Il presente elaborato tratta degli aspetti non verbali della comunicazione umana, cioè di tutte quelle modalità espressive che si servono del corpo come unico mezzo di comunicazione; ampio spazio è dedicato all'approfondimento delle singole componenti non verbali, quali il sistema paralinguistico, il sistema cinesico, la prossemica e l'aptica, prestando particolare attenzione agli effetti di senso generati dall'espressione del volto umano, dal silenzio, dai gesti e più in generale dal modo di atteggiare il proprio corpo. Uno degli obiettivi è stato quello di capire quanto le componenti non verbali fossero innate, cioè determinate geneticamente e quanto invece fossero culturalmente apprese; vengono così presentate le due principali prospettive, quella innatista e quella culturalista. Si riflette a lungo sulla ricerca del contatto umano e si tenta di dare una definizione della comunicazione guardando sempre a quegli aspetti nascosti che influenzano pesantemente l'interazione; quest'ultima si presenta come luogo d'incontro e di scambio, in cui si dà una definizione della situazione e si costruisce la propria immagine; infine vi è un tentativo di estendere il campo d'analisi al più ampio contesto interculturale e qui ci si sofferma su quelle circostanze che possono portare membri appartenenti a culture diverse ad una situazione conflittuale e vengono passati in rassegna quei meccanismi o atti di riparazione necessari per ristabilire una condizione di normalità. In queste pagine si cerca inoltre di indagare quei processi di attribuzione del senso utili per una corretta interpretazione della situazione; difatti la comunicazione non verbale viene studiata nel più ampio contesto sociale, di influenze interne ed esterne che contribuiscono a rendere meno evidenti i meccanismi sottostanti all'interazione e si ribadisce più volte quanto sia indispensabile possedere quelle capacità e quegli strumenti che permettano di operare il grande salto dal malinteso all'ascolto attivo. Il metodo che guida l'analisi è quello dell'osservazione dissimulata con la quale indago le situazioni di interazione quotidiana e i rituali conversazionali. Mi ritrovo a sostenere la tesi di una comunicazione non verbale a supporto di quella verbale, in grado di veicolare informazioni e di definire relazioni al pari di un qualunque altro sistema di comunicazione.

Il segno indica la via alla parola. Studio sulla comunicazione non verbale.

DE MACE, CLAUDIA
2010/2011

Abstract

Il presente elaborato tratta degli aspetti non verbali della comunicazione umana, cioè di tutte quelle modalità espressive che si servono del corpo come unico mezzo di comunicazione; ampio spazio è dedicato all'approfondimento delle singole componenti non verbali, quali il sistema paralinguistico, il sistema cinesico, la prossemica e l'aptica, prestando particolare attenzione agli effetti di senso generati dall'espressione del volto umano, dal silenzio, dai gesti e più in generale dal modo di atteggiare il proprio corpo. Uno degli obiettivi è stato quello di capire quanto le componenti non verbali fossero innate, cioè determinate geneticamente e quanto invece fossero culturalmente apprese; vengono così presentate le due principali prospettive, quella innatista e quella culturalista. Si riflette a lungo sulla ricerca del contatto umano e si tenta di dare una definizione della comunicazione guardando sempre a quegli aspetti nascosti che influenzano pesantemente l'interazione; quest'ultima si presenta come luogo d'incontro e di scambio, in cui si dà una definizione della situazione e si costruisce la propria immagine; infine vi è un tentativo di estendere il campo d'analisi al più ampio contesto interculturale e qui ci si sofferma su quelle circostanze che possono portare membri appartenenti a culture diverse ad una situazione conflittuale e vengono passati in rassegna quei meccanismi o atti di riparazione necessari per ristabilire una condizione di normalità. In queste pagine si cerca inoltre di indagare quei processi di attribuzione del senso utili per una corretta interpretazione della situazione; difatti la comunicazione non verbale viene studiata nel più ampio contesto sociale, di influenze interne ed esterne che contribuiscono a rendere meno evidenti i meccanismi sottostanti all'interazione e si ribadisce più volte quanto sia indispensabile possedere quelle capacità e quegli strumenti che permettano di operare il grande salto dal malinteso all'ascolto attivo. Il metodo che guida l'analisi è quello dell'osservazione dissimulata con la quale indago le situazioni di interazione quotidiana e i rituali conversazionali. Mi ritrovo a sostenere la tesi di una comunicazione non verbale a supporto di quella verbale, in grado di veicolare informazioni e di definire relazioni al pari di un qualunque altro sistema di comunicazione.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
708435_tesidilaurea.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 466.8 kB
Formato Adobe PDF
466.8 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/110090