Viene qui considerato un metodo didattico innovativo: il metodo Momo, il quale è stato creato dall'insegnante Elisabetta Mohwinckel per far fronte alle mancanze che tuttora affiorano in un classico contesto scolastico generale. Il metodo propone attività ludico-didattiche che includono la partecipazione attiva di tutti i sensi dei piccoli allievi (3-7 anni). Le sue attività si fondano sulla routine visiva: immagini di 420 vocaboli e 140 azioni, denominati anelli primari, sono presentate attraverso fotografie chiare e inequivocabili e parole scritte. Grazie alla ripetitività e ciclicità della presentazione dell'immagine, l'apprendimento viene fissato, ossia interiorizzato. Queste immagini, o anelli primari, s'insediano nel cervello del bambino. Aggiungendo l'esperienza emotiva di gioco e di elaborazione che vengono create tramite attività di classe, si facilita il processo di distacco dell'immagine della carta per entrare nel bambino come concrete e tangibili come lessico disponibile per descrizioni, dialoghi e giochi di ruolo. È una programmazione sequenziale strategica, alla quale è poi accostato un secondo anello, il quale per il suo semplice contenuto sarà connesso automaticamente al primo, creando l'apprendimento sequenziale. Questo secondo anello offre una conoscenza superiore in modo da ampliare il lessico, le descrizioni, i dialoghi e giochi di ruolo. È un dato riconosciuto che soltanto l'acquisizione precoce di una LS garantisce una conoscenza completa a livello fonologico e grammaticale. Dal punto di vista neuropsicologico la differenza tra un bambino cresciuto in un ambiente naturale bilingue e un coetaneo esposto ad una seconda lingua in un contesto educativo formale è di natura puramente quantitativa. Riprendendo i dati attualmente disponibili in riferimento all'organizzazione del cervello bilingue, è possibile ritenere che nei bambini esposti alla LS fin dai primi anni di vita si creino subsistemi modulari distinti per la LM e la LS. In questo modo, i bambini possono potenzialmente superare gli ostacoli tipici di un apprendimento tardivo. L'accostamento alla LS in tenera età, inoltre, renderà possibile l'aggancio diretto del lessico in LS al sistema concettuale, evitando qualsiasi forma di traduzione da o verso la LM. Questo è dimostrato anche dal metodo Momo, il quale dimostra di avere determinate caratteristiche glottodidattiche necessarie per il raggiungimento di questi obiettivi di bilinguismo. Al termine ultimo di queste considerazioni, è possibile affermare che l'accostamento alla LS nella scuola dell'infanzia può intraprendere buoni risultati sul piano sia qualitativo sia quantitativo, qualora si adotti un impianto glottodidattico rispettoso dei processi neuropsicologici che contraddistinguono l'acquisizione linguistica infantile. Ai fini di ciò, la metodologia fino ad ora riproposta, la metodologia Momo, sembra essere una delle più innovative, in grado di conseguire risultati elevati, dimostrando che l'accostamento della LS in età prescolare può garantire un'acquisizione permanete di quest'ultima.
Avvicinarsi alla lingua ingelese in età prescolare: considerazioni sulla metodologia Momo
GRAMAGLIA, ELEONORA
2009/2010
Abstract
Viene qui considerato un metodo didattico innovativo: il metodo Momo, il quale è stato creato dall'insegnante Elisabetta Mohwinckel per far fronte alle mancanze che tuttora affiorano in un classico contesto scolastico generale. Il metodo propone attività ludico-didattiche che includono la partecipazione attiva di tutti i sensi dei piccoli allievi (3-7 anni). Le sue attività si fondano sulla routine visiva: immagini di 420 vocaboli e 140 azioni, denominati anelli primari, sono presentate attraverso fotografie chiare e inequivocabili e parole scritte. Grazie alla ripetitività e ciclicità della presentazione dell'immagine, l'apprendimento viene fissato, ossia interiorizzato. Queste immagini, o anelli primari, s'insediano nel cervello del bambino. Aggiungendo l'esperienza emotiva di gioco e di elaborazione che vengono create tramite attività di classe, si facilita il processo di distacco dell'immagine della carta per entrare nel bambino come concrete e tangibili come lessico disponibile per descrizioni, dialoghi e giochi di ruolo. È una programmazione sequenziale strategica, alla quale è poi accostato un secondo anello, il quale per il suo semplice contenuto sarà connesso automaticamente al primo, creando l'apprendimento sequenziale. Questo secondo anello offre una conoscenza superiore in modo da ampliare il lessico, le descrizioni, i dialoghi e giochi di ruolo. È un dato riconosciuto che soltanto l'acquisizione precoce di una LS garantisce una conoscenza completa a livello fonologico e grammaticale. Dal punto di vista neuropsicologico la differenza tra un bambino cresciuto in un ambiente naturale bilingue e un coetaneo esposto ad una seconda lingua in un contesto educativo formale è di natura puramente quantitativa. Riprendendo i dati attualmente disponibili in riferimento all'organizzazione del cervello bilingue, è possibile ritenere che nei bambini esposti alla LS fin dai primi anni di vita si creino subsistemi modulari distinti per la LM e la LS. In questo modo, i bambini possono potenzialmente superare gli ostacoli tipici di un apprendimento tardivo. L'accostamento alla LS in tenera età, inoltre, renderà possibile l'aggancio diretto del lessico in LS al sistema concettuale, evitando qualsiasi forma di traduzione da o verso la LM. Questo è dimostrato anche dal metodo Momo, il quale dimostra di avere determinate caratteristiche glottodidattiche necessarie per il raggiungimento di questi obiettivi di bilinguismo. Al termine ultimo di queste considerazioni, è possibile affermare che l'accostamento alla LS nella scuola dell'infanzia può intraprendere buoni risultati sul piano sia qualitativo sia quantitativo, qualora si adotti un impianto glottodidattico rispettoso dei processi neuropsicologici che contraddistinguono l'acquisizione linguistica infantile. Ai fini di ciò, la metodologia fino ad ora riproposta, la metodologia Momo, sembra essere una delle più innovative, in grado di conseguire risultati elevati, dimostrando che l'accostamento della LS in età prescolare può garantire un'acquisizione permanete di quest'ultima.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/110346