¿ The present work is a theme featured current and thorny, with the intent to revisit some issues on which the best interpretation and the best jurisprudence tried and attempt to found the solution to a problem of difficult clarity: illuminate a border-free sharpness, one between malice and fault, a boundary defined by many "mobile", not easy to define because it has become increasingly difficult to understand how far you push the area of competence of the fault and where it stops and that of malice.The thesis is developed based on an analysis of the guilt, not only deepening its historical evolution and jurisprudence, but also by analyzing the most important theories that have characterized it, and that allowed us to reach the current definitions of some of the institutions that comprise it. In particular, from addressing the issues historically salient that impacted on the idea of guilt, such as that of the psychological conception and conception of law or that of knowledge and the ability to know the penal precept, it has come to the study of the malice, in particular of possible malice, that of fault and the difficult relationship between the two, a relationship that has more and more differences and difficulties in formulation. Thanks to scientific of progress made in the last century, an evolution characterized by technological development, the use of new substances and then by a massive exercise of industrial activities, the man had available tools increasingly complex and saw multiply dramatically the occasions on which may arise from human consequences not really wanted, not pursued in themselves. And, then, it becomes necessary to prosecute actions in which the offense of the legal is not intentional, but that in some cases, however, leads to extreme consequences such as serious injury or even death. But in order to prosecute these actions you should first determine whether fall under one type of fault or malice, which is not always easy to implement. The analysis goes down in a study of these types of responsibilities of work related injury, going from the definitions of these and of occupational diseases, in order to understand what the subject, in the companies, which eventually impute the crimes of murder and serious injury resulting from work related injury. From understanding the application of the legislation, the object of protection and of the psychological element of which these crimes, you try to understand what kind of responsibility and to who is due. Finally, in the light of these assessments, the intent is to deepen the most egregious case law and the resulting positions of the most influential doctrine, considering some of the most important formulations, particularly the abolition of the category of possible malice, that of creation of a category between malice and fault and the birth of the new category of ¿possible fault," seeking possible future lines of development
Il presente lavoro tratta un tema dai lineamenti attuali e spinosi, con l'intento di ripercorrere alcune problematiche su cui la migliore dottrina e la migliore giurisprudenza hanno tentato e tentano di fondare la soluzione ad un problema di ardua decifrabilità: illuminare un confine privo di nitidezza, quello tra dolo e colpa, un confine da molti definito "mobile", non semplice da delineare proprio perché è divenuto sempre più complesso comprendere fin dove si spinge l'area di competenza della colpa e dove si arresta quella del dolo. La tesi si sviluppa partendo dall'analisi della colpevolezza, approfondendo non solo la sua evoluzione storica e giurisprudenziale, ma anche analizzando le teorie più importanti che l'hanno caratterizzata e che hanno permesso di giungere alle attuali definizioni di alcuni degli istituti che la compongono. In particolare, dall'affrontare i temi storicamente più salienti che hanno inciso sull'idea di colpevolezza, quali quello della concezione psicologica e della concezione normativa o quello della conoscenza e della conoscibilità del precetto penale, si è giunti allo studio del dolo, in particolare del dolo eventuale, a quello della colpa e al difficile rapporto tra i due, un rapporto che presenta sempre più differenze e difficoltà di formulazione. Grazie all'evoluzione scientifica avutasi nell'ultimo secolo, un'evoluzione caratterizzata dallo sviluppo tecnologico, dall'utilizzo di nuove sostanze e quindi da un esercizio massiccio delle attività industriali, l'uomo ha avuto a disposizione strumenti sempre più complessi e ha visto moltiplicarsi a dismisura le occasioni nelle quali dall'attività umana possano derivare conseguenze non propriamente volute, non perseguite di per sé stesse. E, allora, diviene necessario perseguire penalmente azioni nelle quali l'offesa del bene giuridico non è di carattere intenzionale, ma che in alcuni casi porta comunque a conseguenze estreme quali le lesioni gravissime o addirittura la morte. Ma per poter perseguire penalmente queste azioni si deve prima definire se rientrino in una responsabilità di tipo doloso o in una di tipo colposo, compito non sempre di facile attuazione. L'analisi si cala in uno studio di queste tipologie di responsabilità nell'ambito degli infortuni sul lavoro, passando dalle definizioni di questi ultimi e delle malattie professionali, per arrivare a comprendere quali siano i soggetti, all'interno delle imprese, a cui eventualmente imputare i reati di omicidio e lesioni gravissime che appunto derivino dagli infortuni sul lavoro. Dalla comprensione del campo di applicazione della normativa, dell'oggetto della tutela e dell'elemento psicologico di cui a questi reati, si tenta di comprendere quale sia il tipo di responsabilità e a quale soggetto questa sia imputabile. Infine, alla luce delle valutazioni fatte, l'intento è quello di approfondire i più eclatanti casi giurisprudenziali e le conseguenti posizioni della più influente dottrina, vagliando alcune delle più incidenti formulazioni, in particolare quella dell'abolizione della categoria del dolo eventuale, quella della creazione di una categoria "intermedia" tra il dolo e la colpa e quella della nascita della nuova categoria della "colpa eventuale", cercando possibili linee di sviluppo future.
