Lavorare nella scuola mi ha permesso di constatare quanti siano, oggi, i bambini riconosciuti con varie difficoltà di apprendimento, difficoltà destinate ad inficiare, in modo più o meno significativo, il percorso scolastico. La normativa italiana con il D.M. 27/12/2012 prevede ¿Specifici strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali¿ (BES) e l'attuazione, con la successiva C.M. del 06/03/2013, di una didattica inclusiva in cui ognuno, anche e soprattutto chi è in difficoltà, abbia modo di esprimersi. All'interno dei BES si trovano i disturbi evolutivi specifici, tra cui i cosiddetti disturbi specifici di apprendimento, indicati con l'acronimo DSA, definibili anche ¿ disabilità nascoste¿, in quanto non danno visibili segnali esterni. Oggi, sicuramente più di ieri, sono presi in considerazione dalla scuola, che si trova ad avere un ruolo decisivo per un'identificazione precoce dei segnali predittivi di un probabile disturbo. Otre alla dislessia, alla disgrafia ed alla disortografia, vi è la cosiddetta discalculia evolutiva che limita, in modo significativo, la possibilità di operare con il numero, attività indispensabile nella vita quotidiana per assolvere a molteplici impegni. Ho deciso di sviluppare l'argomento sulla discalculia evolutiva spinta dal desiderio di approfondire un DSA che risulta, forse, meno definito. La domanda a cui ho cercato di dare risposta ¿Perché per alcuni bambini risulta difficile fare ciò che per altri è, quasi, naturale?¿ mi ha portato a percorrere un escursus attraverso i DSA, per giungere a definire la discalculia evolutiva, il modo migliore per affrontarla, sia in ambito clinico che, soprattutto, in ambito scolastico. Interessante è stato apprendere come le capacità del processamento numerico siano innate e come si giunga ad imparare a contare, oltre che il contributo che le neuroscienze danno in relazione a questo disturbo. Ho affrontato, poi, in particolar modo, le metodologie didattiche, supportate anche dalla legislazione italiana, la quale risulta essere particolarmente attenta e prescrittiva in merito all'argomento, attraverso un approfondimento dei percorsi da intraprendere. Permettere ai bambini con discalculia evolutiva di ¿ rimanere a galla nell'infinito, e per loro complicato, mare dei numeri¿, anche con il supporto di alcuni software oggi in commercio, con l'obiettivo di rendere più gradevole ed accattivante gli esercizi finalizzati al recupero, è l'obiettivo per diminuire l'impatto negativo che hanno con la matematica, al fine di alleviare fatiche e stress. Questo lavoro non vuole avere la presunzione dell'esaustività, ma essere un momento di riflessione personale su una tematica così attuale e pregnante.

Discalculia evolutiva: quando contare diventa difficile

CUCCOTTI, ELENA
2013/2014

Abstract

Lavorare nella scuola mi ha permesso di constatare quanti siano, oggi, i bambini riconosciuti con varie difficoltà di apprendimento, difficoltà destinate ad inficiare, in modo più o meno significativo, il percorso scolastico. La normativa italiana con il D.M. 27/12/2012 prevede ¿Specifici strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali¿ (BES) e l'attuazione, con la successiva C.M. del 06/03/2013, di una didattica inclusiva in cui ognuno, anche e soprattutto chi è in difficoltà, abbia modo di esprimersi. All'interno dei BES si trovano i disturbi evolutivi specifici, tra cui i cosiddetti disturbi specifici di apprendimento, indicati con l'acronimo DSA, definibili anche ¿ disabilità nascoste¿, in quanto non danno visibili segnali esterni. Oggi, sicuramente più di ieri, sono presi in considerazione dalla scuola, che si trova ad avere un ruolo decisivo per un'identificazione precoce dei segnali predittivi di un probabile disturbo. Otre alla dislessia, alla disgrafia ed alla disortografia, vi è la cosiddetta discalculia evolutiva che limita, in modo significativo, la possibilità di operare con il numero, attività indispensabile nella vita quotidiana per assolvere a molteplici impegni. Ho deciso di sviluppare l'argomento sulla discalculia evolutiva spinta dal desiderio di approfondire un DSA che risulta, forse, meno definito. La domanda a cui ho cercato di dare risposta ¿Perché per alcuni bambini risulta difficile fare ciò che per altri è, quasi, naturale?¿ mi ha portato a percorrere un escursus attraverso i DSA, per giungere a definire la discalculia evolutiva, il modo migliore per affrontarla, sia in ambito clinico che, soprattutto, in ambito scolastico. Interessante è stato apprendere come le capacità del processamento numerico siano innate e come si giunga ad imparare a contare, oltre che il contributo che le neuroscienze danno in relazione a questo disturbo. Ho affrontato, poi, in particolar modo, le metodologie didattiche, supportate anche dalla legislazione italiana, la quale risulta essere particolarmente attenta e prescrittiva in merito all'argomento, attraverso un approfondimento dei percorsi da intraprendere. Permettere ai bambini con discalculia evolutiva di ¿ rimanere a galla nell'infinito, e per loro complicato, mare dei numeri¿, anche con il supporto di alcuni software oggi in commercio, con l'obiettivo di rendere più gradevole ed accattivante gli esercizi finalizzati al recupero, è l'obiettivo per diminuire l'impatto negativo che hanno con la matematica, al fine di alleviare fatiche e stress. Questo lavoro non vuole avere la presunzione dell'esaustività, ma essere un momento di riflessione personale su una tematica così attuale e pregnante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109913