La presente ricerca si sviluppa su due livelli. Il primo livello riguarda il confronto tra Husserl e Nāgārjuna su temi a cavallo tra epistemologia e ontologia. Comparando il metodo fenomenologico e il buddhismo, l’obiettivo è quello di elaborare una prospettiva capace, da un lato, di affrancare la fenomenologia da quei pregiudizi circa la sua supposta impronta umanistica, spiritualistica ed eurocentrica e, dall’altro, di far emergere il potenziale teoretico del pensiero buddhista, troppo spesso ignorato dalla filosofia occidentale a causa di una sua presunta mancanza di rigore filosofico. Il secondo livello, invece, ha a che fare con la critica alle ontologie orientate agli oggetti e al realismo speculativo, dal momento che tali approcci, opponendosi al cosiddetto “correlazionismo”, si riferiscono espressamente a Husserl, alla fenomenologia e a tutte quelle configurazioni di pensiero che mostrano una disposizione favorevole nei confronti dell’istanza trascendentale. Si tratta, pertanto, di saggiare la prospettiva che emerge dal dialogo tra Husserl e Nāgārjuna tramite il confronto con queste nuove forme di realismo, nel tentativo di individuarne le criticità e di indicare un altro modo per affrontare i problemi attinenti al rapporto tra epistemologia e ontologia, rimanendo in ogni caso all’interno di un paradigma realista.
La coscienza e il loto. Dal realismo ingenuo al realismo critico: Husserl e Nagarjuna alla prova del dato
VINETTI, NICOLÒ
2023/2024
Abstract
La presente ricerca si sviluppa su due livelli. Il primo livello riguarda il confronto tra Husserl e Nāgārjuna su temi a cavallo tra epistemologia e ontologia. Comparando il metodo fenomenologico e il buddhismo, l’obiettivo è quello di elaborare una prospettiva capace, da un lato, di affrancare la fenomenologia da quei pregiudizi circa la sua supposta impronta umanistica, spiritualistica ed eurocentrica e, dall’altro, di far emergere il potenziale teoretico del pensiero buddhista, troppo spesso ignorato dalla filosofia occidentale a causa di una sua presunta mancanza di rigore filosofico. Il secondo livello, invece, ha a che fare con la critica alle ontologie orientate agli oggetti e al realismo speculativo, dal momento che tali approcci, opponendosi al cosiddetto “correlazionismo”, si riferiscono espressamente a Husserl, alla fenomenologia e a tutte quelle configurazioni di pensiero che mostrano una disposizione favorevole nei confronti dell’istanza trascendentale. Si tratta, pertanto, di saggiare la prospettiva che emerge dal dialogo tra Husserl e Nāgārjuna tramite il confronto con queste nuove forme di realismo, nel tentativo di individuarne le criticità e di indicare un altro modo per affrontare i problemi attinenti al rapporto tra epistemologia e ontologia, rimanendo in ogni caso all’interno di un paradigma realista.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109750