Ai confini tra dolo e colpa nella responsabilità per omicidio e lesioni gravissime derivanti da infortuni sul lavoro, alla luce delle recenti pronunce giurisprudenziali
ARROBIO, FRANCESCA
2013/2014
Abstract
Il presente lavoro tratta un tema dai lineamenti attuali e spinosi, con l'intento di ripercorrere alcune problematiche su cui la migliore dottrina e la migliore giurisprudenza hanno tentato e tentano di fondare la soluzione ad un problema di ardua decifrabilità: illuminare un confine privo di nitidezza, quello tra dolo e colpa, un confine da molti definito "mobile", non semplice da delineare proprio perché è divenuto sempre più complesso comprendere fin dove si spinge l'area di competenza della colpa e dove si arresta quella del dolo. La tesi si sviluppa partendo dall'analisi della colpevolezza, approfondendo non solo la sua evoluzione storica e giurisprudenziale, ma anche analizzando le teorie più importanti che l'hanno caratterizzata e che hanno permesso di giungere alle attuali definizioni di alcuni degli istituti che la compongono. In particolare, dall'affrontare i temi storicamente più salienti che hanno inciso sull'idea di colpevolezza, quali quello della concezione psicologica e della concezione normativa o quello della conoscenza e della conoscibilità del precetto penale, si è giunti allo studio del dolo, in particolare del dolo eventuale, a quello della colpa e al difficile rapporto tra i due, un rapporto che presenta sempre più differenze e difficoltà di formulazione. Grazie all'evoluzione scientifica avutasi nell'ultimo secolo, un'evoluzione caratterizzata dallo sviluppo tecnologico, dall'utilizzo di nuove sostanze e quindi da un esercizio massiccio delle attività industriali, l'uomo ha avuto a disposizione strumenti sempre più complessi e ha visto moltiplicarsi a dismisura le occasioni nelle quali dall'attività umana possano derivare conseguenze non propriamente volute, non perseguite di per sé stesse. E, allora, diviene necessario perseguire penalmente azioni nelle quali l'offesa del bene giuridico non è di carattere intenzionale, ma che in alcuni casi porta comunque a conseguenze estreme quali le lesioni gravissime o addirittura la morte. Ma per poter perseguire penalmente queste azioni si deve prima definire se rientrino in una responsabilità di tipo doloso o in una di tipo colposo, compito non sempre di facile attuazione. L'analisi si cala in uno studio di queste tipologie di responsabilità nell'ambito degli infortuni sul lavoro, passando dalle definizioni di questi ultimi e delle malattie professionali, per arrivare a comprendere quali siano i soggetti, all'interno delle imprese, a cui eventualmente imputare i reati di omicidio e lesioni gravissime che appunto derivino dagli infortuni sul lavoro. Dalla comprensione del campo di applicazione della normativa, dell'oggetto della tutela e dell'elemento psicologico di cui a questi reati, si tenta di comprendere quale sia il tipo di responsabilità e a quale soggetto questa sia imputabile. Infine, alla luce delle valutazioni fatte, l'intento è quello di approfondire i più eclatanti casi giurisprudenziali e le conseguenti posizioni della più influente dottrina, vagliando alcune delle più incidenti formulazioni, in particolare quella dell'abolizione della categoria del dolo eventuale, quella della creazione di una categoria "intermedia" tra il dolo e la colpa e quella della nascita della nuova categoria della "colpa eventuale", cercando possibili linee di sviluppo future.File | Dimensione | Formato | |
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