Il lavoro ripercorre le attestazioni di personaggi ateniesi di nome Leon nel V sec.: conferma l'individuazione di un unico personaggio nato nel 471 ed attivo dalla metà degli anni Venti all'autunno del 404, quando cadde per mano dei Trenta. Sono proposti nuovi argomenti a sostegno dell'identificazione di un unico personaggio, le cui attività sono testimoniate da documenti epigrafici, da Tucidide, Senofonte, Platone, Andocide, Lisia e Aristofane. Emerso maturo in politica nel 425 circa, Leon fu valido comandante militare soprattutto in coppia con il più giovane collega Diomedonte dopo il 412; ancor più si fece notare per doti diplomatiche, che indirettamente emergono fin dalle prime testimonianze epigrafiche, dispiegate tanto in Sparta in occasione della Pace del 421, quanto nell'area Egea orientale a Chio, Samo e a Lesbo nel 412/1 e nel 406. Leon divenne noto, almeno nell'ultima parte della sua vita, con l'epiteto di Salaminio, dovuto alla residenza nell'isola, nella quale raccolse forse un nucleo di interesse politico dal 413 in avanti; lo studio individua inoltre le tracce di un legame di xenia ereditaria con un omonimo Spartano, che ebbe un importante ruolo dal 427 in avanti. Questi rapporti, insieme con un certo seguito politico del personaggio, costituiscono la motivazione profonda che portò i Trenta a deciderne l'eliminazione, onde precludere ai loro avversari un canale paradiplomatico verso Sparta alternativo ai legami del regime. Lo studio evidenzia inoltre il rapporto di Leon con Agnone, che presiedette ai suoi esordi, con Nicia, cui fu politicamente collegato, con Alcibiade, al quale fu ostile fin dal 420, con Teramene, di cui fu amico a livello personale, ma non politico, con Trasibulo, cui prestò aiuto, ma non sostegno politico successivo, e con l'esordiente Conone, che forse ne cercò soprattutto il supporto diplomatico e di esperienza: il profilo complessivo è quello di un moderato ¿ equidistante fra le parti estreme ¿ fedele alla costituzione democratica, ma assolutamente alieno all'ala radicale della democrazia, alla quale è stato spesso apparentato erroneamente per il suo comportamento ostile all'oligarchia a Samo nel 411. Leon fu personaggio di primo piano, il cui ruolo fu reso difficilmente riconoscibile dalla episodicità delle citazioni, dalla confusione generata dall'epiteto Salaminio e dall'equivoca lettura del suo comportamento a Samo. Leon ebbe almeno tre figli, il maggiore dei quali di nome Pantaleon: i più giovani furono forse figli di secondo letto, nati dopo il 420. Uno in particolare, nato nel 417, è colui che pronunciò l'orazione Lys., X nel 384/3: ne è proposta l'identificazione con l'ambasciatore di nome Leon inviato a Sardi nel 367. Lo studio affronta incidentalmente i problemi di datazione dei decreti IG I3 1, IG I3 31 e IG I3 10: per quest'ultimo in particolare sono proposte immagini, è individuato un nuovo elemento a conforto della datazione agli anni Venti e sono riprese le ipotesi intorno al nome del segretario, se Fenippo o Mnasippo. È suggerita poi la possibilità di revocare in dubbio la lettura del nome Leon per il segretario degli ellenotami del 453/2 (IG I3 260) ed è appoggiata la radicale revisione della ricostruzione della lista di nomi attribuita al Trattato con i Samii in IG I3 48. Con il conforto della recente revisione critica di Aristoph., Ran., 1431a ¿ 1432 ove Leon è citato, è proposta una possibile interpretazione a lui allusiva anche di Aristoph., Lys., 57-58.
LEON NELLA POLITICA ATENIESE DEL V SECOLO A.C.
BERETTA LIVERANI, MASSIMO
2010/2011
Abstract
Il lavoro ripercorre le attestazioni di personaggi ateniesi di nome Leon nel V sec.: conferma l'individuazione di un unico personaggio nato nel 471 ed attivo dalla metà degli anni Venti all'autunno del 404, quando cadde per mano dei Trenta. Sono proposti nuovi argomenti a sostegno dell'identificazione di un unico personaggio, le cui attività sono testimoniate da documenti epigrafici, da Tucidide, Senofonte, Platone, Andocide, Lisia e Aristofane. Emerso maturo in politica nel 425 circa, Leon fu valido comandante militare soprattutto in coppia con il più giovane collega Diomedonte dopo il 412; ancor più si fece notare per doti diplomatiche, che indirettamente emergono fin dalle prime testimonianze epigrafiche, dispiegate tanto in Sparta in occasione della Pace del 421, quanto nell'area Egea orientale a Chio, Samo e a Lesbo nel 412/1 e nel 406. Leon divenne noto, almeno nell'ultima parte della sua vita, con l'epiteto di Salaminio, dovuto alla residenza nell'isola, nella quale raccolse forse un nucleo di interesse politico dal 413 in avanti; lo studio individua inoltre le tracce di un legame di xenia ereditaria con un omonimo Spartano, che ebbe un importante ruolo dal 427 in avanti. Questi rapporti, insieme con un certo seguito politico del personaggio, costituiscono la motivazione profonda che portò i Trenta a deciderne l'eliminazione, onde precludere ai loro avversari un canale paradiplomatico verso Sparta alternativo ai legami del regime. Lo studio evidenzia inoltre il rapporto di Leon con Agnone, che presiedette ai suoi esordi, con Nicia, cui fu politicamente collegato, con Alcibiade, al quale fu ostile fin dal 420, con Teramene, di cui fu amico a livello personale, ma non politico, con Trasibulo, cui prestò aiuto, ma non sostegno politico successivo, e con l'esordiente Conone, che forse ne cercò soprattutto il supporto diplomatico e di esperienza: il profilo complessivo è quello di un moderato ¿ equidistante fra le parti estreme ¿ fedele alla costituzione democratica, ma assolutamente alieno all'ala radicale della democrazia, alla quale è stato spesso apparentato erroneamente per il suo comportamento ostile all'oligarchia a Samo nel 411. Leon fu personaggio di primo piano, il cui ruolo fu reso difficilmente riconoscibile dalla episodicità delle citazioni, dalla confusione generata dall'epiteto Salaminio e dall'equivoca lettura del suo comportamento a Samo. Leon ebbe almeno tre figli, il maggiore dei quali di nome Pantaleon: i più giovani furono forse figli di secondo letto, nati dopo il 420. Uno in particolare, nato nel 417, è colui che pronunciò l'orazione Lys., X nel 384/3: ne è proposta l'identificazione con l'ambasciatore di nome Leon inviato a Sardi nel 367. Lo studio affronta incidentalmente i problemi di datazione dei decreti IG I3 1, IG I3 31 e IG I3 10: per quest'ultimo in particolare sono proposte immagini, è individuato un nuovo elemento a conforto della datazione agli anni Venti e sono riprese le ipotesi intorno al nome del segretario, se Fenippo o Mnasippo. È suggerita poi la possibilità di revocare in dubbio la lettura del nome Leon per il segretario degli ellenotami del 453/2 (IG I3 260) ed è appoggiata la radicale revisione della ricostruzione della lista di nomi attribuita al Trattato con i Samii in IG I3 48. Con il conforto della recente revisione critica di Aristoph., Ran., 1431a ¿ 1432 ove Leon è citato, è proposta una possibile interpretazione a lui allusiva anche di Aristoph., Lys., 57-58.File | Dimensione | Formato | |
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