaborazione della diagnosi funzionale, fino al progetto di vita. Nei diversi capitoli vengono prese in esame le tematiche riguardanti il concetto di salute e di disabilità nelle varie epoche storiche, le classificazioni internazionali e le fasi fondamentali della progettazione educativa che deve necessariamente essere/divenire una progettazione globale di vita. Dall'art. 1 della Convenzione delle Nazioni Unite si può ricavare una definizione di disabilità i cui elementi base sono quattro: una malattia che produce un danno funzionale o strutturale nell'organismo il quale a sua volta in interazione con il contesto, limita le attività e restringe la partecipazione sociale delle persone. A fronte di ciò, la disabilità come il risultato di un' interazione, si rileva l'esigenza di ripensare l'organizzazione del sistema di welfare in una logica di maggiore integrazione tra le diverse modalità di risposta, garantendo una ¿presa in carico¿ integrata e una risposta progettuale adeguata alla condizione della persona. Una riflessione dal punto di vista pedagogico che incontra lo strumento ICF e su come questo si colloca: come noi operatori sociali riusciamo, attraverso ICF appunto, a migliorare l'attuazione del Progetto Educativo Individualizzato e come lo stesso si situa rispetto ad una storia e al senso che a questa attribuiamo. Non si può prescindere, perciò, da quella dimensione rilevante e latente dell'agire educativo che è l'esperienza di cura. Come uno strumento ¿complesso¿ come l'ICF può aiutare l'educatore a recuperare una visione ampia e globale della persona a riconnetterla alla prassi educativa: promuovere risorse fondamentali come l'intuizione e la creatività ed unirle ad una mentalità scientifica di progettazione e di verifica dei risultati.
ITA
This paper is a reflection on the intellectual disability classification in the light of the ICF (International Classification of Functioning) that, with its complexity, but also with its schematic nature, is an important guideline for the development of functional diagnosis, up to life project. In several chapters we examine the issues concerning the concept of health and disability at various times in history, international classifications and the basic steps of educational planning which must be / become a global design life. Art. 1 of the Convention of the United Nations can derive a definition of disability for which there are four basic elements: a disease that produces a functional or structural damage in the body which in turn interact with the environment, limit activities and restrict participation social integration of people. Against this background, disability as a result of 'interaction, there is a need to rethink the organization of the welfare system in a logic of greater integration between different modes of response, providing a "take charge" integrated and a design response appropriate to the condition of the person. A reflection from a pedagogical tool that meets the ICF and how it fits: social workers as we manage through ICF in fact, improve the implementation of the Individualized Educational Plan and how it is situated with respect to a history and meaning that we attach to this. Can not be ignored, therefore, relevant to the size and latency of action which is the educational experience of care. As a tool "complex" as the ICF can help the teacher to recover a broader perspective of the person to reconnect to the global educational practice: to promote basic resources such as intuition and creativity and merge them to a scientific mentality of design and verification of results.
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