Questa dissertazione finale tratta la figura di Luigi Squarzina, regista, drammaturgo, saggista e docente universitario, con particolare attenzione al suo percorso di messinscena del teatro antico e della tragedia Le Baccanti, di Euripide. La tesi è suddivisa in due capitoli. Nel primo capitolo si trova un ritratto di Luigi Squarzina, vengono ripercorsi la sua vita di regista ed i progetti da lui realizzati, partendo dalla sua esperienza all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, fondata da Silvio D'Amico, attraversando le varie regie che affronta e le sue esperienze di direttore di teatro, prima al Teatro d'Arte Italiano fondato con Gassman nel 1952, poi dal '62 allo Stabile di Genova,affianco a Ivo Chiesa, e dal '76 al Teatro Stabile di Roma. Tra i fondatori del DAMS all'Università di Bologna, passerà parte della sua vita come docente universitario. Si pone inoltre l'attenzione, in questo primo capitolo, sulla sua personale interpretazione della drammaturgia classica e sulle motivazioni che lo spingono ad affrontare questo percorso. Nel secondo capitolo si tratta più approfonditamente una delle messe in scena del teatro antico, Le Baccanti di Euripide, debuttato il 1 Marzo 1968 nella sala Eleonora Duse del Teatro Stabile di Genova. Si analizza lo spettacolo, partendo dalla particolare traduzione di Edoardo Sanguineti -improntata sull'uso di battute spezzate, esplosioni di sillabe scandite, improvvisi cambi di ritmo che arrivavano a trasformarsi in scoppi di urla bestiali, di suoni onomatopeici - fino alle scelte fonico-musicali di Franco Donatoni e a quelle scenografiche e costumistiche di Gianni Polidori. Si osserva infine come questa particolare messinscena sia occasione di riflessione, per Squarzina, su tutto il suo modo di fare teatro; riflessione testimoniata dal saggio del regista stesso, Il didatta e lo sciamano, che accompagnerà il libretto della traduzione di Sanguineti.
Luigi Squarzina: Le Baccanti tra estasi e rivoluzione
GNEMMI, FRANCESCA
2010/2011
Abstract
Questa dissertazione finale tratta la figura di Luigi Squarzina, regista, drammaturgo, saggista e docente universitario, con particolare attenzione al suo percorso di messinscena del teatro antico e della tragedia Le Baccanti, di Euripide. La tesi è suddivisa in due capitoli. Nel primo capitolo si trova un ritratto di Luigi Squarzina, vengono ripercorsi la sua vita di regista ed i progetti da lui realizzati, partendo dalla sua esperienza all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, fondata da Silvio D'Amico, attraversando le varie regie che affronta e le sue esperienze di direttore di teatro, prima al Teatro d'Arte Italiano fondato con Gassman nel 1952, poi dal '62 allo Stabile di Genova,affianco a Ivo Chiesa, e dal '76 al Teatro Stabile di Roma. Tra i fondatori del DAMS all'Università di Bologna, passerà parte della sua vita come docente universitario. Si pone inoltre l'attenzione, in questo primo capitolo, sulla sua personale interpretazione della drammaturgia classica e sulle motivazioni che lo spingono ad affrontare questo percorso. Nel secondo capitolo si tratta più approfonditamente una delle messe in scena del teatro antico, Le Baccanti di Euripide, debuttato il 1 Marzo 1968 nella sala Eleonora Duse del Teatro Stabile di Genova. Si analizza lo spettacolo, partendo dalla particolare traduzione di Edoardo Sanguineti -improntata sull'uso di battute spezzate, esplosioni di sillabe scandite, improvvisi cambi di ritmo che arrivavano a trasformarsi in scoppi di urla bestiali, di suoni onomatopeici - fino alle scelte fonico-musicali di Franco Donatoni e a quelle scenografiche e costumistiche di Gianni Polidori. Si osserva infine come questa particolare messinscena sia occasione di riflessione, per Squarzina, su tutto il suo modo di fare teatro; riflessione testimoniata dal saggio del regista stesso, Il didatta e lo sciamano, che accompagnerà il libretto della traduzione di Sanguineti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109847