ASIMMETRIA INFORMATIVA: IL CASO DELL'ASSICURAZIONE SANITARIA La teoria dei mercati perfetti¿, fondata sull'inesistenza di costi di transazione e sulla totale disponibilità dell'informazione necessaria ad attuare uno scambio efficiente e conveniente, esclude l'intervento della figura dell'intermediario finanziario. Tuttavia l'informazione fornita agli attori del mercato non potrà mai essere sufficiente ad eliminare totalmente il rischio: l'informazione possiede un costo di produzione e di diffusione poiché la transazione comporta sempre dei costi. Nel mondo reale l'incertezza caratterizza lo scambio finanziario in maniera asimmetrica. Le parti coinvolte nel contratto giungono alla decisione di scambiare solo se lo scambio abbia per loro un esito favorevole. La decisione di attuare lo scambio dipende dalla disponibilità delle informazioni. L'argomento di cui mi occuperò in queste pagine riguarda il sorgere delle asimmetrie informative nelle assicurazioni sanitarie e le possibili soluzioni che possono essere accolte. L'informazione asimmetrica può impedire ai mercati di funzionare, poiché ci troviamo di fronte il paradigma Principale-Agente: da un lato una parte informata chiamata Agente, e dall'altra quella non informata chiamata Principale. L'esistenza di due parti genera una situazione di contrattazione. La migliore soluzione è quella di utilizzare il modello principale-agente, allocando tutto il potere di contrattazione a una delle parti. Il principale è rappresentato dall'assicurazione che acquisisce i servizi dell'agente, ovvero colui che mette in vendita tali servizi. Per un dato livello di dati demografici, coloro che sono più sani saranno disposti a pagare di meno per l'assicurazione, dal momento che si aspettano che la loro salute sia relativamente migliore. Di conseguenza finiranno per spendere di meno per l'assistenza sanitaria. Al contrario, coloro che sono meno sani saranno disposti a pagare di più per l'assicurazione e quindi finiranno per spendere di più in assistenza sanitaria. L'obiettivo principale è quello di studiare la portata della selezione avversa nei mercati dell'assistenza sanitaria. Non c'è alcuna prova dell'esistenza dell'asimmetria informativa. Il collegamento tra la scelta assicurativa e la domanda di assistenza sanitaria viene spiegata soprattutto dai dati osservabili, lasciando solamente un piccolo ruolo ai dati non osservabili. Non avendo trovato prove significanti della presenza della selezione avversa, c'è la necessità di trovare una spiegazione per il divario nella spesa di assistenza sanitaria tra gli assicurati e i non assicurati e la motivazione per cui l'assicurazione del datore di lavoro è sostanzialmente meno cara, soprattutto per i datori di lavoro più grandi. Il divario nella spesa è dovuto a differenze demografiche osservabili e alla sensibilità del prezzo. Si nota anche come i grandi datori di lavoro, nel nostro campione, offrono un maggiore sussidio di assicurazione sanitaria. Le grandi imprese tendono a pagare salari più elevati, e in media, i loro impiegati fanno fronte a una maggiore aliquota marginale fiscale, dando un maggiore incentivo alla sovvenzione. Una spiegazione alternativa definisce come gli acquirenti non possono impegnarsi in contratti a lungo termine. La mancanza di contratti a lungo termine può spiegare perché le piccole imprese e gli acquirenti non trovano l'assicurazione conveniente.
Asimmetria informativa: il caso dell'assicurazione sanitaria
BODRERO, MANUELA
2010/2011
Abstract
ASIMMETRIA INFORMATIVA: IL CASO DELL'ASSICURAZIONE SANITARIA La teoria dei mercati perfetti¿, fondata sull'inesistenza di costi di transazione e sulla totale disponibilità dell'informazione necessaria ad attuare uno scambio efficiente e conveniente, esclude l'intervento della figura dell'intermediario finanziario. Tuttavia l'informazione fornita agli attori del mercato non potrà mai essere sufficiente ad eliminare totalmente il rischio: l'informazione possiede un costo di produzione e di diffusione poiché la transazione comporta sempre dei costi. Nel mondo reale l'incertezza caratterizza lo scambio finanziario in maniera asimmetrica. Le parti coinvolte nel contratto giungono alla decisione di scambiare solo se lo scambio abbia per loro un esito favorevole. La decisione di attuare lo scambio dipende dalla disponibilità delle informazioni. L'argomento di cui mi occuperò in queste pagine riguarda il sorgere delle asimmetrie informative nelle assicurazioni sanitarie e le possibili soluzioni che possono essere accolte. L'informazione asimmetrica può impedire ai mercati di funzionare, poiché ci troviamo di fronte il paradigma Principale-Agente: da un lato una parte informata chiamata Agente, e dall'altra quella non informata chiamata Principale. L'esistenza di due parti genera una situazione di contrattazione. La migliore soluzione è quella di utilizzare il modello principale-agente, allocando tutto il potere di contrattazione a una delle parti. Il principale è rappresentato dall'assicurazione che acquisisce i servizi dell'agente, ovvero colui che mette in vendita tali servizi. Per un dato livello di dati demografici, coloro che sono più sani saranno disposti a pagare di meno per l'assicurazione, dal momento che si aspettano che la loro salute sia relativamente migliore. Di conseguenza finiranno per spendere di meno per l'assistenza sanitaria. Al contrario, coloro che sono meno sani saranno disposti a pagare di più per l'assicurazione e quindi finiranno per spendere di più in assistenza sanitaria. L'obiettivo principale è quello di studiare la portata della selezione avversa nei mercati dell'assistenza sanitaria. Non c'è alcuna prova dell'esistenza dell'asimmetria informativa. Il collegamento tra la scelta assicurativa e la domanda di assistenza sanitaria viene spiegata soprattutto dai dati osservabili, lasciando solamente un piccolo ruolo ai dati non osservabili. Non avendo trovato prove significanti della presenza della selezione avversa, c'è la necessità di trovare una spiegazione per il divario nella spesa di assistenza sanitaria tra gli assicurati e i non assicurati e la motivazione per cui l'assicurazione del datore di lavoro è sostanzialmente meno cara, soprattutto per i datori di lavoro più grandi. Il divario nella spesa è dovuto a differenze demografiche osservabili e alla sensibilità del prezzo. Si nota anche come i grandi datori di lavoro, nel nostro campione, offrono un maggiore sussidio di assicurazione sanitaria. Le grandi imprese tendono a pagare salari più elevati, e in media, i loro impiegati fanno fronte a una maggiore aliquota marginale fiscale, dando un maggiore incentivo alla sovvenzione. Una spiegazione alternativa definisce come gli acquirenti non possono impegnarsi in contratti a lungo termine. La mancanza di contratti a lungo termine può spiegare perché le piccole imprese e gli acquirenti non trovano l'assicurazione conveniente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/110056