The paper deals with the fifth section of Italian Constitution, reformed by law n° 3/2001, and its impact on the tasks of municipality functions within the education system. The thesis is composed of three chapters. First two chapters deal with the historical background of the reform of the fifth section of Italian Constitution and its main aspects. In particular, the first chapter, after an historical digression about laws and the decrees that started the initial process of the administrative decentralisation, through the transfer of the administrative functions of the State to the Regions, we analyse the law n°59/97 (named Bassanini's law) with witch the decentralisation was concretely carried out. In fact, Bassanini's law delegates the Government to transfer administrative functions of the State, in those matters expressly indicated by the implementation decree n° 112/98, to Regions and local municipalities. The second chapter, instead, deals with the content of the reform of the fifth section and in particular the relationships between State and Regions, analysing the new forms of interaction between them considering the novelties of the new articles of the Constitution and the European legislation. At last, the third chapter, after an introduction about regulatory powers of the municipalities talks about the new municipality functions in the education system; this new scenario shows that many attributions have been assigned to the regional legislature in the field of the education system. In this regard is important to highlight that before the reform instruction was exclusively attributed to the State
Il presente elaborato ha per oggetto la riforma del Titolo V della Costituzione, avvenuta con la legge n. 3/2001 e le sue ripercussioni nei compiti dei Comuni, con particolare riguardo al settore dell'istruzione. La tesi si articola in tre capitoli. Nei primi due si affronta , a grandi linee, il percorso storico che ha portato alla riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione e gli aspetti essenziali di tale riforma. In particolare nel primo capitolo, dopo un breve excursus storico nel quale si prendono in esame le leggi e i decreti attraverso i quali il decentramento amministrativo ha iniziato ad essere attuato, e cioè il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario di funzioni amministrative proprie dello Stato, si è affrontato in particolare la legge n° 59 del 1997, ( la cosiddetta legge Bassanini), che ha posto ln concreto le basi per l'attuazione del decentramento. Infatti, tale legge, contiene la delega al Governo per il conferimento alle Regioni ed agli Enti locali delle funzioni e dei compiti amministrativi su alcune materie espressamente indicate dal successivo decreto attuativo (d. lgs. 112/98). Il secondo capitolo, invece, tratta il contenuto della riforma del titolo V, in particolare per quanto riguarda i rapporti tra gli enti costitutivi della Repubblica, e segnatamente quelli tra Stato e Regioni, analizzando le nuove forme di interazione tra Stato e Regioni alla luce del contenuto dei nuovi articoli costituzionali e delle disposizioni integrative introdotte dalla legge di attuazione della legge costituzionale 3/2001, nonché della normativa europea. Infine, l'ultimo capitolo, dopo una prima introduzione sulla potestà regolamentare del Comune, affronta la tematica delle competenze del Comune nel sistema scolastico, sottolineando come dal nuovo quadro costituzionale riformato emergano, nel campo dell'istruzione ampi poteri in capo al legislatore regionale, mentre fino al 2001, l'istruzione costituiva una tematica lasciata esclusivamente alla competenza dello Stato.
IL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO E LE NUOVE FUNZIONI DEI COMUNI IN MATERIA SCOLASTICA
DE FRANCESCO, ANNALISA
2013/2014
Abstract
Il presente elaborato ha per oggetto la riforma del Titolo V della Costituzione, avvenuta con la legge n. 3/2001 e le sue ripercussioni nei compiti dei Comuni, con particolare riguardo al settore dell'istruzione. La tesi si articola in tre capitoli. Nei primi due si affronta , a grandi linee, il percorso storico che ha portato alla riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione e gli aspetti essenziali di tale riforma. In particolare nel primo capitolo, dopo un breve excursus storico nel quale si prendono in esame le leggi e i decreti attraverso i quali il decentramento amministrativo ha iniziato ad essere attuato, e cioè il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario di funzioni amministrative proprie dello Stato, si è affrontato in particolare la legge n° 59 del 1997, ( la cosiddetta legge Bassanini), che ha posto ln concreto le basi per l'attuazione del decentramento. Infatti, tale legge, contiene la delega al Governo per il conferimento alle Regioni ed agli Enti locali delle funzioni e dei compiti amministrativi su alcune materie espressamente indicate dal successivo decreto attuativo (d. lgs. 112/98). Il secondo capitolo, invece, tratta il contenuto della riforma del titolo V, in particolare per quanto riguarda i rapporti tra gli enti costitutivi della Repubblica, e segnatamente quelli tra Stato e Regioni, analizzando le nuove forme di interazione tra Stato e Regioni alla luce del contenuto dei nuovi articoli costituzionali e delle disposizioni integrative introdotte dalla legge di attuazione della legge costituzionale 3/2001, nonché della normativa europea. Infine, l'ultimo capitolo, dopo una prima introduzione sulla potestà regolamentare del Comune, affronta la tematica delle competenze del Comune nel sistema scolastico, sottolineando come dal nuovo quadro costituzionale riformato emergano, nel campo dell'istruzione ampi poteri in capo al legislatore regionale, mentre fino al 2001, l'istruzione costituiva una tematica lasciata esclusivamente alla competenza dello Stato.File | Dimensione | Formato | |
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