La tesi verte su una delle rare testimonianze della produzione manoscritta piemontese del Trecento: il De Sanitatis Custodia, oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Lo scopo dello studio è di chiarire il codice da un punto di vista codicologico, storico e artistico. In particolare, l'attenzione è stata rivolta alla presenza di sette miniature, cercando di collocare la decorazione del codice nel panorama figurativo piemontese trecentesco e di identificare il suo miniatore, per dedurre le possibili influenze stilistiche. Il primo capitolo offre una panoramica sulla cultura figurativa tra Torino e Pinerolo nel Trecento. Nel secondo capitolo, il manoscritto è stato analizzato dal punto di vista codicologico e testuale, approfondendo l'opera e il suo autore, e ricostruendo la storia conservativa del codice dalla sua realizzazione fino al suo ingresso nella Biblioteca dell'ateneo torinese, dove fu danneggiato nell'incendio del 1904. L'ultimo capitolo si concentra sulle iniziali istoriate e decorate del manoscritto, analizzandole nel contesto della cultura figurativa trecentesca di Torino e dintorni. Il possibile autore della decorazione, Giacomino de Ferro, potrebbe essere stato attivo ad Avignone tra il 1336 e il 1344. Pertanto, sono stati cercati confronti con la miniatura avignonese coeva, ottenendo risultati positivi.

Il De Sanitatis Custodia di Giacomo Albini, manoscritto D.V.13 della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino ​

BONZANO, MATTEO
2023/2024

Abstract

La tesi verte su una delle rare testimonianze della produzione manoscritta piemontese del Trecento: il De Sanitatis Custodia, oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. Lo scopo dello studio è di chiarire il codice da un punto di vista codicologico, storico e artistico. In particolare, l'attenzione è stata rivolta alla presenza di sette miniature, cercando di collocare la decorazione del codice nel panorama figurativo piemontese trecentesco e di identificare il suo miniatore, per dedurre le possibili influenze stilistiche. Il primo capitolo offre una panoramica sulla cultura figurativa tra Torino e Pinerolo nel Trecento. Nel secondo capitolo, il manoscritto è stato analizzato dal punto di vista codicologico e testuale, approfondendo l'opera e il suo autore, e ricostruendo la storia conservativa del codice dalla sua realizzazione fino al suo ingresso nella Biblioteca dell'ateneo torinese, dove fu danneggiato nell'incendio del 1904. L'ultimo capitolo si concentra sulle iniziali istoriate e decorate del manoscritto, analizzandole nel contesto della cultura figurativa trecentesca di Torino e dintorni. Il possibile autore della decorazione, Giacomino de Ferro, potrebbe essere stato attivo ad Avignone tra il 1336 e il 1344. Pertanto, sono stati cercati confronti con la miniatura avignonese coeva, ottenendo risultati positivi.
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