L'obiettivo di questo elaborato è cercare, attraverso l'analisi della vasta letteratura sugli argomenti trattati, di mettere insieme le conoscenze e le possibilità applicative di due tecniche sperimentali, quali il paradigma dell'arricchimento ambientale e la creazione di modelli animali transgenici di una malattia, e di esplorarne l'applicazione ad una delle principali cause di demenza in tutto il mondo, la malattia di Alzheimer. Lo scopo principale è quello fornire una sorta di ponte tra gli effetti e le conoscenze concretamente acquisite sui modelli animali, in particolare mi occuperò dei modelli murini e di roditori in generale, e quelli che si ipotizzano essere gli effetti sui casi umani del morbo. Il corpus dell'elaborato è composto di tre capitoli, più un paragrafo conclusivo il cui scopo e quello di creare un legame tra di esso e la teoria precedentemente citata. Il primo capitolo tratta sia l'origine, che gli sviluppi del paradigma sperimentale dell'ambiente arricchito, con particolare riferimento più alle conseguenze neurali e comportamentali di tale paradigma, rispetto ai veri e propri diversi protocolli adottati. Di questi, infatti, ne citerò occasionalmente qualcuno, in relazione all'uso che ne è stato fatto da un autore in un suo esperimento da me considerato. Nel secondo capitolo, dunque, ho affrontato la creazione di modelli animali, in particolare murini, della malattia di Alzheimer, avendo cura di descrivere in modo esauriente la maggior parte dei modelli di ¿uso comune¿ studiati dai differenti autori e in svariati tipi di esperimenti. Il capitolo, inoltre, comincia con una breve introduzione alla fisiopatologia del morbo, che non ha tanto lo scopo di descriverne in modo esaustivo la sintomatologia, già ampiamente conosciuta, quanto quello di descrivere principalmente i meccanismi e i processi che si tenta di riprodurre nella creazione dei suddetti modelli. Il terzo capitolo, infine, si pone principalmente come ponte tra i primi, unificando i concetti precedentemente espressi e fornendo qualche informazione a proposito dell'effetto che la stimolazione ambientale riesce ad avere sui modelli elencati nel capitolo precedente. Nello specifico la struttura di questo capitolo è leggermente differente rispetto agli altri due, poiché, più che raccogliere semplicemente vari punti della letteratura sull'argomento, parte con la descrizione di uno degli esperimenti più famosi e, a partire dai suoi risultati, raccoglie principali lavori che ad esso sono succeduti, avendo cura di citare sia quelli che ne aggiungono qualcosa alle conclusioni, sia quelli che, invece, ne mettono in dubbio certe affermazioni. Per concludere, il paragrafo finale cerca di connettere quanto da me raccolto nel corso dei tre capitoli, e di metterlo in relazione con la recente teoria delle riserve cognitive, avendo il mio lavoro come obiettivo secondario quello di offrire una prospettiva applicativa umana delle tecniche da me analizzate.
aspetti microscopici e macroscopici dell?ambiente arricchito applicato a modelli animali della malattia di Alzheimer
LA TERRA, ANDREA
2009/2010
Abstract
L'obiettivo di questo elaborato è cercare, attraverso l'analisi della vasta letteratura sugli argomenti trattati, di mettere insieme le conoscenze e le possibilità applicative di due tecniche sperimentali, quali il paradigma dell'arricchimento ambientale e la creazione di modelli animali transgenici di una malattia, e di esplorarne l'applicazione ad una delle principali cause di demenza in tutto il mondo, la malattia di Alzheimer. Lo scopo principale è quello fornire una sorta di ponte tra gli effetti e le conoscenze concretamente acquisite sui modelli animali, in particolare mi occuperò dei modelli murini e di roditori in generale, e quelli che si ipotizzano essere gli effetti sui casi umani del morbo. Il corpus dell'elaborato è composto di tre capitoli, più un paragrafo conclusivo il cui scopo e quello di creare un legame tra di esso e la teoria precedentemente citata. Il primo capitolo tratta sia l'origine, che gli sviluppi del paradigma sperimentale dell'ambiente arricchito, con particolare riferimento più alle conseguenze neurali e comportamentali di tale paradigma, rispetto ai veri e propri diversi protocolli adottati. Di questi, infatti, ne citerò occasionalmente qualcuno, in relazione all'uso che ne è stato fatto da un autore in un suo esperimento da me considerato. Nel secondo capitolo, dunque, ho affrontato la creazione di modelli animali, in particolare murini, della malattia di Alzheimer, avendo cura di descrivere in modo esauriente la maggior parte dei modelli di ¿uso comune¿ studiati dai differenti autori e in svariati tipi di esperimenti. Il capitolo, inoltre, comincia con una breve introduzione alla fisiopatologia del morbo, che non ha tanto lo scopo di descriverne in modo esaustivo la sintomatologia, già ampiamente conosciuta, quanto quello di descrivere principalmente i meccanismi e i processi che si tenta di riprodurre nella creazione dei suddetti modelli. Il terzo capitolo, infine, si pone principalmente come ponte tra i primi, unificando i concetti precedentemente espressi e fornendo qualche informazione a proposito dell'effetto che la stimolazione ambientale riesce ad avere sui modelli elencati nel capitolo precedente. Nello specifico la struttura di questo capitolo è leggermente differente rispetto agli altri due, poiché, più che raccogliere semplicemente vari punti della letteratura sull'argomento, parte con la descrizione di uno degli esperimenti più famosi e, a partire dai suoi risultati, raccoglie principali lavori che ad esso sono succeduti, avendo cura di citare sia quelli che ne aggiungono qualcosa alle conclusioni, sia quelli che, invece, ne mettono in dubbio certe affermazioni. Per concludere, il paragrafo finale cerca di connettere quanto da me raccolto nel corso dei tre capitoli, e di metterlo in relazione con la recente teoria delle riserve cognitive, avendo il mio lavoro come obiettivo secondario quello di offrire una prospettiva applicativa umana delle tecniche da me analizzate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109751